Vieste è una affascinante città situata sulla costa orientale dell’Italia, in Puglia nel cuore del Gargano. Conosciuta per la sua bellezza naturale e il suo ricco patrimonio storico, Vieste è una meta turistica molto popolare. La sua storia affonda le radici nell’antichità, iniziando dai tempi dei Dauni, un popolo italico, per passare poi sotto il dominio dei Romani. Questi ultimi trasformarono Vieste in un importante centro commerciale e porto marittimo.
Nel corso dei secoli, la città ha visto l’influenza di diverse civiltà, tra cui Longobardi, Normanni e Aragonesi. Queste dominazioni hanno intrecciato le loro tracce nella struttura urbana e culturale di Vieste, creando un mix unico di stili architettonici e tradizioni. Oggi, questa ricchezza è visibile nell’architettura e nelle usanze locali, rendendo così una vacanza a Vieste, oltre ad una vacanza di mare anche un’esperienza culturale densa di storia.
Vieste vanta anche una posizione panoramica eccezionale, situata come è sulla punta più orientale del promontorio del Gargano. Le sue spiagge di sabbia bianca, incorniciate da un mare cristallino, sono una delle principali attrazioni turistiche. Queste coste, che si estendono lungo la città, hanno meritato la Bandiera Blu, simbolo di pulizia e qualità dei servizi. Il mare, con le sue acque incontaminate, offre una tavolozza di colori che incanta i visitatori ogni anno.
Oltre alle bellezze naturali, Vieste sorprende per il suo patrimonio culturale. Nel cuore del centro storico si erge il castello, che sembra narrare favole di altri tempi, mentre la macchia mediterranea circostante dipinge scenari ricchi di verde. Questo connubio tra mare e natura rende Vieste un vero paradiso terrestre, perfetto per chi cerca una vacanza all’insegna del relax e della scoperta.
Organizzare una vacanza a Vieste, inoltre, non presenta difficoltà, grazie all’ampia offerta di strutture ricettive. La città, inserita nella magnifica cornice della Puglia, è facilmente accessibile e promette esperienze indimenticabili. Tuttavia, per garantire un soggiorno senza intoppi, è consigliabile seguire alcuni suggerimenti pratici, così da vivere appieno il fascino di Vieste, tra relax, divertimento e esplorazione.
Il mare di Vieste nel Parco Nazionale del Gargano (Mar Adriatico) offre un ecosistema ricco e variegato, ospitando specie marine uniche come cernie, e coralli. La geografia varia del Gargano, con le sue spiagge sabbiose e calette rocciose, insieme a un mare cristallino, rende questa zona ideale per gli amanti della natura e degli sport acquatici. I venti costanti favoriscono attività come il windsurf e la vela. Durante l’estate, il mare tende ad essere calmo e invitante, con temperature dell’acqua che possono raggiungere livelli piacevolmente caldi, rendendo Vieste una destinazione perfetta. La qualità dell’acqua è eccellente, come testimoniano i premi Bandiera Blu assegnati alle spiagge di Vieste, simbolo di pulizia e servizi di alta qualità. Queste caratteristiche, unite alla bellezza naturale della costa, fanno di Vieste una destinazione perfetta per chi cerca relax e avventura in un ambiente marino preservato.
Spiagge di Vieste
Le spiagge di Vieste rappresentano il fiore all’occhiello della bellezza naturale che Vieste ha da offrire. Ogni spiaggia ha qualcosa di unico, che sia la tranquillità, la facilità di accesso, le acque cristalline o le attività sportive. Per un’esperienza ottimale, considerate le caratteristiche di ciascuna spiaggia e scegliete quella che meglio si adatta ai vostri interessi e necessità. Ecco un elenco delle spiagge più belle di Vieste con le loro caratteristiche principali:
Spiaggia di Scialmarino: Situata a circa 4 km da Vieste, questa spiaggia è famosa per il suo facile accesso, il fondale basso, ideale per bambini, e la presenza di sabbia. È una scelta perfetta per famiglie e offre possibilità di parcheggio.
Spiaggia della Scialara o Spiaggia di Pizzomunno: Questa è probabilmente la spiaggia principale di Vieste, caratterizzata dalla sua vicinanza al centro. Offre facile accesso, un fondale basso adatto ai bambini, sabbia, e possibilità di parcheggio.
Spiaggia di Crovatico: Con due diverse aree, Crovatico Piccola e Crovatico Grande, questa spiaggia offre un mix di isolamento e servizi. La prima è una grande duna sabbiosa poco conosciuta e selvaggia, mentre la seconda è una classica spiaggia nordica con sabbia fine e vegetazione verdissima.
Spiaggia di San Lorenzo: Vicina al centro di Vieste, è famosa per la sua lunghezza e profondità, arricchita da stabilimenti balneari e facilmente accessibile dal lungomare Europa.
Cala dei Paguri: Una spiaggia segreta di Vieste, accessibile solo via mare. Si distingue per i suoi sassolini bianchissimi e il fondale profondo, rendendola ideale per gli amanti della tranquillità e del snorkeling.
Porto Greco: Una splendida baia selvaggia incorniciata da bianche falesie calcaree, di ghiaia e acque profonde azzurre. Non offre servizi, quindi è consigliabile portare con sé tutto il necessario.
Spiaggia di Punta Lunga: Accessibile attraverso una pineta, questa spiaggia attrezzata è ideale per famiglie, grazie al suo lungo tratto di sabbia dorata e fondale basso.
Spiaggia di Vignanotica: Indicata per surfisti e nuotatori esperti a causa delle sue rocce a strapiombo e acque cristalline. Si trova vicino alla strada provinciale, facilmente raggiungibile in macchina.
Come arrivare a Vieste
Raggiungere Vieste è piuttosto comodo ma dipende dal mezzo di trasporto perchè non tutti sono ideali per arrivare in questa città. Se avete intenzione di raggiungere Vieste in auto, sicuramente non avrete alcun tipo di problema: potete infatti arrivare in autostrada quasi fino alla vostra destinazione quindi i tempi sono piuttosto brevi e le strade in ottimo stato.
In Automobile
Per chi proviene da nord o dal centro, l’auto rappresenta la scelta più diretta. Utilizzando l’A14 o l’A24, il punto di riferimento è il casello di Poggio Imperiale. Da qui, la superstrada del Gargano guida direttamente a Vieste. Da centro Italia, attraverso l’A16, si esce a Candela, proseguendo poi verso Foggia e seguendo le indicazioni per Gargano e Vieste.
In Treno
Per arrivare a Vieste in treno, la stazione principale di riferimento è quella di Foggia, distante circa 100 km da Vieste. Da Foggia, sono disponibili collegamenti diretti con autobus o servizi di trasporto privati verso Vieste. Un’alternativa è la stazione di San Severo, che si trova a circa 80-90 km da Vieste, anche se i collegamenti autobus potrebbero essere meno frequenti rispetto a Foggia. Verificate bene gli orari dei treni e degli autobus per organizzare al meglio il viaggio.
In Aereo
Per raggiungere Vieste in aereo, l’itinerario tipico prevede un volo fino all’Aeroporto di Bari “Karol Wojtyła”. Questo scalo è collegato con diverse città italiane come, Milano o Venezia. Dall’aeroporto, i viaggiatori possono optare per navette dirette a Vieste o per il noleggio auto. Il costo del biglietto per la navetta si aggira intorno ai 20 Euro e gli orari, e modalità di prenotazione, possono variare; è consigliabile contattare l’aeroporto o consultare il sito ufficiale dell’aeroporto per dettagli aggiornati. Analogamente, il costo per il noleggio auto giornaliero dipende dalla compagnia e dal modello di auto scelto, pertanto si raccomanda di verificare online per offerte e tariffe. Puoi controllare le offerte per il noleggio auto qui.
Vieste gode di un clima mediterraneo, caratterizzato da estati calde e inverni miti. Durante l’estate, da giugno a settembre, le temperature sono ideali per la spiaggia, spesso superando i 30°C. L’acqua del mare raggiunge temperature piacevoli, rendendo questo periodo perfetto per nuotare. Settembre, in particolare, offre il vantaggio di un mare ancora caldo con minor affollamento. Le precipitazioni sono più frequenti in autunno e inverno, ma generalmente il clima resta mite tutto l’anno.
Il periodo migliore per andare in vacanza a Vieste
Vieste si trova in Puglia e in questa regione il clima è perfetto durante tutta l’estate. Per una vacanza al mare quindi troveretetemperature ottimali e belle giornate a partire da giugno fino a settembre. Considerate però che Vieste è una località piuttosto gettonata, il che significa che nei mesi di alta stagione (luglio e agosto) le spiagge sono molto affollate, così come le strutture alberghiere, i ristoranti, i negozi ed il centro storico. Se preferite trascorrere una vacanza di completo relax e godervi appieno le meraviglie di questa località quindi, il mese perfetto è settembre. Le temperature sono ancora perfette anche per un bagno in mare (anzi l’acqua è più calda) e non troverete l’afflusso turistico dei mesi di alta stagione.
Per sicurezza e per organizzare al meglio il vostro soggiorno, vi consigliamo di consultare sempre le previsioni meteo aggiornate in tempo reale: in questo modo saprete come pianificare al meglio le giornate di visita e quelle di mare. Consulta subito le previsioni meteo aggiornate qui!
Cosa vedere a Vieste
Grazie la storia secolare la città offre un affascinante centro storico, con le sue strette stradine lastricate e le pittoresche case bianche, è un vero gioiello da esplorare. Tra i punti di interesse di Vieste spicca il Castello Svevo, una maestosa fortezza medievale che domina la città e offre una vista panoramica mozzafiato sul mare. Da non perdere anche la Cattedrale di Vieste, un esempio di architettura romanica con una facciata imponente e un interno riccamente decorato.
Nei dintorni di Vieste, vale la pena visitare il Parco Nazionale del Gargano, un’area naturale protetta che ospita una varietà di paesaggi spettacolari, tra cui boschi, laghi, spiagge e scogliere. Inoltre, la spiaggia di Pizzomunno è famosa per le sue imponenti rocce a forma di ago che emergono dal mare, creando uno scenario unico. Insomma, Vieste e i suoi dintorni offrono un mix perfetto di storia, natura e bellezze paesaggistiche che non deluderanno i visitatori.
Cosa mangiare nel Gargano
A Vieste, la cucina locale offre piatti tipici basati sui prodotti del mare e dell’entroterra pugliese. Tra i piatti da non perdere ci sono le orecchiette con cime di rapa, un classico della pasta pugliese; il brodetto di pesce, ricco e saporito, perfetto per gli amanti dei frutti di mare; e il pane di Vieste, croccante e fragrante, ideale da accompagnare a formaggi e salumi locali. Non dimenticare di assaggiare la burrata fresca e i taralli, per un’esperienza culinaria completa.
Hotel Vieste: strutture consigliate
Trovare degli hotel a Vieste non è certo un problema, ma trattandosi di una località molto gettonata conviene sempre controllare che la struttura scelta sia effettivamente conveniente. Purtroppo non è raro trovarsi di fronte a brutte sorprese quando si prenota per la prima volta in un determinato hotel, ma per evitare questo basta controllare prima su siti tipo Tripadvisor. Questo portale raccoglie tutte le recensioni di coloro che hanno avuto modo di soggiornare nelle varie strutture, con tanto di fotografie scattate sempre dagli ospiti. Grazie a questo quindi è molto più facile trovare un hotel Vieste che risponda alle proprie aspettative, e una volta trovato si può prenotare tranquillamente su Booking, che propone le migliori tariffe in assoluto. Si tratta di un’operazione che richiede pochissimo tempo, è facile e comodissima, quindi vi consiglio di provare a fare così: in questo modo non avrete sorprese di nessun tipo.
Se non hai ancora avuto l’opportunità di viaggiare o preferisci il fascino tranquillo della transizione tra inverno e primavera, pianificare una vacanza può sembrare un’impresa. Che tu stia sognando destinazioni europee inesplorate o angoli nascosti d’Italia, scegliere il viaggio perfetto richiede attenzione a numerosi dettagli, ogni aspetto gioca un ruolo cruciale. Inoltre, selezionare alloggi, ristoranti, e attività diventa parte integrante dell’esperienza. Molti optano per navigare in rete in cerca di recensioni e consigli altri preferiscono rivolgersi a un’agenzia di viaggi in cerca di una soluzione semplice ed efficace con la garanzia (forse) di un’esperienza su misura e senza intoppi.
Pianificare un viaggio in autonomia o affidarsi a un’agenzia di viaggi sono due modi molto diversi di organizzare le proprie vacanze, ognuno con i propri vantaggi. Ecco un elenco per aiutarti a confrontarli:
Vantaggi di pianificare un viaggio autonomamente (“fai da te”):
Flessibilità: hai la libertà di personalizzare ogni aspetto del viaggio secondo i tuoi interessi e il tuo ritmo, senza vincoli di date, destinazioni o programmi predefiniti.
Costi potenzialmente inferiori: evitando i costi di intermediazione delle agenzie, potresti trovare offerte più economiche per voli, alloggi e attrazioni, soprattutto se sei bravo/a a cercare online.
Esperienza approfondita: pianificare da soli ti costringe a ricercare e scoprire di più sulla destinazione, portando a una comprensione più profonda della cultura e dei luoghi che visiterai.
Apprendimento e sfida personale: il processo di pianificazione può essere gratificante, migliorando le tue capacità organizzative e di problem-solving.
L’emozione di un Last-Minute: l’emozione di farsi trasportare dal caso che ci ha fatto incrociare con destinazioni di viaggio che non avremmo mai pensato. E a cui rispondiamo: mah si, perchè no?
Vantaggi di affidarsi a un’agenzia di viaggi:
Comodità: l’agenzia si occupa di tutta la pianificazione e l’organizzazione, risparmiandoti tempo e stress.
Esperienza e sicurezza: le agenzie conoscono le destinazioni e hanno esperienza nel gestire imprevisti, offrendoti un viaggio sicuro e senza intoppi.
Assistenza H24: in caso di problemi o emergenze, molte agenzie offrono un servizio clienti disponibile 24 ore su 24.
Accesso a offerte esclusive: grazie alle partnership con alberghi, compagnie aeree e tour operator, le agenzie possono offrire pacchetti e offerte speciali non disponibili al pubblico generale.
Organizzazione di tour e attività: le agenzie possono organizzare esperienze uniche, guidate da esperti locali, che potrebbero essere difficili da prenotare individualmente.
Consulenza professionale: beneficiare dei consigli di esperti che conoscono le destinazioni può migliorare significativamente l’esperienza di viaggio, suggerendo luoghi meno conosciuti o il miglior periodo per visitare.
Quindi cosa scegliere?
In sintesi, la scelta tra il “fai da te” e l’agenzia dipende molto dalle preferenze personali, dal tipo di esperienza che si cerca, dalla disponibilità di tempo per la pianificazione e dalla tolleranza verso la gestione degli imprevisti. Se preferisci il controllo totale e l’avventura di scoprire tutto da solo, il viaggio autonomo potrebbe essere la scelta giusta. Se invece desideri un’esperienza senza pensieri, con supporto professionale e magari l’accesso a opportunità uniche, un’agenzia di viaggi potrebbe essere la soluzione ideale. E soprattutto la scelta non è definitiva, possiamo essere in una fase della nostra vita in cui preferiamo staccare la spina completamente e in questo caso il supporto di un professionista ci viene in soccorso oppure essere in una fase della vita in cui si ha voglia di scoprire, sperimentare o farsi trasportare dalla serendipity e dall’imprevisto.
La primavera è nel pieno del suo splendore quando arriva Pasqua, invitandoci a esplorare e rinnovare lo spirito di avventura. “Dove andare a Pasqua” diventa così la domanda chiave per chi desidera approfittare delle vacanze. Che si tratti di scoprire città d’arte ricche di storia o di immergersi nella natura che inizia il suo magico ciclo, le opzioni sono infinite.
Iniziamo con considerare una vacanza in montagna che può offrire sia riposo, sia avventura. La montagna in primavera è ricca di vita, con i sentieri che si aprono per escursioni e panorami che spaziano su valli fiorite. La possibilità di trovare ancora neve sulle cime più alte aggiunge un tocco di magia, permettendo attività come lo sci di primavera. Le Alpi e gli Appennini in Italia, o le Pyrenées in Francia, sono destinazioni perfette per chi cerca aria pulita e natura.
Allo stesso tempo, la Pasqua al mare offre la promessa di giornate rilassanti sotto il sole, con la possibilità, per i viaggiatori più audaci, di godersi le prime nuotate dell’anno in acque fresche e particolarmente cristalline. Destinazioni come la Riviera Romagnola in Italia, o la Costa Brava in Spagna, invitano a lunghe passeggiate sul bagnasciuga e pranzi a base di pesce fresco. Il mare, in questo periodo dell’anno, regala un senso di pace e rinnovamento.
Scegliere l’Italia per la Pasqua significa immergersi in ricche tradizioni, cultura e gastronomia. Ogni regione offre celebrazioni uniche, dal “Venerdì Santo” in Sicilia alle “Processioni” in Umbria.
Infine L’Europa, con le sue diverse culture, permette, infine, di vivere la Pasqua in modi sorprendentemente vari, da le rievocazioni storiche in Spagna ai mercatini pasquali in Germania, ognuna con la sua atmosfera speciale.
Dove andare a pasqua: Montagna
Riva del Garda
Celebrare la Pasqua a Riva del Garda, sul Lago di Garda Trentino, significa godersi paesaggi mozzafiato, cultura e divertimento sulle rive del lago. Il Sentiero del Ponale e le passeggiate panoramiche lungo il lago offrono momenti indimenticabili di connessione con la natura.
Grotte di Frasassi
Le Grotte di Frasassi nelle Marche rappresentano una meta affascinante per gli amanti della natura, con le loro formazioni rocciose spettacolari. Anche le Cascate delle Marmore in Umbria offrono uno spettacolo naturale di rara bellezza.
Val di Fumo
La Val di Fumo è una destinazione ideale per una Pasqua all’insegna della natura e del relax in montagna. Situata nel cuore del Parco Naturale Adamello-Brenta, questa valle offre paesaggi mozzafiato, con il fiume Chiese che scorre lungo il fondovalle, circondato da maestose cime alpine. È il posto perfetto per escursioni e passeggiate nella natura, offrendo percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza. La Val di Fumo è anche un punto di partenza per avventurosi trekking verso rifugi alpini e la possibilità di avvistare la ricca flora e fauna locale.
Idee Viaggio per una pasqua al mare
La Pasqua è il momento perfetto per iniziare a godersi l’inizio della bella stagione, e cosa c’è di meglio di una vacanza al mare a pasqua per rilassarsi e ricaricare le energie? Ecco alcune idee:
Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana offre paesaggi mozzafiato, ottimo cibo e, per gli appassionati di trekking, il famosissimo Sentiero degli Dei. Un’ottima idea per chi desidera godersi il mare e la natura.
Alberobello
Alberobello, conosciuta per i suoi caratteristici trulli, patrimonio UNESCO, non si trova direttamente sul mare, ma è un eccellente punto di partenza per esplorare le bellezze costiere della Puglia. Se desideri una vacanza che combina cultura unica e relax al mare, Alberobello può essere una base ideale per visitare spiagge nelle vicinanze come quelle di Monopoli e Polignano a Mare. Dal Nord Italia, puoi raggiungere Alberobello in treno o auto passando per Bologna e poi proseguendo verso Bari, da cui dista circa un’ora di auto. Dal Centro Italia, il percorso attraverso Roma e poi lungo la costa adriatica verso Bari è un’opzione scenografica.
Dove andare a pasqua in Europa
La Pasqua è il momento perfetto per esplorare l’Europa, con le sue città storiche, paesaggi mozzafiato e tradizioni uniche. Ma quale meta scegliere? Ecco le nostre proposte:
Provenza in Francia
La regione della Provenza è famosa per le sue tradizioni pasquali uniche. Si può partecipare alle processioni religiose, visitare i mercati provenzali che vendono dolci tradizionali e assistere alle gare di uova decorate. Inoltre, si può esplorare la bellezza dei campi di lavanda e dei villaggi pittoreschi.
Isola di Santorini
Santorini, fa parte delle isole Cicladi, in Grecia, con i suoi iconici tramonti e villaggi imbiancati a calce, offre una fuga pasquale indimenticabile in Europa. La vista mozzafiato della caldera, le stradine labirintiche di Oia, e le spiagge uniche rendono l’isola un paradiso per gli amanti della natura e della fotografia. Per raggiungerla, molti aeroporti europei offrono voli diretti verso l’aeroporto di Santorini, rendendola accessibile per una breve vacanza o un lungo weekend di Pasqua.
Lisbona
Lisbona, durante la Pasqua, rivela tutto il suo fascino grazie al clima primaverile ideale per esplorare. Dai quartieri storici come Alfama ai monumenti iconici come la Torre di Belém, questa città offre una ricca tapestry di cultura, storia e gastronomia. Non dimenticare di assaggiare i famosi pastéis de nata. La città è facilmente visitabile grazie alla sua metro ed è facilmente accessibile con voli diretti da numerose capitali europee, rendendola una scelta perfetta per chi cerca una breve fuga o una vacanza prolungata.
Vi siete mai accorti che quando partite per un viaggio, al ritorno, la strada sembra sempre più corta? Si ha come l’impressione di impiegarci meno tempo rispetto all’andata. All’andata, invece, spesso e volentieri sembra che il tempo non passi mai. Beh, non preoccupatevi, non avete una percezione del tempo distorta, ma è la nostra mente che elabora le informazioni in modo del tutto particolare. Accade alla stragrande maggioranza delle persone!
“The return trip effect” è il termine scientifico impiegato per descrivere questo strano e curioso fenomeno. L’effetto è stato oggetto di numerosi studi ed esperimenti condotti tra Stati Uniti e Olanda. Secondo i dati emersi, il cosiddetto effetto da viaggio di ritorno ci fa percepire la strada del rientro più corta di quella dell’andata di circa il 17-22%, nonostante i chilometri percorsi ed il tempo impiegato siano assolutamente identici.
Si potrebbe pensare che questa strana sensazione sia dovuta al fatto che vengono percorse strade differenti. Se quindi il tragitto ci sembrava più breve all’andata probabilmente è perché al ritorno la strada è diversa e si procede con più lentezza. Sono moltissime e davvero fantasiose le spiegazioni che proviamo a darci per trovare un senso a questo strano fenomeno. Il primo a studiare e definire il fenomeno, nel 2011, è stato Niels Van de Ven, professore presso l’Università di Tilburg in Olanda. Gli studi del professor Van de Ven dimostrano che anche se la strada percorsa è la stessa, si avverte comunque questa percezione ingannevole.
A cosa è dovuto quindi “the return trip effect”?
Una possibile spiegazione potrebbe essere legata alla nostra attenzione e orientamento durante il viaggio. Durante l’andata, siamo più concentrati e attenti alle indicazioni stradali, al traffico e agli eventuali ostacoli lungo il percorso. Questo può farci percepire il tempo come più lento. Al contrario, durante il viaggio di ritorno, siamo più familiari con la strada e quindi la nostra attenzione diminuisce, facendo sembrare il tempo più veloce.
Un’altra spiegazione potrebbe essere legata al nostro stato emotivo. Spesso, durante il viaggio di andata siamo eccitati e ansiosi, mentre durante il ritorno siamo più rilassati e soddisfatti per l’esperienza appena vissuta. Questo stato emotivo positivo potrebbe farci percepire il tempo come più veloce.
Potrebbe anche essere collegato all’effetto di anticipazione. Durante il viaggio di andata, siamo ansiosi di arrivare a destinazione e questo può farci percepire il tempo come più lento. Al contrario, durante il ritorno, non abbiamo la stessa anticipazione e quindi il tempo sembra passare più velocemente.
Potrebbe anche essere influenzato dalla nostra memoria. Durante il viaggio di ritorno, abbiamo già esperienza della strada percorsa durante l’andata e abbiamo memorizzato alcuni punti di riferimento. Questo potrebbe farci percepire la strada come più corta, poiché siamo in grado di prevedere cosa succederà lungo il percorso.
Infine, potrebbe essere legato alla nostra percezione del tempo in generale. La nostra mente tende a dare più importanza agli eventi futuri rispetto a quelli passati. Quindi, durante il viaggio di andata, la nostra mente potrebbe “allungare” il tempo per far sembrare l’attesa più lunga, mentre durante il ritorno, la nostra mente potrebbe “accorciare” il tempo per far sembrare l’esperienza appena vissuta come più breve.
Roma non è solo la capitale d’Italia ma è anche il cuore della storia, della cultura e dell’arte che affascinano visitatori da ogni angolo del mondo. La città eterna, come viene affettuosamente chiamata, offre un viaggio indimenticabile attraverso le epoche, dalle rovine romane che raccontano storie di un impero che ha dominato il mondo, alle meravigliose opere del Rinascimento che riflettono l’ingegno umano nella sua forma più pura. Ogni angolo di Roma cela segreti antichi, rendendola una destinazione che tutti i turisti desiderano visitare almeno una volta nella vita.
La sua atmosfera unica, dove il passato e il presente si fondono armoniosamente, incanta chiunque la percorra. Passeggiare per le sue strade significa imbattersi in capolavori architettonici e artistici ad ogni svolta, dai maestosi monumenti e siti archeologici alle chiese barocche e alle piazze vivaci che sono il cuore della vita quotidiana romana. Roma è una città che vive intensamente le proprie tradizioni, mantenendo vive le sue radici storiche, pur abbracciando il futuro.
La cucina romana, con le sue ricette secolari, offre sapori autentici che sono un richiamo irresistibile per gli amanti del buon cibo. Dalle trattorie nascoste nei vicoli storici agli eleganti ristoranti con vista, mangiare a Roma è un’esperienza culinaria che soddisfa il palato e l’anima.
Non meno importante, la cordialità e l’accoglienza dei romani aggiungono un valore inestimabile all’esperienza di viaggio, rendendo ogni visita un ricordo indelebile nel cuore dei turisti.
Proprio per tutte queste ragione, si conferma tra le destinazioni più gettonate per trascorrere un weekend di Pasqua indimenticabile.
Cosa fare a Roma durante il weekend di Pasqua
A Roma durante la Pasqua, è possibile vivere esperienze uniche. Uno degli eventi più emblematici è la Via Crucis al Colosseo, presieduta dal Papa, un momento di grande intensità spirituale che attrae fedeli da tutto il mondo. Le tappe prevedono di sostare davanti a 7 diverse chiese: questo percorso spirituale rappresenta un’antica tradizione che permette di esplorare alcune delle basiliche più antiche e significative della città.
Per chi cerca un’esperienza del tutto rilassante, i parchi di Roma offrono l’ambiente ideale per un pic-nic di Pasquetta. Villa Borghese, con i suoi vasti giardini, laghetti e aree gioco, è un’opzione eccellente per godersi la natura e fare una pausa dalla frenesia della città. Il Parco della Caffarella rappresenta un’altra scelta valida per chi desidera immergersi in un’atmosfera tranquilla e verde
Naturalmente, è anche possibile partecipare a eventi di animazione e attività didattiche gratuite in vari musei della città, un’ottima opportunità per arricchire la visita con esperienze educative e divertenti.
Le attrazioni da visitare durante un weekend a Roma
Roma è un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo dove arte, storia e cultura si incontrano in un mix unico e irripetibile.
Fra le sue strade si celano alcune delle attrazioni più celebri e visitate al mondo, vere e proprie icone che rappresentano l’essenza stessa della città eterna. Il Colosseo, con la sua imponente struttura, continua a narrare l’antica grandezza dell’Impero Romano, attirando milioni di visitatori ogni anno, desiderosi di ammirare da vicino l’arena dove si svolgevano spettacoli gladiatori e battaglie navali.
Non meno affascinante è il Foro Romano, il cuore politico, religioso e sociale della Roma antica, dove si può passeggiare tra le rovine e immaginare la vita quotidiana dei romani di un tempo.
La Fontana di Trevi, capolavoro del Barocco, è un altro luogo simbolo della città, dove la tradizione vuole che lanciare una moneta assicuri il ritorno a Roma. Piazza di Spagna, con la sua scenografica scalinata, è un punto di incontro per turisti e romani, che ammirano la bellezza della piazza e della fontana della Barcaccia.
La Città del Vaticano, uno Stato indipendente nel cuore di Roma, ospita la Basilica di San Pietro e i Musei Vaticani, dove è possibile ammirare la Cappella Sistina, con gli straordinari affreschi di Michelangelo. Questi luoghi non sono solo attrazioni turistiche ma rappresentano il cuore spirituale e artistico della città, testimoni di una fede e di un’arte che hanno attraversato i secoli.
Oltre ai monumenti più noti, Roma offre angoli nascosti e meno conosciuti che riservano sorprese inaspettate, come le piccole chiese ricche di opere d’arte, i quartieri vivaci come Trastevere, dove la vita notturna si anima tra locali e ristoranti tipici, e i parchi storici, ideali per una pausa di relax lontano dal trambusto cittadino.
Roma: l’aeroporto di Fiumicino si conferma punto di riferimento per i turisti
I turisti nazionali e internazionali hanno la possibilità di raggiungere Roma optando per numerose alternative. In ogni caso, la concentrazione maggiore di visitatori della Capitale giunge dall’aeroporto di Fiumicino, ufficialmente noto come Aeroporto Leonardo da Vinci, che è anche il principale scalo internazionale italiano.
Naturalmente, l’hub rappresenta anche il principale punto di riferimento per le partenze di un’importante percentuale non soltanto di cittadini romani, ma di abitanti provenienti da tutto il Centro Italia.
L’elevata affluenza di viaggiatori talvolta può portare all’insorgenza di alcune criticità, come per esempio la ricerca di un parcheggio libero per chi sceglie di raggiungere l’hub con il proprio veicolo. Per questo, è consigliabile organizzarsi in anticipo e prenotare un posteggio nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino su MyParking, piattaforma online che permette di passare in rassegna un ampio numero di strutture con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Oltre a Fiumicino, Roma è servita anche dall’aeroporto di Ciampino, più piccolo ma altrettanto efficiente, dedicato principalmente ai voli low-cost e charter. La scelta tra i due aeroporti dipende dalle esigenze di viaggio, ma entrambi assicurano collegamenti agevoli con il centro città tramite autobus, treni e servizi di navetta.
La Stazione Termini, cuore della rete ferroviaria romana, è un altro nodo vitale per chi viaggia verso o da Roma. Da qui, treni ad alta velocità collegano la capitale a tutte le principali città italiane, rendendo il viaggio in treno un’opzione veloce e confortevole. La stazione è anche un hub per i trasporti pubblici locali, con linee di metropolitana, autobus e tram che partono da Termini per raggiungere ogni angolo della città.
Riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1987, l’Acropoli di Atene è indubbiamente uno dei siti archeologici più affascinanti e ricchi al mondo. Situata su una collina, è possibile ammirarla in tutto il suo splendore dalla capitale e una visita a questa meraviglia storica è assolutamente imperdibile. Se ci si trova in Grecia, in particolare ad Atene, non si può assolutamente trascurare l’opportunità di visitare l’acropoli, tuttavia è importante essere consapevoli di alcune informazioni prima di recarsi in questo luogo.
Gli appassionati di storia antica troveranno sicuramente pane per i loro denti, ma anche coloro che non sono esperti resteranno completamente estasiati da questa meraviglia. L’importante è organizzare attentamente la visita, scegliendo il periodo migliore e avendo a disposizione tutte le informazioni necessarie, in modo da non sprecare tempo e poter godere appieno di questa esperienza indimenticabile.
Se avete in programma di visitare l’Acropoli e vi trovate già nel centro della città di Atene, il metodo più semplice e diretto per raggiungere il sito archeologico è prendere l’autobus. Questo mezzo di trasporto pubblico offre un servizio regolare ed è gestito in modo efficiente, permettendo di viaggiare con facilità tra i vari punti di interesse di Atene. Dovrete comunque fare attenzione: se optate per prendere la linea 2, quella di colore rosso, troverete chiaramente indicata la fermata dell’Acropoli sulla mappa del percorso. Tuttavia, non lasciatevi ingannare, perché l’autobus non si ferma esattamente di fronte all’ingresso principale del sito archeologico. Per raggiungere la biglietteria e l’ingresso dell’Acropoli, dovrete camminare un po’ dopo essere scesi dall’autobus. Questo potrebbe rivelarsi un po’ scomodo, soprattutto se avete con voi molti bagagli o se il sole di Atene è particolarmente cocente.
In alternativa, una scelta più comoda potrebbe essere quella di prendere la linea Kifisia-Pireo. Vi consigliamo di scendere alla fermata di Thisio, che vi permetterà di arrivare molto più vicino all’Acropoli rispetto alla fermata della linea 2. Anche se potrebbe richiedere un piccolo cambio nel vostro itinerario, vi risparmierà una lunga camminata sotto al sole cocente della Grecia, rendendo la vostra visita all’Acropoli un’esperienza più comoda e piacevole.
Per quanto riguarda il biglietto dell’autobus, potete acquistarlo in qualsiasi biglietteria della città. Non dovreste avere di certo difficoltà a trovarne una, dato che sono disseminate in tutta Atene. Il prezzo per una corsa di 90 minuti è di soli 1,40 euro, un costo ragionevole che vi permetterà di muovervi in città senza grossi esborsi di denaro.
Quando andare all’Acropoli di Atene: periodo migliore
Visitare l’acropoli di Atene è davvero un’esperienza eccezionale. Tuttavia, vi consigliamo di pianificare attentamente la vostra visita, poiché potrebbe diventare piuttosto stressante se non considerate le condizioni climatiche. Durante l’estate, infatti, la città può essere molto calda e l’afa può causare disagi notevoli. Indipendentemente dal periodo scelto, vi consigliamo di portare con voi bottiglie di acqua fresca e di indossare scarpe comode, poiché camminerete parecchio e suderete ancora di più. Tenete presente che l’acropoli di Atene è completamente esposta al sole, quindi è consigliabile indossare anche un cappello o qualcosa per proteggere la testa e evitare scottature. Il momento migliore per visitare l’acropoli di Atene è alla fine dell’inverno o in primavera, quando le temperature sono ancora sopportabili. Tuttavia, molti turisti scelgono comunque di visitare il sito durante l’estate. In questa stagione il caldo sarà molto intenso, quindi preparatevi adeguatamente per evitare sorprese spiacevoli. In ogni caso, se pianificate di trascorrere alcuni giorni ad Atene, vi consiglio di consultare le previsioni del tempo per scegliere il giorno meno caldo e soleggiato per visitare l’acropoli di Atene.
L’Acropoli di Atene è un sito archeologico che sicuramente vale la pena visitare. Se con voi non c’è nessuno che se ne intende un po’ di storia antica, potrebbe essere interessante acquistare un biglietto comprensivo di guida. Altrimenti potete tranquillamente acquistare il ticket per l’ingresso al sito archeologico e girare liberamente alla scoperta dei monumenti incredibilmente conservati.
Il prezzo del biglietto è di 20 euro (tariffa intera) oppure 10 euro (tariffa ridotta). Vi consiglio di informarvi bene prima di acquistare il ticket perchè le riduzioni sono parecchie e potreste rientrarvi anche voi.
L’Acropoli di Atene è aperta alle visite dalle 8.00 alle 20.00, ma si può accedere fino alle 19.45. Vi consiglio di evitare di arrivare troppo tardi perchè per visitare questo sito archeologico vi ci potrebbe volere una mezza giornata come minimo.
Il museo dell’Acropoli di Atene
Se siete appassionati di arte greca, il museo dell’Acropoli è un’occasione in più davvero molto interessante. Nel museo troverete infatti tutti i materiali rinvenuti sull’acropoli e quindi le statue, i frammenti di decorazioni architettoniche, le sculture del periodo classico e via dicendo. Il museo si trova ai piedi della collina sulla quale è situata l’Acropoli, sul lato a sud-est e gli orari cambiano in base alla giornata e al periodo dell’anno quindi vi consiglio di andare a consultarli direttamente sul sito ufficiale in modo da trovarli aggiornati in tempo reale. Il prezzo del biglietto per l’accesso al museo dell’Acropoli è pari a 5 euro. Anche in questo caso vi conviene controllare di non avere diritto a qualche riduzione o all’ingresso gratuito.
Se siete ad Atene in visita, l’acropoli è la meta che non potete proprio saltare perchè qui si racchiude tutto il significato profondo della civiltà ellenica. Tuttavia, nella capitale della Grecia sono davvero moltissime le cose da vedere e da fare. Generalmente quando si va ad Atene in estate ci si concedere anche qualche giornata di completo relax in uno dei mari più belli in assoluto.
Ecco che allora vi basterà prendere il traghetto e in meno di 4 ore potrete raggiungere un vero e proprio angolo di Paradiso: le Sporadi.
L’arcipelago delle Sporadi comprende 4 isole maggiori tra cui Skiathos ed è assolutamente da non perdere. Anche qui potrete trovare i resti della civiltà antica e coniugare quindi una vacanza di mare e relax con la scoperta di altri importanti siti storici. Le isole della grecia hanno un qualcosa di meraviglioso, quindi se vi trovate ad Atene vi consiglio di pianificare la vostra permanenza in modo da conciliare tutto.
Non c’è che dire: visitare Parigi è una cosa che si può certamente fare più di una volta nella vita. Questo perché la capitale francese, con il suo grandioso patrimonio artistico, storico e culturale, ha tantissimo da offrire. E certo, la prima volta a Parigi si potrebbe essere risucchiati dalle attrazioni davvero imperdibili e più famose, e quindi dalla Torre Eiffel, dagli Champs Elysées, dall’Arco di Trionfo, dalla Senna, dal Moulin Rouge, da Montmartre e ovviamente dal Museo del Louvre.
Mete che, da sole, riescono a riempire una visita di Parigi di 2-3 giorni. Ma chi passa a Parigi qualche ora o giorno in più, o chi torna a Parigi per una seconda o una terza volta, può allargare lo sguardo ad altre magnifiche attrazioni. Pensiamo a Versailles, ai mercati, al cimitero di Montparnasse e ovviamente ai tanti altri musei di Parigi, dal Museo George Pompidou al Museo Picasso. Ma non ci sono dubbi: parlando d’arte, il museo più importante di Parigi dopo il Louvre è il celebre Museo d’Orsay.
Questo bellissimo museo si trova lungo la Senna, peraltro quasi di fronte al Louvre. Qui è possibile ammirare i capolavori dell’Impressionismo, certamente la corrente artistica che domina il Museo d’Orsay, nonché molti dei lavori più importanti del movimento post impressionista e dell’Art Nouveau. Va peraltro detto che questo museo di Parigi non espone solamente dipinti, ma anche lavori di architetti, di scultori, di fotografi. E ancora – come vedremo meglio qui sotto – bisogna sottolineare che il museo stesso, ovvero l’edificio, merita la nostra attenzione: il Museo d’Orsay è infatti stato ricavato in quella che un tempo era l’ex stazione ferroviaria Gare d’Orsay, magnificamente convertita in un edificio museale!
Vediamo quindi la storia di questo stupendo edificio, le opere principali da vedere al Museo d’Orsay, gli orari, i prezzi dei biglietti e come raggiungere il museo. Insomma, una guida completa al Musée d’Orsay!
L’abbiamo anticipato: un tempo questo edificio era la stazione ferroviaria Gare d’Orsay. Progettata da Victor Laloux nel 1898, questa stazione fu costruita molto velocemente, così da poterla inaugurare in occasione dell‘Esposizione Universale del 1900 di Parigi. Questa moderna stazione restò pienamente in funzione fino al 1939, quando le linee ferroviarie principali vennero spostate altrove (verso la stazione di Austerlitz); rilegata al solo traffico pendolare locale, la stazione perse importanza, per cessare del tutto il servizio nel 1950. Ecco allora che nel 1961 ne venne sancita la prossima demolizione: l’idea a quanto pare era quella di radere al suolo la Gare d’Orsay per costruire una palazzo vetrato contenente una piscina. Furono però gli stessi cittadini di Parigi – in realtà la crème della società parigina – a far cambiare l’idea all’amministrazione, per arrivare alla classificazione della stazione come monumento nazionale.
Negli anni Settanta divenne prima sede di una compagnia teatrale, poi sede di una casa d’aste, per arrivare infine alla decisione di trasformare la stazione in un museo. Se il restauro dell’edificio fu affidato ad ACT-Architecture, la disposizione degli interni e del percorso espositivo fu affidata aGae Aulenti, architetta italiana che anche grazie a questo incarico si impose a lungo sul piano internazionale. Fu così che, 86 anni dopo l’inaugurazione della stazione ferroviaria, lo stesso edificio vide l’inaugurazione di un museo dedicato all’Impressionismo e al post-Impressionismo (e quindi con opere di tanti artisti che si mossero come pendolari in quegli stessi spazi).
Cosa vedere al Museo d’Orsay
Il Museo d’Orsay vanta circa 3 milioni di visitatori all’anno. Chi entra in questo grande edificio lo fa per scoprire grandi capolavori di Manet, Pissarro, Renoir, Van Gogh, Degas, Monet. Ma occhio: vale certamente la pena guardare anche oltre queste opere, rendendo merito alla bellezza di questo spazio museale unico al mondo. Pensiamo alle vetrate della volta superiore, all‘orologio originale della stazione ferroviaria che campeggia ancora in alto nella sala principale, o alle pietre calcaree chiare scelte da Gae Aulenti per sfruttare al meglio la luce naturale che arriva dall’alto. Lì, mentre si cammina nella navata centrale del museo, si è effettivamente posizionati dove un tempo correvano i binari della stazione.
Le opere principali del Museo d’Orsay
Il Museo d’Orsay ha preso la decisione di esporre delle opere artistiche appartenenti a un periodo storico abbastanza preciso: si va dall’inizio della Seconda Repubblica, e quindi dal 1848, fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, e dunque fino al 1914 (anche se va detto che, per approfondire diverse tematiche e per dare unità ad alcune esposizioni, il limite talvolta non è così tassativo). In ogni caso, esponendo le opere della seconda metà dell’Ottocento e del primissimo Novecento, il Museo d’Orsay va colmare in modo mirabile la lacuna temporale altrimenti esistente tra il Louvre e il Museo Nazionale d’Arte Moderna del Centre Pompidou. Ecco allora che per formare la collezione del Museo d’Orsay sono arrivare le opere più recenti conservate al Louvre (che in molti casi non potevano essere esposte per mancanza di spazio); le opere precedenti al 1914 conservate precedentemente al Museo Nazionale d’Arte Moderna; infine dall’ex Museo del Jeu de Paume, con la sua mirabile collezione di capolavori impressionisti.
Vediamo ora quali sono le più famose opere d’arte del Museo d’Orsay di Parigi!
La Colazione sull’erba di Édouard Manet
Tra le opere più famose esposte al Museo d’Orsay c’è indubbiamente questo dipinto realizzato nel 1863 da Édouard Manet, universalmente riconosciuto come esponente principale del pre-Impressionismo. Come è noto, all’epoca della sua prima esposizione questo lavoro di Manet generò non poco scompiglio, per la presenza di una donna nuda (che guarda lo spettatore) durante un picnic insieme a due uomini vestiti. Ma probabilmente a creare un senso di sconvolgimento nel pubblico di metà Ottocento non fu solamente il soggetto audace: anche la nuova tecnica di Manet, con i suoi forti contrasti tra ombre e luce, contribuì probabilmente a creare scandalo. L’opera, realizzata a partire da uno studio profondo di dipinti rinascimentali, lascia maggiore spazio all’impressione che alla descrizione: è l’inizio di una nuova era artistica.
L’Autoritratto di Vincent Van Gogh
Il celebre pittore olandese è stato come noto estremamente prolifico, e ci ha lasciato anche molti ritratti. Questo esposto al Museo d’Orsay è probabilmente tra i più celebri, e sicuramente tra i più significativi. Datato 1899, è un dipinto di olio su tela realizzato all’interno de manicomio di Saint Remy, dove il pittore era stato ricoverato in seguito a un tentativo di suicidio. Cosa dobbiamo individuare in questo quadro? La nostra attenzione dovrebbe essere attirata dallo sguardo allucinato dell’artista, dalle pennellate che svelano il turbamento anteriore, nonché dallo sfondo che riprende le pieghe del vestito e crea delle spirali.
La Chiesa di Auvers-sur-Oise di Vincent Van Gogh
Uno dei lavori più famosi di Van Gogh: questo dipinto è stato realizzato nel 1890, e il pittore olandese si abbandona totalmente alla raffigurazione visionaria dell’architettura della bella abside della chiesa, usando colori forti e pennellate burrascose, preannunciando i lavori dei pittori espressionisti.
Olympia di Édouard Manet
Sono diversi i dipinti di grande rilievo di Manet conservati al Museo d’Orsay. Anche questo merita la nostra attenzione. Anche qui viene presentato un nudo di donna, seppure un in contesto differente. Dipinto sempre nel 1863, il lavoro si ispira direttamente alla Venere di Urbino di Tiziano: qui – sono tanti i dettagli che ce lo dicono e che soprattutto che lo confermavano al pubblico dell’epoca – la protagonista è una prostituta. Anche qui la donna fissa lo spettatore, con un’aria di sfida: inutile dire che anche questa opera di Manet fu giudicata da molti come scandalosa.
La lezione di danza di Edgar Degas
Il dipinto ci porta in una scuola di danza, in un momento di pausa: le giovane ballerine sono tutte intorno a un famoso coreografo del tempo, Jules Perrot, e Degas riporta la scena con l’immediatezza della fotografia. Si tratta del frutto di un lavoro durato almeno 3 anni, con una moltitudine di schizzi preparatori e di bozzetti: Degas del resto ebbe a spiegare che la sua arte aveva ben poco di spontaneo, ma tantissimo studio. Proprio come la danza, che sembra leggera e facile, ma che richiede invece anni di impegno e di esercizi.
Il Ballo al moulin de la Galette di Pierre-Auguste Renoir
Tra le opere simbolo dell’Impressionismo, questo dipinto di Renoir è datato 1876: qui la scena riportata è quella di un ristorante danzante parigino, inaugurato pochi anni prima a Montmartre, all’interno di un vecchio mulino. L’obiettivo del pittore, che ritrae qui alcuni amici, è quello di riportare l’atmosfera serena e bohémienne di quel momento, attraverso pennellate veloci e fitte, accostando piccoli tocchi di colore puro.
Due donne tahitiane di Paul Gauguin
Qui Gauguin porta di fronte allo spettatore due ritratti della medesima modella tahitiana, una volta raffigurata di spalle e un’altra volta ritratta di fronte. Questa opera del post-Impressionismo è il primo dipinto di Gauguin realizzato in Polinesia.
Natura morta con mele e arance di Paul Cézanne
Con il suo stile, Paul Cézanne si situa a metà tra gli impressionisti e le prime avanguardie pittoriche del secolo successivo. Cézanne si misurò tante volte con le nature morte, anche nella fase più matura della sua produzione artistica: questo dipinto per l’appunto fa parte di una serie di 6 nature morte realizzate nella sua bottega di Parigi, ed è considerato come la più importante natura morta del pittore.
I papaveri di Claude Monet
Tra i capolavori che non possono essere trascurati all’interno del Museo d’Orsay di Parigi c’è ovviamente questa opera di Monet, tra i simboli dell’Impressionismo. Dipinto en plein air nel 1873, è senz’altro tra i lavori più famosi di Manet, concentrando in sé stesso tutte le caratteristiche chiave di questa corrente artistica: si parla della prospettiva, dei colori brillanti e delle pennellate veloci, nonché per l’appunto della tecnica di pittura en plein air.
L’origine del mondo di Gustave Courbet
Tra le opere più famose del Museo d’Orsay c’è un altro dipinto che fece scandalo, ovvero questa rappresentazione profondamente realistica del nudo femminile, e in particolare della zona pubica, realizzata da Gustave Courbet. Qui non c’è nessun artificio stilistico, e la descrizione del corpo femminile è praticamente anatomica, giocando in modo esperto con i toni dell’incarnato.
Il Circo di Georges Seurat
Il tema è quello indicato dal titolo, assolutamente esplicativo: ad attirare però è lo stile dell’opera, la quale peraltro è rimasta incompiuta, rappresentando l’ultimo lavoro di Georges Seurat. Fu proprio per descrivere i suoi lavori che venne coniato il termine Neoimpressionismo, e questo dipinto ci aiuta a capire il perché. Lo scopo non è quello di riportare una scena realistica, quanto invece di trasmettere le emozioni del circo attraverso i colori caldi e i giochi di linee, con una scena altamente dinamica, che crea un contrasto con l’immobilismo degli spettatori sugli spalti, immortalati in una geometria estremamente rigida.
Come arrivare al museo
Guardando una mappa di Parigi non è difficile scorgere il Museo d’Orsay lungo la Senna, sulla riva sinistra, di fronte al Giardino delle Tuileries e al vicino Louvre. Chi si trova in zona può quindi raggiungere comodamente il museo a piedi, chi invece si trova lontano – pensiamo per esempio alla zona della Torre Eiffel – può optare per il trasporto pubblico. La metropolitana di Parigi in tal senso è molto comoda, con la linea C che presenta una stazione denominata per l’appunto Museo d’Orsay e con la linea 12 che ferma a Solferino. È possibile inoltre raggiungere il museo in bus, sapendo che la fermata Solferino è a pochi passi dal museo: tantissimi autobus passano in questa zona!
Orari e biglietti
Il Museo d’Orsay di Parigi è aperto tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì. Ecco gli orari di apertura:
Il martedì, il mercoledì, il venerdì, il sabato e la domenica: dalle 9.30 alle 18.
Il giovedì: dalle 9.30 alle 21.45
Il giovedì è quindi un giorno prezioso per chi vuole sfruttare davvero tutto il tempo a disposizione per scoprire le bellezze di Parigi.
Per quanto riguarda le tariffe dei biglietti d’ingresso, va detto che i ticket possono essere acquistati sia online che sul posto. L’acquisto del biglietto online, che senz’altro può essere vantaggioso per evitare la fila, comporta però un costo leggermente superiore
Biglietto intero: 14 euro sul posto, 16 euro online
Biglietto ridotto: 13 euro
Tariffa per il giovedì sera, dalle 18 in poi: 10 euro sul posto, 12 euro online
L’ingresso al Museo d’Orsay è sempre gratuito per i ragazzi sotto i 18 anni, per i residenti UE tra i 18 e i 25 anni, per i visitatori diversamente abili con un accompagnatore e, la prima domenica del mese, per tutti (ma la prenotazione è in questo caso obbligatoria).
Parigi pass: le carte turistiche per visitare il Museo d’Orsay
Chi sta programmando una visita a Parigi e desidera inserire nel proprio tour della capitale francese diversi musei e mostre può avere grandi vantaggi nello scegliere una card turistica che preveda ingressi gratuiti, sconti e via dicendo. Ecco, il problema qui è la scelta! Sì, perché esistono diverse card turistiche per Parigi tra le quali scegliere. C’è per esempio il Paris Museum Pass, che comprende l’ingresso a 60 attrazioni e monumenti, tra i quali il Louvre, il Museo d’ORsay, il Centro Georges Pompidou, e via dicendo. Queste le tariffe della card:
2 giorni: 55 euro
4 giorni: 70 euro
6 giorni: 85 euro.
C’è poi il Paris Pass, che somma alle attrazioni della Paris Museum Pass anche l’ingresso alla torre Eiffel, le crociere sulla Senna e via dicendo. E ancora, c’è il Go City Pass Paris All Inclusive, con ancora maggiori attrazioni comprese. E ce ne sono altre ancora! In nessun caso, va detto, le card turistiche attuali comprendono anche l’uso gratuito dei mezzi pubblici parigini.
Dove dormire nella capitale francese? Quali sono i migliori hotel di Parigi? Di certo se la vacanza a Parigi è in nome dell’arte, sarà una bella idea cercare un hotel o una stanza negli arrondissement centrali, così da essere a pochi passi dal Louvre, da Notre Dame, dal Museo d’Orsay e dal Centro Georges Pompidou. Ma va detto che nessun albergo può essere vicino a tutto: la Torre Eiffel, l’Arco di Trionfo, Montmartre e altre attrazioni di primo piano sono infatti defilate rispetto alla Île de la Cité. Per questo motivo l’essenziale non è tanto dormire in centro, quanto invece se possibile dormire non troppo lontani da una stazione della metropolitana, così da avere la possibilità di lasciare la camera e tornarvi poi la sera con i mezzi pubblici.
Per dire, il Quartiere Latino si trova nel 5° arrondissement, Montparnasse si trova nel 14° arrondissement, Montmartre nel 18°, e via dicendo.
Escursioni e tour a Parigi
Lo staff del Museo d’Orsay mette a disposizione dei visitatori delle audioguide a 6 euro l’una. Esiste anche la possibilità di prenotare delle visite guidate in piccoli gruppi, rivolgendosi a delle guide professioniste esterne, sapendo che di solito il percorso guidato dura circa 2 ore.
Cosa vedere a Parigi? Di certo la capitale francese è una meta obbligatoria nella vita di ogni viaggiatore, di ogni appassionato d’arte, d’architettura, di storia oppure di cucina. E una volta arrivati in città ci sono parecchie attrazioni che devono assolutamente essere viste: pensiamo alla iconica Torre Eiffel, simbolo della città; alla Île de la Cité, ovvero all’isoletta sulla Senna cuore di Parigi; alla collina di Montmartre con la sua stupenda basilica del Sacré Coeur; e ancora, al Quartiere latino, all’Arco di Trionfo, all’Avenue des Champs-Élysées e così via. Ma non è possibile certamente trascurare i musei di Parigi, città che ospita non a caso il super-famoso Museo del Louvre, che si conquista quasi ogni anno il titolo di “museo più popolare del mondo”. Ed è peraltro solo il primo di una lunga lista, con la città di Parigi che vanta infatti una quantità notevole di musei di estremo interesse: in un soggiorno di più giorni nella capitale francese, c’è quasi da sperare in uno o due giorni di pioggia, così da potersi dedicare con calma a queste magnifiche e spesso grandissime collezioni.
Ma quali sono i principali della città? Quali musei di Parigi dovrebbero essere messi in cima alla propria to do list durante una viaggio in Francia? Noi stessi abbiamo avuto qualche difficoltà nell’elencare “solo” 10 musei, una lista che purtroppo deve escludere tante collezioni di assoluto rilievo. Questi, in ogni caso, sono i più conosciuti, i più apprezzati e più interessanti musei di Parigi: per ognuno vedremo cosa vedere, come arrivare, orari e prezzi per l’ingresso. Buona lettura!
Una lista dei principali musei di Parigi non poteva iniziare che da lui, il museo per antonomasia, conosciuto in tutto il mondo. Nell’universo museale, ci sono alcuni mostri sacri che spiccano sopra a tutti gli altri: pensiamo al Met di New York, ai Musei Vaticani, alle Gallerie degli Uffizi, al British Museum, al National Museum di Pechino e per l’appunto a lui, al Louvre.
Ecco, è senz’altro possibile dire che un soggiorno a Parigi senza una visita al Louvre è incompleto, come lo sarebbe senza vedere la Torre Eiffel, o senza vedere la cattedrale di Notre-Dame. Fondato nel 1793, questo enorme museo è diventato una città nella città, e attira annualmente quasi 10 milioni di visitatori.
Cosa vedere al Louvre
Attualmente il Museo del Louvre ospita 8 sezioni, esponendo circa 35 mila opere d’arte. Si capisce quindi che non è per nulla facile dire cosa vedere al Louvre, tale è la quantità di capolavori stellari. Certo, il pezzo forte, perlomeno a livello di popolarità, è la celebre Gioconda di Leonardo da Vinci, che ogni anno da sola richiama milioni di visitatori, peraltro disposti a mettersi in fila davanti alla sala a essa dedicata.
Ma sbaglia, sbaglia di grosso chi concentra la propria attenzione solo in quella saletta. Pensiamo al fatto che sono presenti altri dipinti di Leonardo, come la Vergine delle Rocce, ma anche tante altre opere estremamente importanti, come per esempio la Venere di Milo, la punta di diamante della collezione d’arte greca parigina, insiema alla Nike di Samotracia. Parlando sempre delle sculture, il Louvre conserva anche Amore e Psiche di Canova, forse la più famosa dello scultore italiano; e ancora, qui è possibile osservare dipinti come La zattera della Medusa di Théodore Géricault, La Libertà che guida il popolo di Eugène Delacroix e tantissimi altri capolavori moderni, al fianco di pezzi unici di arte antica, come il Codice di Hammurabi.
Insomma, al Louvre si potrebbe passare una settimana intera: non è nemmeno da ipotizzare una visita di questo museo al di sotto delle 2 ore, sapendo che in realtà per poter effettivamente vedere tutta la collezione sarà bene dedicare al museo mezza giornata.
Come arrivare al Museo del Louvre
Il Museo Louvre si trova lungo la Senna, a poca distanza dalla Cattedrale Notre Dame. Lo si può raggiungere a piedi dal centro oppure con i mezzi pubblici, approfittando per esempio della metropolitana di Parigi (sfruttando le linee 1 e 7).
Orari e costi del biglietto
Quanto agli orari, il museo è chiuso il martedì, ed è aperto gli altri giorni dalle 9 alle 18, eccezion fatta per il venerdì, giorno in cui la chiusura è posticipata alle 21.45. Il biglietto intero, se acquistato online, costa 17 euro, mentre se acquistato al museo costa 15 euro. Il biglietto è invece gratuito per i ragazzi al di sotto dei 26 anni residenti nella EEA (e quindi Unione Europea, Norvegia, Islanda e Liechtenstein).
Se è ovvio che il Louvre dovesse comparire al primissimo posto nella nostra lista di Musei di Parigi, per le altre posizioni la lotta è sfrenata: di fatto ci sono tanti altri musei importantissimi che meriterebbero la seconda posizione. Alla fine abbiamo optato per il Museo d’Orsay, un museo eccezionale prima di tutto per la location. La mostra prende infatti luogo in quella che era la stazione ferroviaria Gare d’Orsay, mirabilmente riqualificata e convertita in museo, anche grazie al ripensamento degli interni realizzato dall’architetta italiana Gae Aulenti. Ma cosa vedere al Museo d’Orsay? La collezione ospitata è dedicata alle opere d’arte del periodo compreso tra il 1848, e quindi dall’inizio della Seconda Repubblica, fino al 1914, e quindi fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale. L’idea è dunque quella di andare a colmare il periodo di “vuoto” che si creava tra le opere del Louvre e quelle del Centre Pompidou.
Cosa vedere al museo d’Orsay
Cosa vedere al Museo d’Orsay? Qui troviamo uno dei celebri autoritratti di Van Gogh, nonché altri dipinti del pittore olandese, come la Chiesa di Auvers-sur-Oise. Troviamo alcuni capolavori di Édouard Manet, come La colazione sull’erba e Olympia, entrambe opere che alla prima loro esposizione diedero scandalo. E ancora, qui si possono trovare opere di Paul Gauguin, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Georges Seurat, di Claude Monet e via dicendo.
Dove si trova
Anche il Museo d’Orsay si trova come il Louvre lungo la Senna, sulla riva sinistra, di fronte al Giardino delle Tuileries. Anche in questo caso lo si può quindi raggiungere abbastanza agevolmente a piedi dal centro, oppure optando per la linea C della metropolitana di Parigi, che presenta una fermata dedicata, o con la linea 12, che ferma alla vicina Solferino.
Orari e costi del biglietto
Aperto tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì, il Museo d’Orsay apre le porte alle 9.30 e le chiude alle 18, prolungando l’orario di aperture nella serata di giovedì (fino alle 21.45). Anche a livello di orari, come si può vedere, questo museo si offre come “completamento” del Louvre. Il biglietto intero costa 14 euro se acquistato sul posto, 16 euro se acquistato online: il ridotto costa 12 euro, mentre è gratuito per i ragazzi fino ai 18 anni e per i residenti UE fino ai 25 anni.
Centre Pompidou
Abbiamo già accennato al Centre Pompidou: parliamo del grandioso Centro nazionale d’arte e di cultura, che ospita un museo di arte contemporanea tra i più importanti al mondo: se la gioca infatti solo con il Tate modern di Londra e con il Moma di New York. C’è chi lo chiama Beaubourg, nome che in realtà indica l’intero quartiere. A pianificare il lancio di questo edificio fu il presidente francese Georges Pompidou, che desiderava per l’appunto un centro dedicato interamente all’arte moderna in ogni sua sfaccettatura: ecco perché qui, oltre al museo, troviamo anche una biblioteca, un centro dedicato all musica e alle ricerche acustiche, e via dicendo.
Il particolare edificio venne progettato da un team di giovani architetti, ovvero da Gianfranco Franchini, Renzo Piano, Richard Rogers e Susanne Rogers, che proposero un progetto che – come ebbe poi a dire Rogers negli anni successivi – “ha rovesciato l’architettura mondiale”. In effetti a saltare all’occhio sono le tante tubature esterne, coloratissime, con il giallo per le condutture elettriche, il rosso per gli ascensori, il verde per l’acqua, il blu per l’aria e via dicendo.
Cosa vedere al Centre Pompidou
Ovviamente abbiamo inserito il Centre Pompidou nella lista dei più interessanti musei di Parigi soprattutto per quello che si può vedere al suo interno. E qui la collezione è molto ricca, raccogliendo al quarto e al quinto piano l’esposizione permanente del Museo Nazionale d’Arte Moderna. Al 4° piano si trovano opere realizzate tra i primi del Novecento e il 1960, e quindi per esempio capolavori di Mirò, di Picasso, di Matisse e di Kandinskij; al piano superiore si trova la collezione contemporanea, che arriva fino ai giorni nostri, con le opere di Amedeo Modigliani, di Frank Stella e tanti altri.
Dove si trova e quanto costa
Il museo si trova come detto nel quartiere Beaubourg, ed è facilmente raggiungibile con le linee 1, 11 e 14 della metro di Parigi, nonché con gli autobus delle linee 9,38,47 e 75. Il Centre Pompidou è aperto tutti i giorni eccezion fatta per il martedì, dalle 11 alle 21; il giovedì la chiusura è posticipata alle 23, solo per il sesto piano. Il biglietto d’ingresso è di 15 euro per gli adulti, mentre è gratuito per i minorenni.
Museo dell’Orangerie
Il Museo dell’Orangerie si concentra sulla pittura impressionista e su quella post-impressionista. E lo fa in modo del tutto particolare. Ancora prima di parlare delle collezioni presenti, concentriamoci però sull’edificio e sulla sua storia: il nome deriva dalla posizione del museo, all’interno dei giardini di Tuileries, e più nello specifico all’interno di un’antica serra di aranci, a partire dalla metà dell’Ottocento.
Cosa vedere a Orangerie
Fu nel tempo deposito, ospedale, casa dello sport, infine museo, per ospitare le opere per cui è ancora oggi famoso: le Nymphéas di Claude Monet, un ciclo di pannelli decorativi ai quali il pittore lavorò per anni, dal 1890 fino al 1926. In realtà Monet decise di fare dono di questo ciclo pittorico alla Francia già all’indomani della Prima Guerra Mondiale, quando il governo fece esplicita richiesta di avere i pannelli come “monumento” per la fine del conflitto, come simbolo di pace. Così nacque quella che Masson definì “la Cappella Sistina dell’Impressionismo”, una composizione di quasi 300 dipinti, tra i quali una quarantina di pannelli e 3 arazzi di grande formato, esposti al pubblico dal 1927 – pochi mesi dopo la morte del pittore.
A completare il Museo dell’Orangerie, oltre alla “personale” di Monet, c’è anche la collezione Jean Walter – Paul Guillaume. Quest’ultimo fu un ricco collezionista che iniziò a costruire la propria raccolta a partire dal 1910; nel 1934, alla sua morte, tutto passò alla vedova, risposata con Jean Walter; dopo aver fatto alcune nuove acquisizioni e modifiche, la coppia decise di donare la collezione all Francia, completando così il Museo dell’Orangerie. Qui si possono trovare lavori di Cézanne, di Picasso, di Renoir, di Modigliani, di Gauguin e via dicendo.
Dove si trova e quanto costa
Come detto all’inizio, il Museo dell’Orangerie si trova all’interno dei giardini di Tuileries, e quindi vicino al Louvre. È aperto tutti i giorni eccezion fatta per il martedì, dalle 9 alle 18. Il biglietto d’ingresso intero è di 12,50 euro, e ci sono dei biglietti ridotti a 10 euro per gli accompagnatori di visitatori al di sotto dei 18 anni (per i quali invece l’ingresso è gratuito). L’entrata è gratuita peraltro anche per i ragazzi fino ai 25 anni residenti nell’Unione Europea.
Museo Rodin
Un intero museo dedicato ad Auguste Rodin. A ospitare le opere del celebre scultore francese, considerato come il più grande scultore europeo di fine Ottocento, è l’Hôtel Biron in rue Varenne, un raffinato palazzo rococò circondato da un elegante giardino Settecentesco. Qui Rodin passò gli ultimi anni della propria vita, tra il 1908 e il 1917, per decidere infine di lasciare tutte le opere presenti alla Francia, a condizione che la residenza diventasse un museo. Il museo Rodin nacque quindi nel 1919. Nel complesso, contando l’interno dell’edificio e i viali del giardino, si possono trovare circa 7.000 sculture; va peraltro detto che qui non sono esposte unicamente le opere di Rodin. Si trovano anche lavori di Vincent Van Gogh, di Claude Monet e di Pierre-Auguste Renoir.
Di certo però l’attenzione va soprattutto alle sculture di Rodin. Si pensi per esempio al Pensatore, celebre scultura bronzea che non a caso viene spesso utilizzata per rappresentare l’attività filosofica; o alla scultura Il Bacio, questa volta in marmo, un gruppo scultoreo che raffigura un bacio tra Paolo e Francesca, così come descritti nella Divina Commedia da Dante. E ancora, altre opere di spicco sono L’uomo che cammina, I borghesi di Calais e La porta dell’Inferno. Al museo di Rodin si possono inoltre trovare stampe, disegni, dipinti, ceramiche e fotografie che permettono di approfondire ulteriormente la vita, lo stile e i pensieri dell’artista francese.
Dove si trova e quanto costa
Il museo di Rodin si trova nelle immediate vicinanze dell’Hôtel des Invalides, e può essere raggiunto con la metro di Parigi, scendendo a Varenne con la linea 13 o a Invalides con la linea 8. Fermano nelle vicinanze anche le linee di autobus 69, 82, 87 e 92. La mostra è aperta tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì, dalle 10 alle 18.30; nei mesi estivi ci sono molto spesso delle aperture serali fino alle 21.30. Il prezzo del biglietto è di 13 euro.
Museo del Quai Branly
A pochi metri dalla Torre Eiffel, un museo di Parigi che parla non dell’occidente, quanto invece delle civiltà africane, asiatiche, americane e oceaniche. Il museo del Quai Branly – Jacques Chirac è infatti un grande museo etnologico, che porta il visitatore alla scoperta di popolazioni antiche e lontane. Si tratta va detto di uno dei musei di Parigi più giovani, essendo stato inaugurato nel 2006. Lo strano nome deriva dalla difficoltà del trovare un’etichetta che accontentasse tutti: per molti l’appellativo “museo delle arti primitive” poteva essere o riduttivo, oppure ingiusto, non presentando esempi occidentali. Per questo si decise di battezzare il museo con il nome della strada in cui sorge l’edificio, per l’appunto Quai Branly.
All’interno del museo il percorso espositivo è diviso in diverse sezioni, ognuna dedicata a un continente differente. Maschere tribali africane, gioielli malesiani, pitture aborigene, sari indiani, abiti Ainu, strumenti musicali berberi, guanti aztechi: la collezione è ricchissima, spaziando dai più diversi oggetti e tra le più differenti e lontane culture ed epoche.
Dove si trova e quanto costa il Museo del Quai Branly
Come annunciato, il Museo del Quai Branly – Jacques Chirac si trova a pochi passi dalla Torre Eiffel, e risulta quindi facilmente raggiungibile sia a piedi che con i mezzi pubblici. Il Museo è aperto tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì; il martedì è aperto dalle 10.30 alle 22, mentre l’orario gli altri giorni è dalle 10.30 alle 19. Il biglietto intero costa 12 euro, quello a tariffa ridotta 9 euro.
Museo dell’Esercito – Les Invalides
Da solo, forse, il Musée de l’Armée sarebbe potuto – ma non ne siamo sicuri – restarsene al di fuori di questa lista dei principali musei di Parigi. Ma il Museo dell’Esercito non si trova in un luogo qualsiasi. Si trova all’interno di quel grande e stupendo complesso di edifici del classicismo barocco francese che va sotto il nome di Hôtel national des Invalides, costruito nel 17° secolo per ospitare per l’appunto i soldati anziani o invalidi. Questo era il desiderio di Luigi XIV, che diede il via alla costruzione del complesso in quella che allora era la periferia di Parigi. In questo complesso si possono trovare la Cattedrale di San Luigi, la Cappella reale degli Invalidi con la sua famosa cupola dorata, ospitante la tomba di Napoleone, nonché per l’appunto il Museo dell’Esercito. Considerando tutto, questa è certamente una delle attrazioni principali di Parigi.
Questo è uno dei musei dedicati all’arte militare più famosi e grandi al mondo. Al suo interno si possono trovare armi provenienti da ogni angolo del pianeta, delle più diverse epoche culture. E anche armature, pezzi di artiglieria, modelli, ricordi di generali e di condottieri, e così via. Le sezioni sono varie, tra le quali per esempio una dedicata interamente alla Seconda Guerra Mondiale. In tutto qui dentro sono conservati 500.000 oggetti, spaziando dalle uniformi ai cannoni, dai corni di guerra alle arieti da sfondamento.
Come arrivare al museo e quanto costa
Raggiungere il complesso degli Invalides non è per nulla difficile, essendo uno dei siti cerimoniali e turistici più importanti dell’intera Francia. É possibile portarsi qui con le linee 8 e 13 della metropolitana di Parigi, scendendo alla stazione Invalides, che porta negli immediati pressi degli ingressi. Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, con la speciale apertura serale tutti i primi venerdì del mese, fino alle 22. Il biglietto d’ingresso intero costa 15 euro, quello ridotto 12 euro.
Museo Nazionale di Storia Naturale
Abbiamo visto musei dedicati all’arte, all’etnologia e alla storia della guerra: ora passiamo a un museo di Parigi dedicato alla storia naturale. Il Muséum national d’Histoire naturelle è uno dei musei scientifici più antichi del mondo: le sue radici affondano infatti fino al 1635, quando Luigi XIII creò l’istituto scientifico Jardin royal des plantes médicinales. L’apertura del museo vero e proprio è datata 1793, in piena Rivoluzione Francese; attualmente il museo è composto da tante sedi diverse, a Parigi e altrove nel territorio francese. 3 dei siti del Museo Nazionale di Storia Naturale si trovano nella capitale, e sono il Jardin des Plantes, il Musée de l’Homme e il Parc Zoologique de Paris. Il primo è il più grande orto botanico di Francia, aperto al pubblico fin dal 1640: qui si possono trovare un giardino alpino, un giardino ecologico, un grande orto, delle serre costruite a partire dal Settecento per custodire piante come di origine tropicale, pluviali o desertiche. E ancora, questo giardino botanico ospita una parte dedicata alla rose, una alle peonie, un’altra dedicata a uccelli e ad api, un labirinto e così via. Qui è presenta tra le altre cose la riproduzione di uno stegosauro.
Il Musée de l’Homme è invece dedicato all’uomo, dal punto di vista della antropologia, della biologia, della preistoria e dell’etnologia; lo zoo, infine, conta circa 1.000 animali, appartenenti a 170 specie differenti. La zona più estesa è quella che riproduce la savana del Sahel Sudan, presentando quindi il leone africano, il fenicottero rosa, la giraffa, la zebra, il rinoceronte bianco e così via.
Museo di Picasso
In Europa, tra Francia e Spagna, esistono diversi musei dedicati a Picasso: a Barcellona, a Malaga, ad Antibes e per l’appunto a Parigi, tutti luoghi che ebbero un ruolo fondamentale nella carriera e nella vita di questo celebre pittore. Parigi è stata per l’appunto la città d’adozione del pittore spagnolo – nato a Malaga: nella capitale francese visse prima in povertà, e poi nella fama. La mostra è ospitata a partire dal 1895 all’interno dell’Hôtel Salé, uno stupendo palazzo nobiliare nel quartiere del Marais. Qui si possono ammirare tantissime opere del pittore andaluso, nonché appunti, schizzi, fotografie, e via dicendo. Di fatto, il museo di Parigi dedicato a Picasso è il più completo nel coprire l’intera vita dell’artista, anche grazie alla presenza dei quadri della collezione personale del pittore, comprendente lavori di Matisse, di Cézanne, di Gauguin, di Modigliani, di Mirò, di De Chirico e via dicendo. Si parla di oltre 200 dipinti, di 150 sculture, di ceramiche, di manoscritti e via dicendo.
Dove si trova e quanto costa il Museo Picasso
Come anticipato, il museo Picasso di Parigi si trova nel quartiere del Marais, ed è raggiungibile senza problemi con i mezzi pubblici: con la metropolitana di Parigi, grazie alla linea 1 e alla linea 8, e con gli autobus numero 26.69, 75 e 96. Il museo è aperto tutti i giorni tranne il lunedì, sempre dalle 9.30 alle 18. La tariffa piena per l’ingresso è di 14 euro, quella ridotta di 11 euro.
Museo del Profumo Fragonard
Chiudiamo con un museo diverso. Non famoso quanto gli altri, assolutamente no, ma differente: qui non ci sono dipinti, non ci sono statue, non ci sono reperti storici né naturali. Il Museo Fragonard è dedicato interamente al mondo dei profumi. E in effetti un po’ tutti, almeno nella volta nella vita, ci siamo fatti qualche domanda su questo mondo così strano: come vengono creati i profumi? Quando si è iniziato a farlo? Quali sono i tipici ingredienti usati? Ecco, qui si possono trovare parecchie risposte. Nei laboratori Fragonard si creano fragranze fin dal 1926, e a partire dal 1983 la medesima maison ha deciso di mettere in mostra le proprie conoscenze. E non solo: qui vengono ripercorsi circa 3.000 anni di storia dei profumi, a partire dagli antichi egizi, per arrivare fino ai giorni nostri. Tanti gli oggetti da scoprire, come per esempio lo scaffale a forma di organo per avere tutte le boccette con i più diversi ingredienti a portata di mano, per perfezionare una fragranza, fino agli alambicchi.
Dove si trova il museo del Profumo
Il Musée del Parfum Fragonard si trova in un palazzo in stile Napoleone III, a pochi passi dall’Opéra Garnier; va peraltro detto che la medesima maison ha aperto pochi anni fa il nuovo museo Fragonard, al 3-5 square de l’Opéra Louis Jouvet. L’entrata al museo è gratuita e libera, senza necessità di prenotare.
Visitare i musei di Parigi con la card turistica
Vuoi visitare Parigi e non sai quale card turistica scegliere? Ti capiamo: la capitale francese infatti presenta diverse tipologie di pass per turisti. Prima di tutto c’è il Paris Museum Pass, disponibile nelle versioni da 48 ore (a 55 euro), da 96 ore (a 70 euro) e infine da 144 ore, ovvero 6 giorni (a 85 euro). Si calcola in media che il risparmio parta rispettivamente alla quarta, alla quinta e alla sesta visita di un’attrazione. Ma cosa è compreso nel Paris Museum Pass? Si parla dell’entrata gratuita in oltre 50 siti tra musei e attrazioni parigine e del territorio circostante, tra i quali: Centre Pompidou, Museo d’Orsay, Museo dell’Esercito, Museo dell’Orangerie, Museo del Quai Branly e via dicendo. Insomma, i musei principali ci sono praticamente tutti, ma resta esclusa la Torre Eiffel.
C’è poi la card Paris Pass, la quale somma alle attrazioni del Paris Museum pass anche l’entrata gratuita alla Tour Eiffel, la crociera sulla Senna, la salita alla Torre Montparnasse, il bus Hop-Off e tante altre cose. Il costo qui è maggiore: si parla di 104 euro per 2 giorni, di 129 euro per 3 giorni e di 199 euro per 4 giorni e di 229 euro per 6 giorni. Occhio: l’accesso a certi musei e attrazioni, come il Louvre e come l’Arco di Trionfo, scatta solo con l’acquisto del Paris Pass da 4 giorni o da 6 giorni! Come anticipato, la scelta della card turistica perfetta per i musei di Parigi non è semplice.
Ci sarebbero poi dei city pass per Parigi componibili, come il Paris Passlib’. Il Passlib Cultura da 3 attività costa per esempio 45 euro, e permette di accedere gratuitamente a 3 attività; il Passlib Cultura da 5 attività costa invece 75 euro, e comprende anche la Torre Eiffel. Ce ne sono poi altri, da 6 o 7 attività. Ti consigliamo di darci un’occhiata, di accennare un’ipotesi di tour in base ai giorni che intendi passare a Parigi, e di calcolare infine quale sarà la card più conveniente nel tuo caso per visitare i musei di Parigi!
Organizzare un weekend dell’ultimo momento a Parigi può sembrare una sfida, ma con i giusti accorgimenti, può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile e romantica. Ecco come fare.
Parigi offre una vasta gamma di alloggi che vanno dagli hotel di lusso agli appartamenti in affitto, passando per i caratteristici bed & breakfast. Prenotare all’ultimo minuto può significare sfruttare offerte speciali. Considerate le zone centrali come il Marais o Saint-Germain per soggiornare nel cuore pulsante della città e avere facile accesso alle principali attrazioni.
Quando si tratta di pianificare le attività, Parigi non delude. Dalla visita alla Torre Eiffel, al Louvre, fino a una passeggiata lungo la Senna, le possibilità sono infinite. Per un weekend last minute, optate per attrazioni che non richiedono prenotazioni a lungo termine o esplorate la città a piedi, immergendovi nella sua atmosfera unica.
La città può essere visitata comodamente utilizzando la rete metropolitana che è molto articolata ed efficente. Per questo consigliamo di scaricare la mappa della metro di Parigi sul proprio Smartphone così da tenerla sempre a portata di mano.
Come Raggiungere Parigi: L’Aereo, la Scelta Migliore
Raggiungere Parigi per un weekend last minute è più semplice di quanto si pensi, soprattutto grazie alla vasta rete di collegamenti aerei. L’aereo rappresenta il metodo più veloce e comodo, con numerosi voli diretti disponibili da diverse città italiane.
L’aeroporto principale di Parigi, Charles de Gaulle, è ben collegato con l’Italia, garantendo voli diretti da città del nord come Milano e Torino, ma anche del sud: Ad esempio ci sono voli da Napoli a Parigi e anche voli da Bari a Parigi garantiti dalla qualità di una compagnia come Air France. Questo rende la capitale francese facilmente accessibile da ogni parte d’Italia, anche per chi decide di partire all’ultimo minuto.
Scoprire i Quartieri di Parigi
Una volta atterrati, Parigi si svela nei suoi quartieri, ognuno con una propria identità. Montmartre, con il suo spirito bohémien, il Quartiere Latino, cuore pulsante della vita studentesca, o Le Marais, con le sue boutique di moda e gallerie d’arte, sono solo alcune delle aree da esplorare. Dedicate almeno una giornata alla scoperta di questi quartieri, magari facendo una pausa in una tipica boulangerie per un croissant o un pain au chocolat.
Conclusione: Nessuna Scusa per non partire
Con la facilità di raggiungere Parigi anche all’ultimo momento, grazie ai numerosi voli diretti da tutta Italia, e l’abbondanza di attività e luoghi da scoprire, non ci sono scuse per non organizzare un weekend romantico a sorpresa per il tuo partner. Parigi, con i suoi monumenti iconici, i quartieri pieni di storia, e l’atmosfera magica, aspetta solo di essere esplorata. Che sia un viaggio pianificato nei minimi dettagli o un’avventura last minute, Parigi non deluderà mai le aspettative, regalando momenti indimenticabili.
Organizzare una vacanza fai-da-te è un’esperienza che offre la libertà di esplorare luoghi e culture diverse ma con il proprio ritmo. Se siete appassionati del viaggio di scoperta e desiderate pianificare il vostro itinerario, lasciatevi ispirare e consigliare da chi lo ha già fatto. Oggi, vi portiamo tra le onde del Mediterraneo, per raccontarvi come organizzare in autonomia un viaggio indimenticabile verso tre perle del nostro mare: la Sardegna, la Corsica e l’incantevole isola d’Elba.
La Scelta della Destinazione: Sardegna, Corsica o Elba
La magia di organizzare una vacanza fai-da-te risiede nella libertà di scegliere ogni dettaglio del proprio viaggio, a partire, naturalmente, dalla destinazione. Tra le perle del Mediterraneo, la Sardegna, la Corsica e l’isola d’Elba emergono come scelte super gettonate per chi cerca un’esperienza ricca di natura, cultura e avventura. Vediamo più da vicino cosa rende uniche queste tre destinazioni e come possono soddisfare i desideri di ogni viaggiatore.
Sardegna: Un’Isola di Infinite Meraviglie
La Sardegna è un vero e proprio paradiso terrestre che incanta i visitatori con le sue spiagge di sabbia bianca e acque cristalline. Ma la Sardegna non è solo mare; l’isola offre un entroterra ricco di storia, con siti archeologici nuragici, tradizioni millenarie e paesaggi mozzafiato che variano dalla macchia mediterranea alle montagne imponenti. La Costa Smeralda è un must per gli amanti del lusso, mentre la zona di Cala Gonone e il Supramonte (complesso montuoso calcareo-dolomitico che occupa la parte centro-orientale dell’isola) offrono scenari selvaggi e incontaminati, ideali per trekking e escursioni in gommone. La cucina sarda, con i suoi sapori autentici e prodotti locali, è un’ulteriore ricchezza da esplorare.
Corsica: L’Isola della Bellezza
La Corsica, conosciuta come l’Île de Beauté, è un incanto naturale che vanta una diversità paesaggistica straordinaria. Da nord a sud, l’isola si rivela con spiagge da sogno, montagne ardite, boschi densi e villaggi pittoreschi ricchi di cultura e storia. La Corsica è il paradiso per gli amanti del trekking, offrendo sentieri come il famoso GR 20, considerato il trekking più d’uro d’Europa (l’80% delle persone che provano a percorrerlo non riesce a concluderlo). Le sue riserve naturali, come la Scandola, patrimonio dell’UNESCO, (è una spettacolare oasi marina protetta, accessibile solo dal mare, con un complesso sistema di grotte e faglie rossastre) offrono panorami mozzafiato e la possibilità di avvistare fauna selvatica. La cultura corsa, con le sue musiche tradizionali, i canti polifonici e una gastronomia distintiva, aggiunge un ulteriore livello di ricchezza all’esperienza di viaggio.
Isola d’Elba: Un Gioiello del Tirreno
L’isola d’Elba è un microcosmo di paesaggi e storie, ed è la terza più grande isola d’Italia dopo Sicilia e Sardegna. Famosa per l’esilio di Napoleone Bonaparte, l’Elba offre una combinazione unica di storia, natura e spiagge incantevoli. Le sue coste variano da spiagge sabbiose a scogliere a picco sul mare, con acque trasparenti che sono un paradiso per snorkeling e immersioni. L’interno dell’isola nasconde antichi borghi, miniere dismesse e sentieri panoramici che invitano all’esplorazione. L’Elba è anche rinomata per la produzione di vini eccellenti, con cantine che offrono degustazioni e tour per gli appassionati.
Pianificare il Viaggio: La Libertà di Scegliere
Quando si organizza un viaggio fai-da-te, ogni dettaglio conta. La scelta di come raggiungere queste isole paradisiache gioca un ruolo fondamentale. Viaggiare in traghetto è sicuramente una soluzione molto comoda, economica e che favorisce l’autonimia di movimento sull’isola prescelta. Offre anche una prospettiva unica sul viaggio, permettendovi di godervi la traversata con ogni comfort. Qui entra in gioco corsica-ferries.it, un’opzione affidabile che collega tutto l’anno la Sardegna e la Corsica, e durante la stagione estiva l’isola d’Elba. Le attività organizzative, amministrative e logistiche situate a Savona Vado garantiscono partenze e arrivi senza intoppi, facendo del viaggio in traghetto un’esperienza piacevole fin dall’inizio.
Consigli per un Viaggio Fai-Da-Te di Successo
Pianificazione anticipata: Approfittate delle offerte per biglietti di traghetto prenotando con anticipo. La flessibilità nelle date può aiutarvi a trovare le migliori tariffe.
Esplorazione oltre le spiagge: Sardegna e Corsica offrono molto più delle loro coste paradisiache. Dedicate tempo all’esplorazione dell’entroterra, ricco di storia, cultura e paesaggi mozzafiato.
Sostenibilità: Viaggiare fai-da-te significa anche avere la possibilità di fare scelte sostenibili. Preferite attività che rispettano l’ambiente e contribuite alla conservazione delle meraviglie naturali che visitate. Ricordatevi anche di fare molta attenzione a non disperdere nell’ambiente i vostri rifiuti.
Documentate il Vostro Viaggio: Tenete un diario di viaggio o create un album fotografico. Le vostre esperienze potrebbero ispirare altri viaggiatori nella loro avventura fai-da-te.
La Sardegna è una delle mete più ambite in cui trascorrere le vacanze, e ogni anno è presa letteralmente d’assalto da tantissimi turisti. Anche se si può restare sopraffatti dalle numerose possibilità che l’isola offre, pianificare un viaggio è più facile di quanto si possa pensare. Infatti, è possibile esplorare diverse località e partecipare a numerose attività in Sardegna con un’organizzazione fai da te, semplicemente seguendo alcuni consigli.
Come raggiungere la Sardegna e spostarsi sull’isola
È possibile raggiungere l’isola in aereo oppure in traghetto. Sul territorio ci sono diversi aeroporti, come quelli di Alghero Fertilia, Cagliari Elmas, Olbia Costa Smeralda in provincia di Sassari, Tortolì-Arbatax in provincia di Nuoro. Il principale è quello di Cagliari, che collega l’isola con diverse città europee, ma è possibile optare anche per altre destinazioni a seconda del luogo da raggiungere.
Per quanto riguarda i porti, i più grandi sono quelli di Cagliari (collegato con diverse città tra cui Napoli, Genova, Palermo e Tunisi); quello di Porto Torres, collegato con Genova, Tolone e Marsiglia; quello di Olbia, che permette di raggiungere anche Piombino e La Spezia; quello di Arbatax, che effettua rotte con Civitavecchia, Fiumicino e Genova e quello di Golfo Aranci, che collega l’isola a Porto Vecchio, Nizza, Civitavecchia, Livorno, Piombino, Savona e Trapani. Ovviamente, il traghetto è la scelta giusta se si ha intenzione di visitare la Sardegna in camper oppure di portare con sé la propria auto. In alternativa, si può affittare una macchina direttamente sul posto, in quanto i collegamenti con mezzi pubblici non sono molto frequenti e non consentono di raggiungere le zone meno turistiche.
Pianificare il viaggio con intelligenza
Il consiglio principale per organizzare un viaggio fai-da-te in Sardegna è quello di pianificare con intelligenza. La maggior parte dei turisti raggiunge l’isola durante l’alta stagione, ma ilclima mite e piacevole permette di godersi il territorio anche in mesi solitamente più freddi, pertanto la bassa stagione può essere la scelta giusta per risparmiare e per godersi le spiagge più belle in tutta tranquillità, oltre che per visitare i paesi lontani dalla costa senza l’afa estiva.
Un altro suggerimento importante è quello di preferire le zone meno frequentate. Anche in questo caso, il motivo non è solo economico. Nei paesi più piccoli e meno affollati è possibile assaggiare i piatti locali, conoscere da vicino le tradizioni, partecipare alle sagre ed agli eventi culturali. In ogni caso, è sempre preferibile prenotare in anticipo, se possibile.
Provare le attività outdoor
La Sardegna è un’isola rinomata per le sue spiagge e per la movida durante la stagione estiva, ma ha da offrire anche molto altro. Questa regione, infatti, vanta diversi boschi, altopiani, paesaggi montuosi e fondali dove praticare attività a contatto con la natura. Ad esempio, è possibile fare dei tour in e-bike a Cagliari o in quad nel territorio di Baunei; delle escursioni in barca a vela presso il promontorio della Sella del Diavolo oppure in catamarano nell’Isola dell’Asinara, snorkeling a Olbia per osservare i delfini.
Alcune località, come Capo Mannu, sono invece molto apprezzate dai surfisti esperti. Le opportunità sono molteplici e permettono di conoscere l’altra faccia della Sardegna, scoprendo le bellezze del territorio nel pieno rispetto dell’ambiente.
Non manca poi così tanto all’estate e iniziare a fantasticare su come organizzare le vacanze potrebbe non essere poi così sbagliato. Il Tirreno rappresenta un’opzione più che valida da considerare. Un’alternativa in grado di rendere “l’opzione Tirreno” sicuramente più appetibile è quella di una fantastica esperienza in barca, magari da noleggiare con operatori come Filovent.
Il Mar Tirreno, con le sue acque cristalline e le coste mozzafiato, si presenta come un paradiso per coloro che desiderano esplorare le sue meraviglie, soprattutto se in barca. In questo articolo, esamineremo le cinque destinazioni più affascinanti del Tirreno, offrendo un’esperienza unica e indimenticabile per gli amanti del mare.
L’Arcipelago Toscano
Navigare attraverso l’Arcipelago Toscano è un’esperienza di puro lusso. Le isole di Elba, Capraia e Giglio, con le loro coste pittoresche e acque cristalline, si prestano perfettamente per un’avventura esclusiva via mare. La libertà offerta dalla barca consente di esplorare calette appartate e di immergersi nell’autenticità dei porticcioli locali.
L’isola più grande dell’arcipelago è l’Isola d’Elba, rinomata per la sua storia. Navigando lungo le sue coste, si incontrano calette incontaminate, spiagge di sabbia dorata e cittadine pittoresche. Porto Azzurro e Marciana Marina sono tra le destinazioni imperdibili, anche grazie a paesaggi mozzafiato.
Subito dopo ci toccherà vedere il Giglio, con le sue baie nascoste e il caratteristico borgo marinaro. Le sue acque trasparenti sono ideali per il nuoto e lo snorkeling, mentre il borgo di Giglio Castello, circondato da mura medievali, offre una vista panoramica spettacolare.
Meriterà una visita anche l’Isola di Capraia, meno frequentata e caratterizzata da un ambiente selvaggio e incontaminato. Con scogliere maestose e calette remote, è il luogo ideale per chi cerca la tranquillità lontano dalla folla. Il villaggio di Capraia è un’incantevole oasi di pace, con le sue stradine lastricate e le antiche fortificazioni.
La Costiera Amalfitana
La Costiera Amalfitana, patrimonio dell’UNESCO, con i suoi borghi affacciati sul mare, rappresenta un’icona di eleganza e storia. Questo tratto di terra offre una combinazione unica di paesaggi mozzafiato, borghi pittoreschi e storia millenaria, rendendolo un’esperienza imperdibile per chi naviga in barca. Le calette isolate e le prelibatezze gastronomiche locali si svelano al visitatore che sceglie di esplorare questo tratto di costa in barca.
Tra tutti, i luoghi più belli da vedere sono sicuramente Amalfi, Positano e Ravello.
Amalfi, con la sua cattedrale imponente e i vicoli intricati, è un tuffo nel passato. Navigando verso Amalfi, si può apprezzare la maestosità di questa città costiera e ancorare per esplorare i suoi tesori storici. Non perdere la visita alla Cattedrale di Sant’Andrea e al Chiostro del Paradiso.
Positano è il gioiello della Costiera Amalfitana, con i suoi edifici color pastello che si arrampicano lungo le scogliere. Dalla prospettiva del mare, la visione di Positano è ancora più suggestiva. Noleggiando una barca, potrai approdare nelle calette nascoste e goderti l’atmosfera unica di questo villaggio.
Ravello, situata in posizione panoramica sopra Amalfi, offre uno sguardo privilegiato sulla costa. I suoi giardini, come il famoso Villa Cimbrone e Villa Rufolo, sono un tripudio di colori e profumi. Navigare verso Ravello permette di apprezzare la sua eleganza anche dalla prospettiva del mare.
Le Isole Pontine
Le Isole Pontine, tra cui Ponza e Ventotene, sono autentiche perle nel cuore del Tirreno. Con una barca a noleggio, è possibile esplorare grotte marine, calette tranquille e siti archeologici romani. L’atmosfera unica di queste isole vulcaniche aggiunge un tocco di esclusività a un’esperienza di viaggio indimenticabile, un’opportunità per scoprire una bellezza autentica e incontaminata.
Ponza è la più grande e conosciuta delle Isole Pontine, famosa per le sue calette pittoresche e i faraglioni suggestivi. Con una barca, potremo esplorare grotte marine, come la Grotta di Pilato, e approdare in spiagge isolate, come Chiaia di Luna, con i suoi alti dirupi calcarei.
Ventotene, con il suo antico porto romano e il suggestivo Faro di Punta del Fortino, è un gioiello storico nel Tirreno. Navigare verso Ventotene offre l’opportunità di esplorare il centro storico e di immergersi nella sua atmosfera serena e rilassante.
Palmarola, l’isola meno sviluppata delle Pontine, è un paradiso di selvaggia bellezza. Con scogliere maestose, grotte naturali e acque cristalline, Palmarola è ideale per chi cerca un rifugio incontaminato. Noleggiando una barca, si possono scoprire insenature nascoste e vivere un’esperienza autentica.
La Sicilia presenta una costa vastissima di quasi 1700 km, attraverso cui sono facilmente raggiungibili le Isole Eolie, le Egadi e persino Malta da Pozzallo Porto Servizio, ma non finisce qui, perché proprio attraversando le estremità costiere è possibile ammirare le città dal mare, i paesi più belli e diversi reperti storico – archeologici che resistono all’usura del tempo e si impongono nel panorama mozzafiato siciliano.
Ecco i porti con i luoghi più belli da vivere attraversando le coste siciliane in barca.
Da Palermo a San Vito Lo Capo attraverso il Golfo di Castellammare
Per chi viene dalla terraferma o da altri Paesi, Palermo è l’approdo principale sia per via marittima che aerea, da qui sarà possibile risalire il golfo e giungere fino alle sue estremità, ammirando la Riserva Naturale di Capo Gallo.
Proseguendo verso ovest, seguendo l’Isola delle Femmine e Torre Puzzullo, si giungerà nel golfo dominato da San Vito Lo Capo.
È presente anche il servizio noleggio barche a Castellammare del Golfo nell’omonima città che da il nome all’insenatura geologica. Proseguendo verso la Riserva Naturale Orientale dello Zingaro che precede San Vito Lo Capo si giungerà nell’estremità dell’isola, virando a sud – ovest si giungerà al porto di Trapani.
Isole Egadi e Marsala
Dal porto di Trapani sono facilmente raggiungibili e isole Egadi, Favignana e Levanzo sono le prime che si incontreranno sul cammino, proseguendo verso ovest c’è l’Isola di Marettimo.
Questa zona costituisce un passaggio naturale per l’Africa e per questo è densa di reperti storico – archeologici che risalgono all’Antica Roma. I piatti tipici si ispirano alla cucina trapanese tra primi a base di cuscus e specialità ittiche come pescespada, lattume di tonno fritto, bottarga e tonno rosso.
Da Agrigento verso sud
Proseguendo il tour in barca verso sud – est si arriva a Marsala e poi a Mazara del Vallo, dove ci sono altri due porti, inoltre, questa è una fascia litorale densa di spiagge, ideale per chi ama trascorrere qualche ora in relax a godersi il sole siciliano.
Proseguendo sempre verso sud – Est si giungerà verso Porto Empedocle a pochi passi da Agrigento dove si trova la Valle dei Templi, un complesso archeologico di origine ellenica.
Siracusa, Catania e lo Stretto
Sul versante est della Sicilia sono tantissimi i porti per chi vuole esplorare in barca la tratta Siracusa – Catania che conduce allo Stretto di Messina, proprio questa zona è la preferita degli amanti del surf e kitesurfing. Sono sei i porti in questa zona, che consentono di visitarla in ogni suo punto.
Le Isole Eolie
A est di Palermo sorge questo arcipelago di sette isole davvero unico nel suo genere. Qui sarà possibile navigare tra Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli e l’isolotto Strombolicchio, Filicudi, Alicudi e Panarea, quest’ultima grande soltanto 3.4 chilometri quadrati.
Queste isole sono tutte di origine vulcanica, offrono panorami incontaminati e reperti archeologici unici, un tour in barca in questa zona della Sicilia rappresenta sicuramente un viaggio in uno dei luoghi più suggestivi del mondo.
L’isola d’Elba, gioiello del Mar Tirreno, è da sempre una meta amata da turisti e appassionati di attività subacquee. Con le sue acque cristalline e ricche di vita marina, l’Isola d’Elba offre un’esperienza unica per gli amanti dello snorkeling e della subacquea. In questa guida completa, esploreremo i migliori spot per immergersi nei segreti sommersi dell’Isola d’Elba.
Prima di iniziare la tua avventura subacquea, è essenziale pianificare attentamente il viaggio verso l’Isola d’Elba. Il traghetto per l’isola d’Elba rappresenta un mezzo di trasporto comodo e veloce, collegando la terraferma all’isola in un’esperienza già parte dell’avventura. Questo mezzo di trasporto offre non solo la praticità di portare con sé l’attrezzatura da snorkeling o subacquea, ma anche la possibilità di godersi la vista panoramica delle acque azzurre durante il viaggio.
I fondali incantevoli dell’isola d’Elba
Il primo passo per scoprire i tesori sommersi dell’Isola d’Elba è immergersi nei suoi fondali incantevoli. Le acque trasparenti che circondano l’isola offrono una visibilità straordinaria, consentendo agli appassionati di osservare da vicino la variegata fauna marina e gli affascinanti paesaggi sottomarini.
Snorkeling sull’isola d’Elba
Il mondo subacqueo dell’isola d’Elba si svela in tutta la sua bellezza attraverso lo snorkeling, un’attività accessibile a tutti i livelli di esperienza. Le acque trasparenti e calme rendono possibile esplorare la vita marina senza l’impiego di attrezzature complesse. Dai pesci colorati ai fondali rocciosi, lo snorkeling permette di ammirare la diversità biologica che caratterizza questa parte del Mediterraneo.
Hot spot per uno snorkeling indimenticabile
Per vivere appieno l’esperienza dello snorkeling all’isola d’Elba, è essenziale fare scelte ponderate e attrezzarsi adeguatamente. Le baie più tranquille e le riserve marine, come la zona di Punta Calamita la Spiaggia di Sansone e la spiaggia di Fetovaia, offrono le condizioni ideali per coloro che desiderano esplorare la bellezza sottomarina in tutta sicurezza. L’acquisto o l’affitto di attrezzature di qualità, come maschere e pinne, è cruciale per garantire un’immersione comoda e sicura.
Diving all’Isola d’Elba
Per coloro che cercano un’esperienza più intensa, la subacquea offre la possibilità di immergersi nelle profondità storiche dell’isola d’Elba. Relitti di navi antiche, testimonianze di epoche passate, diventano siti affascinanti da esplorare. I centri di immersione dell’isola offrono corsi e guide specializzate, consentendo ai subacquei di esplorare in sicurezza le meraviglie sottomarine, svelando segreti conservati per secoli.
I dive site per la subacquea
Per coloro che desiderano esplorare le profondità marine dell’Isola d’Elba, ci sono diversi dive site straordinari. Il Relitto Elviscot, affondato nel 1972, offre un’immersione affascinante attraverso i resti di un relitto ricoperto di coralli e abitato da numerose specie marine. Altrettanto suggestivo è il dive site di Secca di Santa Lucia, noto per i suoi impressionanti formazioni rocciose e la varietà di vita sottomarina.
Rispettare l’ambiente marino
Mentre esplori i tesori sommersi dell’Isola d’Elba, è fondamentale farlo con rispetto per l’ambiente marino. Segui le linee guida del turismo sostenibile, evitando di disturbare la fauna marina e di raccogliere elementi dagli habitat sottomarini, contribuendo, così, a preservare la bellezza di questi luoghi per le generazioni future.
L’isola d’Elba, con la sua combinazione di paesaggi mozzafiato e tesori sommersi, è una destinazione imperdibile per gli amanti dello snorkeling e della subacquea. Un viaggio che unisce la bellezza della superficie all’affascinante mistero delle profondità marine. Pianifica il tuo viaggio, prenota il traghetto per l’Isola d’Elba e preparati a scoprire i tesori sommersi di questa perla del Mar Tirreno.
Formentera fa parte delle isole delle Baleari ed è riconosciuta come la destinazione più desiderata dell’intero arcipelago spagnolo. Spesso, è etichettata come “l’isola dei VIP” a causa del numero significativo di celebrità che preferiscono trascorrere le loro vacanze in questo paradiso naturale.
Tuttavia, anche per le “persone comuni” possono godersi una bella vacanza a Formentera. Nonostante i prezzi siano generalmente elevati, organizzandosi adeguatamente in anticipo, in particolare per la prenotazione del volo, e scegliendo alternative agli usuali villaggi turistici all inclusive, le spese possono essere ridotte significativamente.
Ecco quindi qualche consiglio se avete in mente di andare in vacanza a Formentera, dalle spiagge più belle alle informazioni più utili.
Solitamente, al contrario della vicina Ibiza, conosciuta soprattutto per la sua movida notturna e per le numerose discoteche, Formentera viene scelta come meta per vacanze più rilassanti e tranquille. Quest’isola è il posto ideale per le famiglie ma anche per le coppie in cerca di qualche spiaggetta appartata e nascosta. Questo non significa che Formentera sia del tutto priva di vita: diciamo che offre entrambe le alternative perchè basta recarsi a Es Pujolsper trovare bar e ristoranti di ogni tipo, locali notturni e tutto ciò che può servire per divertirsi.
Come arrivare a Formentera
La via più pratica per raggiungere Formentera è volare a Ibiza, visto che Formentera non dispone di aeroporto. Da Ibiza, si può prendere poi un traghetto diretto all’isola. In estate, voli diretti per Ibiza sono disponibili dai maggiori aeroporti europei. Opzioni di scalo includono Barcellona, Madrid o Palma di Mallorca con compagnie locali.
Per trasferirsi da Ibiza a Formentera, i traghetti partono dalla stazione marittima di Ibiza città. I prezzi variano, con opzioni low-cost e biglietti combinati andata e ritorno disponibili online. Dall’aeroporto di Ibiza al porto, si può optare per un transfer prenotabile online. Servizi di transfer includono il collegamento con shuttle bus per i traghetti veloci verso Formentera.
Come spostarsi sull’isola
Se state pianificando la vostra vacanza a Formentera e vi state chiedendo come farete senza la vostra automobile, non dovete preoccuparvi minimamente: l’isola non è per nulla grande e volendo potrete fare il giro di tutta Formentera con una bicicletta!
Dimenticatevi quindi l’automobile e preparatevi per una vacanza all’insegna della scoperta in autonomia: sull’isola potrete noleggiare con facilità sia motorini che biciclette. Questi mezzi di trasporto saranno più che sufficienti per andare alla scoperta degli angoli più belli e caratteristici dell’isola.
Le più belle spiagge di Formentera
Ed eccoci arrivati all’aspetto più interessante: la buona riuscita di una vacanza al mare dipende anche e soprattutto dai luoghi che scopriamo di volta in volta. Quali sono le spiagge più belle di Formentera? Quelle che vi rimarranno nel cuore e che vi lasceranno a bocca aperta? Noi vi lasciamo qualche consiglio, ma siamo sicuri che se andrete in avanscoperta riuscirete a trovare calette che ancora nessuno era riuscito ad immortalare!
La prima spiaggia che vi consigliamo è la Playa de Ses Illetes: situata nella parte settentrionale dell’isola, è caratterizzata da una sabbia bianchissima e molto sottile e da un mare caraibico, molto tranquillo. Si tratta di una spiaggia molto grande quindi è davvero difficile trovarla troppo affollata. Vi consigliamo di dedicare una giornata a questo posto perché è meraviglioso.
Un’altra spiaggia che merita di certo una visita è Cala Saona, nella parte occidentale di Formentera: è una baia piuttosto piccola, non più lunga di 200 metri, ma caratterizzata da un paesaggio selvaggio e roccioso. Anche qui troverete acque cristalline, un mare molto tranquillo e, molto probabilmente, maggiore tranquillità.
Infine, non possiamo dimenticarci di citare Playa de Migjorn collocata nella parte sud di Formentera: sabbia bianca anche qui, mare perfetto e da cartolina e molta più tranquillità rispetto alle altre spiagge.
Dopo il ritorno alla routine lavorativa, è normale iniziare a sognare le prossime vacanze di Pasqua. Con il ritorno del sole e delle giornate più lunghe, e l’effetto benefico della primavera sulla nostra voglia di vacanza, non possiamo fare a meno di immaginare una fuga dalla città verso il mare. Per gli amanti del mare, Pasqua potrebbe essere la scusa perfetta per concedersi una vacanza salmastra. Tra le varie opzioni, l’incantevole Emilia Romagna si presenta come una meta ideale. Soprattutto per le famiglie, è possibile organizzare facilmente un viaggio a Pasqua alloggiando presso strutture tutto compreso in Romagna, rendendo così l’esperienza ancora più rilassante e piacevole. In questo articolo esploreremo le migliori destinazioni marine in Italia per trascorrere una Pasqua indimenticabile. In questo articolo esploreremo le migliori destinazioni marittime in Italia per trascorrere una Pasqua indimenticabile.
Pasqua al mare: perché scegliere un albergo tutto compreso e che cos’è
La scelta di trascorrere la Pasqua al mare e immergersi in un’esperienza di un albergo tutto compreso non solo garantisce una vacanza senza complicazioni, ma aggiunge un tocco di magia a ogni istante del soggiorno. Ma cosa significa realmente la dicitura “tutto compreso”?
È molto più di un semplice pernottamento con colazione: si tratta di un pacchetto che realizza tutti i desideri di ogni ospite.
Queste strutture prevedono vari servizi che includono pranzi e cene prelibate, così come una vasta selezione di bevande.
Non c’è solo la ristorazione, in quanto in un hotel all inclusive si potrà usufruire di una gamma di servizi e attività su misura per soddisfare ogni tipo di preferenza.
Da serate eleganti e divertenti a rilassanti giornate in spiaggia, tutto è pensato per consentire agli ospiti di dedicarsi completamente al relax e al divertimento.
Pasqua al mare: dove andare e le 3 migliori città della Riviera
La Riviera è una zona italiana ricca di sorprese, ma ci sono alcune città che, più di altre, con il loro fascino sono in grado di far innamorare. Vediamone tre.
Rimini: la perla della Riviera Romagnola
Rimini incanta i visitatori con le sue spiagge sabbiose e ricche di attività. Ma la città non è solo un rifugio di tranquillità costiera, infatti la zona è molto famosa per la sua vivace vita notturna fatta di locali alla moda che la rendono irresistibile per coloro in cerca di intrattenimento.
Si tratta di una destinazione perfetta per chi desidera godersi una combinazione di relax, cultura e divertimento, accogliendo visitatori di tutte le età con il suo connubio affascinante di tradizione e dinamismo contemporaneo.
Cattolica: Tranquillità e bellezze naturali
Per chi ha in mente di trascorrere la pasqua al mare ma non sa dove andare, deve sapere che a Cattolica la bellezza delle coste si fonde armoniosamente con le riserve naturali.
Un esempio è quella del Conero che aggiunge un tocco di avventura alla permanenza, offrendo opportunità uniche per gli amanti della natura.
Riccione: eleganza e divertimento per tutta la famiglia
Città rinomata per la sua atmosfera vivace e accogliente, è da sempre una destinazione ideale per un’ampia varietà di viaggiatori. Per le famiglie in cerca di un’esperienza completa, ad esempio, Riccione offre una serie di attrazioni che accontenteranno tutti.
I numerosi parchi tematici presenti nella zona cattureranno l’attenzione dei più giovani, offrendo divertimento e avventure indimenticabili. Dalle montagne russe alle attrazioni acquatiche, Riccione assicura divertimento ad ogni età.
Ognuna di queste città vi regalerà una Pasqua al mare unica, catturando l’essenza della tradizione marittima e offrendo una vacanza perfetta, all’insegna del relax e del divertimento.
Il Parco Natura Viva è un parco zoologico che si trova a Pastrengo, in provincia di Verona, e ogni anno attira moltissimi visitatori, curiosi di entrare in contatto con le moltissime specie animali che il parco ospita e accudisce con grande amore e dedizione. Se non sapete dove portare i vostri bambini, sicuramente questo è il posto perfetto per trascorrere una giornata insieme a loro: rimarranno affascinati da tutti gli animali che potranno vedere dal vivo e così da vicino e non se ne vorranno più andare!
Il Parco Natura Viva esiste ormai da diversi anni, eppure la gente continua a ritornare perchè non si tratta del classico zoo ma di molto di più: questo Parco è cresciuto e si è ampliato nel corso del tempo, aggiungendo di volta in volta nuovi settori, nuove specie, nuovi percorsi. Visto che è praticamente tornata la bella stagione, programmare una bella visita al Parco Natura Viva ci sembra un’idea davvero super: ecco allora tutte le informazioni utili!
Il Parco Natura Viva, come abbiamo già accennato, esiste da diversi anni: fu inaugurato nel giugno del 1969 ma inizialmente presentava un solo settore, della dimensione di circa 10 ettari. Qualche anno più tardi, il Parco fu ampliato e venne aggiunto un nuovo settore, dedicato al Safari e quindi alla possibilità di immergersi, rimanendo a bordo della propria auto, in una piccola Africa. Nel 1978 tutta la struttura venne ampliata ulteriormente, con l’aggiunta della Serra Tropicale, dell’Area Dinosauri e dell’Aquaterrarium: percorsi dedicati soprattutto ai bambini.
Oggi il Parco Natura Viva è uno dei parchi zoologici più amati e visitati d’Italia: ogni anno sono moltissimi gli ospiti (grandi e piccini) dell’area e perdersi questo spettacolo è davvero un grande peccato.
Orari di apertura del Parco Natura Viva
Naturalmente la sezione del Safari si può visitare solamente nella bella stagione, quindi conviene andare al Parco in primavera o in estate. A partire dal 4 marzo 2017, il Parco Natura Viva è interamente aperto al pubblico con i seguenti orari:
Dal lunedì al sabato: 9.00 – 16.00 (il Safari 10.30 – 14.30)
Domeniche e festivi: 9.00 – 16.30 (il Safari 10.30 – 15.00)
Prezzi del biglietto e riduzioni
Il biglietto giornaliero singolo per visitare il Parco Natura Viva comprende l’ingresso alla sezione pedonale (Parco Faunistico + Extintion Park e Serra Tropicale) e l’ingresso alla sezione Safari (a bordo del proprio veicolo) e ha un costo di:
20 euro per adulti e ragazzi dai 13 anni in su
15 euro per bambini e ragazzi dai 3 ai 12 anni
Gratis per bambini sotto i 3 anni di età
Sono previsti sconti e riduzioni per le comitive e le visite scolastiche, mentre coloro che raggiungeranno il Parco in bicicletta potranno godere di una promozione speciale e visitare la sezione pedonale alla tariffa di 10 euro.
I biglietti per l’ingresso al Parco si possono acquistare anche online, in modo da saltare le code ed è possibile scegliere tra il biglietto a data aperta ed il biglietto a data fissa, a tariffa agevolata per i giorni feriali.
La sezione pedonale ospita 1500 animali, tra cui l’ippopotamo, il rinoceronte bianco, il ghepardo, la bertuccia, lo scimpanzè, il suricato, il lemure, il cammello della Battriana, la Gru della Manciuria, il Wallaby dal collo rosso, il cercopiteco, la cicogna nera, l’avvoltoio, il pavone, il leopardo delle nevi e molti, moltissimi altri. Potete farvi un’idea degli animali da ammirare nel Parco Faunistico scaricando la mappa.
Nella sezione Safari potrete ammirare delle meravigliose specie africane, sia erbivore che carnivore, tra cui: l’antilope, la zebra, il rinoceronte bianco, il ghepardo, la iena maculata, la giraffa, il lemure, il leone, l’oca egiziana, il bue dei Watussi e moltissimi altri. Anche in questo caso, potete farvi un’idea più precisa di tutte le specie da ammirare nel Safari scaricando la mappa del Parco Safari.
Il Parco Natura Viva organizza sempre degli eventi speciali ad ingressi libero per tutti coloro che visitano una delle aree:
Tutti i sabati pomeriggio: Keeper per un giorno (si scopre insieme allo staff del parco come preparare insieme i pasti per gli animali, come farli giocare e prendersene cura);
Tutte le domeniche e i festivi: Incontri con lo staff (laboratori, giochi, attività a tema e molto altro).
Nelle vicinanze del Parco Natura Viva
Se volete trascorrere un week-end in zona, potete dedicare una giornata alla visita del Parco Natura Viva e la giornata successiva andare al Parco Sigurtà, che dista solamente 20 minuti in auto. Combinare queste due esperienze è sicuramente un’ottima idea: un week-end dedicato alla natura e agli animali, che non dimenticherete sicuramente! Si tratta di due bellissime esperienze anche e soprattutto per i bambini: ogni volta che vedono un nuovo animale si emozionano come solo loro sanno fare, ma anche il Parco Sigurtà è bellissimo in primavera quindi visto che si trova nelle vicinanze vale la pena approfittarne!
Dove alloggiare per la visita al parco
Nelle immediate vicinanze del Parco Natura Viva troverete diverse soluzioni di alloggio, ma vi consiglio di dare un’occhiata alle promozioni che potete trovare sul sito web ufficiale del parco: è infatti possibile acquistare un pacchetto comprensivo di ingresso allo zoo e pernottamento in hotel a tariffe vantaggiose quindi vale sempre la pena dare prima di tutto un’occhiata a queste proposte, che permettono di risparmiare un bel po’!
Mamma Mia ci ha fatto innamorare dei territori, delle spiagge e della cucina ma quanto c’è di vero in quel folklore da musical e quanto è invece favoleggiato? Gli amanti di quelle atmosfere avranno gli occhi a cuoricino: il mood è davvero quello che abbiamo visto con Maryl Streep e Amanda Seyfried.
In cima alle wishlist di viaggio per l’estate c’è ancora una volta la Grecia: non solo le città ma soprattutto le isole e le zone di mare attirano turisti da tutto il mondo e in special modo numerosi italiani attirati dai prezzi competitivi, dalle spiagge da sogno e dai paesi caratteristici. Volete fare una vacanza esplorando il territorio ma non ami i luoghi troppo affollati? Il noleggio catamarano in Grecia può essere un’opzione: con l’aiuto di uno skipper potrai realizzare un itinerario personalizzato fuggendo dalle zone più inflazionate e scoprendo alcune delle calette più suggestive.
Isole greche da visitare in barca
Ogni isola greca ha la sua storia unica e il suo carattere distintivo, rendendo un viaggio in barca in Grecia un’esperienza variegata e ricca. Che siate alla ricerca di avventure, relax o immersione culturale, queste isole non deluderanno le vostre aspettative; salpate verso queste destinazioni da sogno e lasciatevi incantare dalla loro bellezza senza tempo.
Corfù
Una delle isole più lussureggianti della Greciaè Corfù, famosa per la sua storia ricca e il paesaggio variegato; partite dalla città vecchia, patrimonio dell’UNESCO, e immergetevi nelle acque turchesi facendo snorkeling.
Paxos
Paxos, piccola ma affascinante, è l’ideale per chi cerca tranquillità; è rinomata per le sue grotte marine e le acque limpide, perfette per lo snorkeling; lasciatevi incantare dai piccoli villaggi e dalle spiagge appartate, un vero paradiso per gli amanti della natura.
Lefkada
Collegata alla terraferma da un ponte Lefkada, vanta un mix perfetto di bellezze naturali e facilità di accesso. Le sue spiagge, come Porto Katsiki e Egremni, sono tra le più fotografate della Grecia. La vivace vita notturna e le numerose attività sportive la rendono ideale per i viaggiatori più attivi.
Cefalonia
Cefalonia sorprende per i suoi contrasti: montagne maestose, spiagge incantevoli come Myrtos, e pittoreschi villaggi. L’isola garantisce un’esperienza completa, con la possibilità di esplorare grotte misteriose e gustare vini locali pregiati.
Zante
Zante è famosa per la spettacolare Spiaggia del Naufragio e per le sue acque di un blu intenso. Ideale per gli amanti del mare, offre anche parchi marini dove è possibile nuotare con le tartarughe caretta-caretta.
Creta
La più grande delle isole greche, Creta, è un microcosmo di paesaggi e cultura. Dalle antiche rovine di Knossos alle splendide spiagge di Elafonissi, è un vero paradiso per gli esploratori. La cucina cretese, rinomata per la sua salubrità, è un’altra tappa obbligata del viaggio.
Il periodo migliore per una vacanza in barca in Grecia
Il periodo migliore per navigare in Grecia è generalmente tra la fine di aprile e l’inizio di ottobre; durante questi mesi, le condizioni meteorologiche sono ideali per la navigazione e le attività all’aperto. Proprio come per tutto il territorio del Mediterraneo, dalla tarda primavera all’autunno è possibile godersi una vacanza al mare con un meteo particolarmente favorevole.
Le isole Exuma si trovano nelle Bahamas e sono popolarissime per le acque blu zaffiro che sono visibili anche dallo spazio! Queste isole ospitano spiagge appartate, isolotti deserti e resort di lusso. La maggior attrazione di queste isole è la Pig Beach, la Spiaggia dei Maiali presso l’isola di Big Mayor Cay. Qui è possibile godere del sole e del mare in compagnia di simpaticissimi maialini abituati alla presenza umana.
Le Exuma sono un arcipelago ma anche un distretto delle Bahamas, si trovano nell’oceano Atlantico al confine con l’area dei Caraibi. L’area conta più di trecentocinquanta isole e isolotti per una popolazione di meno di ottomila abitanti. La più grande è la Great Exuma, collegata da un ponte a Little Exuma.
In tutto l’arcipelago forma una superficie di quasi duecento chilometri quadrati pianeggianti, ricchi di palme e scarsa vegetazione. Il clima non conosce inverno perché le temperature medie sono molto elevate ma caratterizzate da afa e umidità nei periodi di maggior picco di calore.
Il Fascino Unico di Pig Beach nelle Isole Exuma
Nelle acque turchesi delle Bahamas, le isole Exuma nascondono una perla rara: Pig Beach. Questa spiaggia non è solo un paradiso tropicale con la sua sabbia finissima e palme ondulanti, ma è anche il sorprendente rifugio dei maiali nuotatori. Questi insoliti abitanti dell’isola, circa 20-25, vivono in armonia con la natura, nuotando liberamente nelle acque cristalline. La loro presenza attira viaggiatori da ogni angolo del mondo, desiderosi di vivere questa straordinaria esperienza di nuotare accanto a questi curiosi animali in un ambiente quasi surreale.
Come Sono Arrivati i Maiali a Pig Beach
La storia dei maiali nuotatori di Pig Beach è avvolta nel mistero. Una teoria racconta di marinai che li lasciarono secoli fa; un’altra ipotizza un loro naufragio e la successiva nuotata fino all’isola. Oggi, questi simpatici animali sono un simbolo affascinante e caratteristico delle Exuma.
Percorsi per Raggiungere la Spiaggia
Per raggiungere Pig Beach, si possono scegliere diverse opzioni. Da Nassau, capitale della Bahamas, un veloce volo in aereo di trenta minuti è un’alternativa conveniente, mentre il viaggio in traghetto di sei ore offre una prospettiva marittima unica. Per chi cerca un’esperienza più personalizzata, tour privati o mezzi propri sono scelte valide.
Interazione con i Maiali: Cosa Sapere
Nell’incontro con i maiali nuotatori, è fondamentale agire con rispetto e prudenza. È importante non nutrirli dalla spiaggia per preservare il loro istinto di sopravvivenza e mai dar loro cibo direttamente dalla mano, per evitare morsi. I cibi approvati dalle guide locali, come pane e frutta, sono l’ideale per un’interazione sicura e responsabile.
La triste storia che ha come protagonista le Exuma: il Fyre Festival
Al di là del paradiso marino che questo luogo offre ai turisti vorremmo raccontarti una storia incredibile che ha come protagonista Great Exuma, l’isola teatro del Festival più disastroso della storia. Tutto iniziò da un’idea dell’intraprendente (e anche mitomane) imprenditore Billy McFarland, il fondatore di Fyre Media e socio del rapper Ja Rule.
L’idea dei due fu quella di promuovere il lancio di un app organizzando un festival extra lusso al quale avrebbero preso parte i VIP più importanti del pianeta in un’atmosfera paradisiaca fatta di tende prestigiose, cocktail costosi e Instagrammer miliardari.
Dopo un primo sopralluogo l’imprenditore protagonista di questa assurda vicenda decise che Exuma sarebbe stata la protagonistadi un festival unico al mondo: il Fyre Festival. Nonostante fosse da subito palese che l’isola non disponesse di adeguate infrastrutture per ospitare un festival così ambizioso, il progetto andò avanti. Gli organizzatori misero in primo piano la promozione pubblicitaria, tralasciando la logistica e la sicurezza. Questo è il motivo per cui Billy, oggi, sta scontando una pena molto severa.
Isole Exuma – Dalla campagna promozionale al disastro annunciato
La campagna mediatica ebbe subito inizio con post su Instagram che promettevano “due settimane di trasformazione ai limiti dell’impossibile”. Lo spot pubblicato sui social non spiegava nulla in dettaglio ma mostrava modelle bellissime, barche e lusso in un’atmosfera che fece gola a tantissime persone.
Nel frattempo Billy si occupò di reperire i fondi dai suoi finanziatori più fidati. Incurante fin dall’inizio di alcuni sui collaboratori che segnalavano evidenti falle organizzative, relative soprattutto all’assenza di adeguate infrastrutture, tra cui l’acqua potabile.
Per questo alcuni investitori iniziarono a tirarsi indietro e i pochi fondi ricevuti furono letteralmente sperperati da Billy che pagava in contanti e senza ratio i collaboratori o comprava i detrattori con promesse che non era in grado di mantenere. Non investì in strutture idonee e le preoccupazioni aumentavano man mano che ci si avvicinava alla data di inaugurazione del festival.
Uno degli errori più clamorosi fu proprio quello di photoshoppare l’isola promettendo infrastrutture per il pernottamento che, di fatto, non esistevano. Con queste premesse i detrattori aumentavano di giorno in giorno e gli investitori continuavano a ritirarsi in fretta e furia.
Ciò nonostante Billy prosegui con la sua megalomane idea e aprì le vendite dei biglietti che avevano un costo di 1500 dollari al giorno oltre a pacchetti VIP che promettevano ville lussuose e pernottamenti da 12 mila dollari a persona. Furono promesse cupole geodetiche, chef stellati e lusso mentre gli abitanti del posto venivano sottoposti a stremanti giornate di lavoro per costruire il possibile a ridosso dell’inizio del festival.
La campagna mediatica partì con il coinvolgimento di star del calibro di Kendall Jenner, Bella Hadid e Emily Ratajkowsky ma nonostante il lusso promesso, i partecipanti al loro arrivo trovarono uno scenario a dir poco apocalittico.
L’arrivo dei partecipanti e il caos della prima notte
Le persone attesero ammassate in fila per avere l’alloggio promesso senza acqua e cibo. Ci furono malori e svenimenti finché gli organizzatori, stremati, diedero il via libera all’accaparramento di materassi e tende. Da quel momento si scatenò il panico perché tutti i presenti iniziarono a correre all’impazzata per procurarsi un riparo per dormire causando risse e confusione generale.
L’indomani i partecipanti si ritrovarono ad avere grosse difficoltà a tornare a casa perché la carente organizzazione non aveva nemmeno previsto un sistema di accompagnamento degli ospiti presso il principale aeroporto. Le linee aeree presenti non furono in grado di contenere l’ondata di persone inferocite che cercavano in tutti i modi di poter tornare a casa.
Un fallimento epico con gravissime conseguenze
Fu un fallimento epico a seguito del quale l’organizzazione comunicò la volontà di rimborsare i biglietti a tutti i paganti sebbene non mantenne mai questa promessa. I debiti accumulati lasciarono al verde anche gli abitanti del posto, assoldati per realizzare il campo di fortuna con la promessa che il loro duro lavoro sarebbe stato presto pagato.
La testimonianza più amara riguarda una donna del posto che mise a disposizione la sua piccola locanda per dar da mangiare ai collaboratori e che impegnò i suoi risparmi per anticipare gli stipendi agli isolani rimasti senza stipendio a causa di Billy.
Gli organizzatori furono interessati da ben otto cause legali per le quali furono richiesti oltre cento milioni di dollari di risarcimento danni con la gravissima accusa di Frode. Nel giugno 2017 il Procuratore degli Stati Uniti del Distretto di New York accusò Billy di frode informatica e questi, un anno dopo, si dichiarò finalmente colpevole.
L’epilogo vide lo stesso condannato a sei anni di carcere e una confisca di ben ventisei milioni di dollari per frode informatica. La vicenda fu così grave da spingere il ministro del turismo delle Bahamas a scusarsi a nome della nazione prendendo anche le distanze da quanto accaduto. Se vuoi conoscere meglio la faccenda ti consigliamo di guardare Fyre, La più grande festa mai avvenuta, il documentario distribuito da Netflix. Ad ogni modo le Exuma restano un territorio magico che, anche in virtù di questa triste sventura, meritano di essere prese in considerazione per una vacanza all’insegna del mare, del sole e dell’atmosfera selvaggia che si respira da queste parti.
Quando Visitare Exuma per un’Esperienza Ottimale
La scelta del periodo migliore per visitare Exuma è cruciale per godersi appieno la bellezza e l’unicità di Pig Beach e delle altre meraviglie dell’isola. Generalmente, i mesi ideali sono da novembre ad aprile, un po’ come in tutti i Caraibi. In questo periodo infatti, il clima è piacevolmente caldo ma non eccessivamente afoso, e le piogge sono meno frequenti. Questo periodo le temperature oscillano tra i 24°C e i 28°C, ideali per le attività all’aperto e la vita da spiaggia.
Durante questi mesi, il mare è calmo e cristallino, perfetto per lo snorkeling, le immersioni e, naturalmente, per nuotare con i maiali nuotatori in condizioni ottimali. Inoltre, essendo la stagione turistica di punta, troverete tutte le strutture e i servizi dell’isola pienamente operativi. Tuttavia, è bene ricordare che questo è anche il periodo più affollato, quindi è consigliabile prenotare alloggi e attività in anticipo.
Per coloro che preferiscono evitare la folla, i mesi di maggio e giugno possono essere un’alternativa, con il clima ancora piacevole e meno turisti. Tuttavia, in questi mesi si avvicina la stagione delle piogge e l’umidità tende ad aumentare.
In definitiva, la scelta del periodo ideale dipende dalle preferenze personali di ciascun viaggiatore, equilibrando il clima, l’affluenza turistica e le proprie aspettative per la vacanza.
Quando si parla di viaggi e turismo è inevitabile pensare all’Aeroporto di Fiumicino “Leonardo da Vinci”, la porta d’accesso principale a Roma e uno degli scali più trafficati d’Europa. Data l’ingente mole di passeggeri che vi transitano ogni anno, trovare il parcheggiogiusto qui può essere un vero tormento che complica il vostro viaggio.
Qualunque sia il motivo e la durata del vostro viaggio, non perdete l’occasione di prenotare in anticipo il parcheggio per avere la certezza di un posto auto a disposizione, alle migliori condizioni. Vediamo ora come trovare la soluzione ideale.
Quali sono i parcheggi di Roma Fiumicino
Lo scalo aeroportuale di Fiumicino offre al suo interno migliaia di posti auto, organizzati in diverse soluzioni di parcheggio ufficiali, ognuna adatta a specifiche esigenze:
Parcheggio Lunga Sosta: situato a maggior distanza dai terminal rispetto ad altri, è l’ideale per soggiorni prolungati. Offre tariffe vantaggiose per periodi lunghi e un servizio navetta gratuito per raggiungere le zone di imbarco;
Parcheggio Executive: molto vicino ai terminal, questo parcheggio è perfetto per chi cerca rapidità e servizi di alto livello. Offre accesso diretto ai terminal e maggiore sicurezza, mediante ascensori che mantengono una sorta di corsia preferenziale;
Parcheggi Multipiano A-B-C-D: queste strutture coperte, situate a breve distanza dai terminal, sono ideali per brevi soste o viaggi d’affari. Per le loro caratteristiche garantiscono all’utenza un buon livello di sicurezza e comodità, con facilità di accesso ai punti di partenza;
Parcheggio P3 Easy: si tratta di un’opzione di sosta economica per soggiorni di media durata, il P3 Easy combina convenienza con una buona vicinanza ai terminal, collegati tramite navetta;
Parcheggio Holiday: come si intuisce facilmente dalle norme è una zona di sosta veicoli pensata soprattutto per i vacanzieri, questo parcheggio offre un buon compromesso tra costo e comodità, con tariffe accessibili e una posizione relativamente vicina ai terminal.
Non manca nemmeno un ventaglio di soluzioni dedicata ai parcheggi per gli accompagnatori che si recano in aeroporto per accompagnare o accogliere un passeggero:
Area Kiss&Go: vi si può parcheggiare gratuitamente per i primi 15 minuti di fronte al Terminal 1 e 3, oppure per i primi 45 minuti nel parcheggio Kiss&Go Partenze T1. È possibile estendere la sosta fino a un’ora aggiuntiva pagando al parcometro. Inoltre, è disponibile un’ora di sosta gratuita per chi ricarica la propria auto elettrica alle colonnine Atlante in loco;
Parcheggi Breve Sosta T1 e T3: per 15 minuti di sosta gratuita, con oltre 60 posti auto coperti di fronte al Terminal 1 e circa 70 posti scoperti di fronte al Terminal 3. Per chi necessita di una sosta più lunga, è possibile utilizzare l’Area Kiss&Go o il parcheggio Lunga Sosta per un’ora gratuita, oppure i Parcheggi multipiano P-Terminal a pagamento per soste più lunghe. Anche in questi parcheggi è disponibile la possibilità di ricaricare auto elettriche e ottenere un’ora di sosta gratuita mostrando la ricevuta del pagamento della ricarica;
Parcheggio Breve Sosta T1-T3: consente 15 minuti di sosta gratuita ideali per accompagnare partenze o accogliere arrivi. I parcheggi sono pensati per soste brevi fino a un’ora, con la possibilità di prolungare la sosta pagando alle casse automatiche o alle colonnine di uscita. Sono disponibili più di 60 posti auto coperti di fronte al Terminal 1 e 94 posti auto scoperti di fronte al Terminal 3. Anche qui, è possibile ricaricare auto elettriche per ottenere un’ora di sosta gratis.
Ma non è tutto, perché queste sono solo i parcheggi ufficiali gestiti direttamente dalla società che si occupa del management dell’infrastruttura aeroportuale. Scopri di più anche sulle altre soluzioni di parcheggi privati che, pur trovandosi al di fuori del perimetro dell’Aeroporto di Fiumicino, possono fare al caso tuo e con una spesa minore.
Vantaggi e svantaggi dei vari parcheggi
Ogni opzione di parcheggio ha i suoi pro e contro. I parcheggi ufficiali offrono sicurezza e vicinanza ai terminal, ma possono essere più costosi. I parcheggi privati esterni, invece, sono più economici ma richiedono una pianificazione aggiuntiva per i trasferimenti con la navetta (spesso messa a disposizione dal gestore privato stesso).
Servizi aggiuntivi che fanno la differenza
Molti parcheggi offrono servizi aggiuntivi come lavaggio auto, ricarica per veicoli elettrici e assistenza bagagli. Questi servizi possono rendere l’esperienza di parcheggio ancora più confortevole, soprattutto per soggiorni prolungati.
In alcuni casi si può contare anche su piccole riparazioni meccaniche, per non avere brutte sorprese al ritorno, dopo un periodo relativamente lungo di inattività del veicolo. Inoltre, un altro servizio extra molto apprezzato è il Car Valet: un incaricato prenderà in consegna la tua automobile, oppure la moto, in un punto prestabilito e la riconsegnerà sempre nello stesso luogo al termine del periodo di sosta concordato.
Cosa vedere a Modena in due giorni? Passare un fine settimana in questa affascinante città emiliana è sicuramente una buona idea: parliamo di una piccola – ma non troppo – città d’arte, ma anche di una città della buona cucina, dei motori e del buon vivere.
Modena è una città accogliente, che si mostra ancora oggi perfettamente a misura d’uomo. Un solo giorno per visitare tutte le bellezze di questa città potrebbe essere insufficiente ma certamente in due giorni è possibile vedere le principali attrazioni modenesi, ripromettendosi eventualmente di tornare in futuro per scoprire qualche altra chicca.
Modena sorge ai piedi degli Appennini ma in piena pianura padana, lì dove passa la Via Emilia: è stata ufficialmente fondata nel 183 a.C., ma va detto che ancor prima qui i romani avevano fissato un presidio militare. Divenne poi città ducale, nonché, sul finire del 16° Secolo, capitale del Ducato di Modena e di Reggio Emilia. Non stupisce quindi che ancora oggi, passeggiando tra le vie del centro storico, si possano trovare tantissime testimonianze della sua lunga storia. Ma vediamo cosa vedere a Modena in un fine settimana all’insegna della cultura, del divertimento e del buon cibo: ecco una proposta di itinerario!
Cosa vedere a Modena il primo giorno
Da dove iniziare la visita di Modena? Il consiglio che va per la maggiore, in questa città emiliana come del resto in quasi tutte le città, è quello di partire dal centro. E qui in realtà c’è una ragione doppia che spinge a far partire la scoperta della città dal suo cuore storico: proprio qui si trova infatti il complesso architettonico del Duomo Romanico, della Torre Ghirlandina e della Piazza Grande, dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 1997. Iniziamo quindi da qui la nostra lista di cose da vedere a Modena in un fine settimana!
La Piazza Grande
Il cuore di Modena, una piazza creata nel XII secolo che, a partire dal XVII secolo, è indicata con l’appellativo di “Grande”. Qui vi è il centro della vita civica e religiosa della città, avendo da una parte il Duomo, dall’altra il Palazzo Comunale; non bastasse, la piazza è resa ancora più bella dalla Torre Ghirlandina. Un tempo qui, davanti al porticato del Comune, si svolgeva l’unico mercato cittadino, e sempre qui si tenevano fiere, giostre di cavalli, festeggiamenti carnevaleschi e via dicendo. Vista la sua posizione, il suo ruolo nel tempo e gli edifici che la circondano, Piazza Grande non può che essere l’inizio più logico dell’itinerario turistico di Modena.
Il Duomo di Modena
La prima pietra per la costruzione del Duomo di Modena venne posata il 9 giugno del 1099: il progetto fu affidato a Lanfranco, il quale diede vita a un edificio elegante e originale, usato come esempio nei decenni successivi per tante altre chiese d’arte romanica. La struttura ideata dal Lanfranco è quella di una basilica da 3 navate, divisa da colonne e pilastri, con presbiterio elevato al di sopra della cripta; a dare movimento al tutto sono le sculture di Wiligelmo e di altri scultori del tempo, di volta in volta raffiguranti essere fantastici, vegetali, animali e via dicendo, in un susseguirsi di raffigurazioni celestiali e mostruose, sacre e profane, capaci di riassumere il mondo modenese – e il modo di pensare – com’era tra XI e XI secolo. Il visitatore non deve fare altro che lasciarsi stupire.
La Torre Ghirlandina
Il secondo simbolo della città di Modena, insieme al Duomo, è la Ghirlandina, ovvero il campanile della basilica: i modenesi sono fieramente convinti che questo sia il campanile più bello del mondo, e in effetti non è facile dar loro torto in modo convincente. Alta 89,32 metri, questa torre si innalza al fianco dell’abside del Duomo: il suo nome è dovuto alla guglia finemente decorata, tanto da presentare un doppio giro di balaustre che fanno mostra di sé come “delle leggiadre ghirlande”. La costruzione della Torre fu molto lunga: i lavori iniziarono poco dopo la costruzione del Duomo, ed è noto che nel 1160 il campanile si elevava fino a circa 11 metri d’altezza; ci furono poi diverse pause, per arrivare all’altezza definitiva solamente nel 1319: non stupisce quindi che la terminazione della torre sia una cuspide ottagonale, decisamente più gotica che romanica.
Vista del Duomo di Modena
Il Mercato Storico Albinelli
Lasciamoci momentaneamente alle spalle le architetture Patrimonio dell’Umanità Unesco di Modena, per dirigerci poco più in là: bastano pochi passi infatti per arrivare al Mercato Storico Albinelli, percorrendo l’omonima via che diparte dal Piazza Grande, di fronte al Duomo. Qui si trova la Modena fatta di sapori, di voci e di sorrisi, in un mercato decisamente vivace e ricco che ogni giorno vede entrare e uscire migliaia di persone. Le eccellenze del territorio ovviamente non mancano, in un grande mercato coperto in stile liberty dominato al suo centro dalla fontana della Portatrice di Frutta, così come scolpita nel secolo scorso da Giuseppe Graziosi.
Le acetaie di Modena
Modena è famosa in tutto il mondo, tra le altre cose, anche per il suo aceto balsamico. Il consiglio è quindi quello di ritagliarsi un po’ di tempo, all’interno del fine settimana, per visitare almeno una delle sue acetaie. Il modo più semplice per farlo è quello offerto dall’Acetaia Comunale, gestita dalla Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale di Modena, dove è possibile trovare tre batterie, con botticelle piccole e grandi botti barrique: l’occasione è quella di assaggiare un ottimo aceto balsamico e di scoprire la cultura legata a questo incredibile prodotto.
Questo potrebbe essere un itinerario di massima per il primo giorno di visita a Modena, senza ovviamente scordare di regalarsi delle generose pause rigeneranti in una delle tante osterie del centro. Oltre all’aceto balsamico, i veri food lover in visita a Modena devono assolutamente assaggiare “il” gnocco fritto, i tortellini (anche da passeggio), il Prosciutto di Modena Dop, il Parmigiano Reggiano, le tigelle (ovvero le crescentine) e ovviamente il Lambrusco.
Tipica Acetaia di Modena
Cosa vedere a Modena il secondo giorno
Giunti al secondo giorno, si dovrebbe avere imparato a muoversi con una certa destrezza nel centro storico di Modena: ebbene, ora possiamo quindi spostarci un po’ dalle architetture del cuore della città, per allargare lo sguardo agli altri punti d’interesse. Vediamo cosa vedere a Modena il secondo giorno di visita!
Il Palazzo Ducale
Il Palazzo Ducale si trova sempre in centro a Modena, ma a circa 10 minuti a piedi dal Duomo. Cos’è questo sfarzoso e grande palazzo? Parliamo di quella che è stata la sede della Corte Estense e del Ducato di Modena e Reggio tra il Seicento e l’Ottocento, nonché successivamente – a partire dall’Unità d’Italia – della Accademia Militare di Modena.
Edificato a partire dal 1634 lì dove c’era un antico castello estense, si presenta come un palazzo dallo stile barocco solenne. Si dice che, a sovrintendere i lavori dell’architetto Bartolomeo Avanzini, ci sia stato il celebre Gian Lorenzo Bernini.
Durante una visita a Modena trascurare il suo Palazzo Ducale potrebbe essere un errore: si parla infatti di una delle regge più prestigiose che si possono visitare in Europa (in Italia ce ne sono di diverse di notevoli, dalla Reggia di Caserta in poi) . Cortili, loggiati, scaloni, sale museali, gallerie, sale nobiliari, c’è tantissimo da vedere. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro, e le visite sono disponibili il sabato e la domenica, solo su prenotazione. Perfetto per una visita di un fine settimana di Modena!
La Galleria Estense
La Galleria Estense si trova a 5 minuti a piedi dal Duomo, all’interno del Palazzo dei Musei, lì dove un tempo sorgeva l’antico Convento degli Agostiniani. Qui dentro, oltre alla Galleria, sono presenti anche il Museo Lapidario Estense, la Biblioteca Estense, l’Archivio storico comunale, la Gipsoteca Giuseppe Graziosi, il Museo Civico di Modena e altre istituzioni. Di certo il museo più importante tra quelli presenti è la Galleria Estense, che ci presenta nel suo splendore la collezione degli Estensi, grandi mecenati e collezionisti. Si possono così scoprire capolavori di maestri come Bernini, Tintoretto, Correggio, Velázquez, El Grego, Veronese e tanti altri. Il museo è aperto tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì, con biglietto d’ingresso a 9 euro.
Il Museo Ferrari di Maranello
Tra le cose da vedere assolutamente a Modena in un fine settimana c’è anche il Museo Ferrari di Maranello. Certo, questo si trova fuori Modena, a 20 chilometri di distanza, ma vale la pena spostarsi per dedicare qualche ora a questo tempio della passione motoristica: va detto che anche le linee 800 e 820 dell’extraurbano e le linee 7 o 11 dell’urbano portano dal centro agli stabilimenti Ferrari. Visita obbligata per gli appassionati del Cavallino rampante e consigliata per tutti gli altri, presenta una mostra permanente comprendente i primi esempi di auto costruite da Enzo Ferrari per arrivare alle più famose supercar Ferrari e alle leggendarie monoposto Formula 1. Il biglietto intero d’ingresso costa 22 euro.
La Casa Museo Luciano Pavarotti
Modena è anche la città del bel canto, e uno dei suoi epicentri non poteva che essere la casa – museo di Pavarotti, che permette di avvicinarsi in modo garbato e guidato all’intimità del famoso tenore italiano. Nella villa – progettata seguendo le indicazioni dello stesso Maestro – sarà possibile vedere oggetti personali, abiti di scena, foto, video, cimeli di una lunga e ricca carriera. Il Museo è aperto tutti i giorni, e il biglietto d’ingresso costa 10 euro.
Tra Palazzo Ducale, Galleria Estense, Museo Ferrari e Casa Museo Luciano Pavarotti, l’intera seconda giornata sarà inevitabilmente riempita, lasciando solamente lo spazio per un gustoso pranzo emiliano. Hai avanzato tempo per qualcos’altro, oppure vuoi sostituire una di queste tappe con un’altra attrazione modenese? Qui sotto ti diamo qualche altro consiglio!
Altri consigli per visitare Modena in un fine settimana
Sono tante le cose da vedere a Modena, e in 2 giorni qualcosa resta inevitabilmente fuori dall’itinerario. Chi ha più tempo, o chi vuole inserire qualcos’altro nel proprio tour di Modena, non ha che l’imbarazzo della scelta. Ecco qualche ulteriore consiglio!
Museo Enzo Ferrari: se il Museo Ferrari si trova a Maranello, e quindi fuori Modena, il Museo Enzo Ferrari – indicato spesso con l’acronimo MEF – si trova invece in centro. Si tratta di una specie di casa-museo, poiché sorge nella casa-officina in cui Enzo Ferrari nacque nel 1898 e dove iniziò a lavorare.
Teatro Comunale Pavarotti: oltre alla Casa Museo Luciano Pavarotti, a Modena è possibile visitare anche il teatro Comunale ottocentesco, con la sua facciata neoclassica. Dedicato al tenore modenese a partire dal 2007, è indissolubilmente legato anche ai nomi di Mirella Freni, Raina Kabaivanska e Nicolai Ghiaurov.
Foro Boario di Modena: lungo la bellezza di 250 metri, il Palazzo del Foro Boario fu costruito a partire dal 1833 per volere di Francesco IV, che voleva dedicare un edificio ai commercianti di bestiame. Il corpo centrale presenta 3 arcate multiple, al centro delle quali è possibile trovare un orologio a soffitto. Oggi qui trova sede la Facoltà di Economia dell’Università di Modena.
Museo della Figurina: chi non conosce le figurine Panini? Ebbene, è stato proprio Giuseppe Panini a lanciare il Museo della Figurina, dove trovare stampe antiche, calendari, scatole di fiammiferi illustrate ma soprattutto per l’appunto le più classiche collezioni di figurine, con grandi espositori da sfogliare.
Museo Lamborghini: A pochi chilometri da Modena, infine, ma in provincia di Bologna, si trova lo stabilimento storico e il museo della Lamborghini. Un altro attore protagonista della ormai celebre Motor Valley Emiliana.
Bangkok, una città dove il moderno incontra l’antico, è una destinazione che affascina ogni viaggiatore. Questa vivace città è la capitale della Thailandia, ed è famosa per i suoi templi di Bangkok, offre un mix unico di tradizione e modernità. Qui, i mercati stradali brulicanti di vita si affiancano a grattacieli imponenti, e i ristorantini locali servono piatti autentici accanto a negozi di souvenir trendy. Oltre alla sua eccitante vita urbana, i templi di Bangkok sono tra le attrazioni più affascinanti della città, offrendo una finestra sulla ricca storia e cultura thailandese.
I templi, o ‘wats’, di Bangkok sono emblemi della spiritualità e dell’arte della Thailandia. Visitare questi templi è un’esperienza che lascia i visitatori occidentali senza parole per la loro maestosità e bellezza. Immergendosi nell’atmosfera mistica dei templi di Bangkok, si avverte una sensazione unica, che unisce il mistico al magico.
È essenziale, durante la visita a questi luoghi sacri, indossare abiti appropriati in segno di rispetto: pantaloni lunghi e spalle coperte sono un requisito. L’esplorazione dei templi di Bangkok offre non solo una vista turistica, ma un vero viaggio nel cuore spirituale e culturale della Thailandia.
Il Tempio del Buddha Sdraiato (Wat Pho) è uno dei monumenti che non potete proprio evitare di visitare a Bangkok: l’edificio si erge in tutta la sua imponenza e maestosità ed è un vero e proprio spettacolo che vale la pena non perdere! Per visitare il tempio dovrete pagare il biglietto d’ingresso, che però vi permetterà di proseguire la visita di altri tempi buddisti, e se volete assaporare fino in fondo il fascino di questo luogo vi consiglio di fare un giro con una guida perchè il posto è sempre molto affollato e rischiate di perdere l’essenza e la magie di questo tempio. Naturalmente, all’interno, l’attrazione principale è proprio la statua del Buddha Sdraiato.
Il Tempio del Buddha di Smeraldo si trova nelle immediate vicinanze del Tempio del Buddha Sdraiato, all’interno del Grande Palazzo Reale di Bangkok. Anche questo è sempre molto affollato, però una visita è praticamente d’obbligo per ammirare la maestosità dell’edificio, l’attenzione che è stata rivolta ad ogni più piccolo dettaglio e naturalmente la grande statua del Buddha di Smeraldo. Se farete un tour dei templi a Bangkok potrete visitarli tutti con un unico biglietto, ma vi basterà chiedere informazioni in biglietteria e non avrete grandi problemi, anche perchè il prezzo è esiguo. Trova le migliori offerte di hotel e alloggi in questa zona!
Il Tempio del Buddha d’Oro è situato nella zona di Yaowarat, la Chinatown di Bangkok ed è facilmente raggiungibile con la metro. Si tratta di un meraviglioso tempio in marmo con all’interno la statua in oro massiccio più grande del mondo, dal valore di oltre 10 milioni di euro. Una visita è sicuramente consigliatissima perchè nonostante sia più piccolo di dimensioni rispetto agli altri templi buddisti, è particolarmente pittoresco e interessante. Il Wat Traimit è frequentato e potrete assistere facilmente al saluto dei credenti al Buddha: assolutamente consigliato per immergersi completamente nell’atmosfera di Bangkok!
Importanti novità per gli amanti della neve che vogliono andare a sciare in treno da Milano senza prendere l’automobile. Come sappiamo spostarci in macchina in questa stagione verso le località sciistiche può essere particolarmente stressante soprattutto per via delle code che si trovano al ritorno sulle strade. Trenord ti consente di andare a sciare in treno e ti porta fino alla pista da sci con prezzi scontati e soprattutto permettendoti di lasciare a casa l’auto. Trenord ha scelto delle nuove mete per la stagione 2023-24. Vediamo quali sono le nuove località proposte da Trenord e quali sono i vantaggi di viaggiare in treno.
I vantaggi di andare a sciare in treno con Trenord
Come riportato in un recente articolo della testata Webitmag, Trenord offre a coloro che scelgono i Treni della Neve il pacchetto completo che include, oltre al viaggio di andata e ritorno da qualsiasi stazione della Lombardia e la navetta per il trasporto fra la stazione ferroviaria e le piste da sci, anche lo skipass per l’intera giornata. Questo vuol dire che una volta arrivati a destinazioni non si dovranno affrontare le lunghe code per il biglietto giornaliero. Con il biglietto Trenord, inoltre, potrai usufruire di offerte speciali con sconti sul noleggio dell’attrezzatura e altri accessori. I pacchetti dei Treni della Neve sono infatti proposti in partnership con Snowit, la piattaforma digitale che raduna tutti i servizi per esperienze sulla neve nelle principali località sciistiche. Grazie a questa collaborazione, le proposte sono personalizzabili con l’aggiunta di altri servizi come lezioni di sci e noleggio attrezzatura.
Anche acquistare i biglietti per andare a sciare con i treni Trenord è semplicissimo: basta collegarsi al sito di Trenord (www.trenord.it), oppure alle app Trenord e Snowit. L’acquisto deve essere effettuato entro le ore 17 del giorno precedente la sciata per poter lasciare il tempo a Trenord di organizzare l’invio delle navette in stazione.
Leonardo Cesarini di Trenord: “I treni della neve sono sempre più richiesti”
Andare a sciare in treno è una richiesta sempre più frequente da parte degli amanti della montagna e della neve, come conferma Leonardo Cesarini, direttore commerciale di Trenord: “I Treni della neve sono sempre più richiesti. Per questo motivo, in vista della stagione invernale 2023/24 non solo confermiamo le mete dell’anno scorso, Chiesa in Valmalenco e Aprica, ma ne aggiungiamo anche altre grazie alle convenzioni stipulate con nuovi consorzi. Durante la stagione sciistica, pertanto, proporremo Treni della neve anche per Madesimo in Valchiavenna, Piani di Bobbio in Valsassina e Domobianca, stazione sciistica a 10 km da Domodossola”
Per andare a sciare in treno con Trenord, quindi, basta recarsi in stazione al corretto orario con gli sci e salire su uno dei Treni della Neve: una volta a destinazione penseranno le apposite navette ad accompagnare gli sciatori fino agli impianti.
Andare a sciare in treno da Milano con Trenord è comodo e veloce
Tra le mete raggiungibili da Milano in treno troviamo Chiesa in Valmalenco, località incastonata tra le maestose Alpi Retiche che offre 60 km di piste nella skiarea dell’Alpe Palù servite da modernissimi impianti di risalita e raggiungibili con la Snow Eagle, la funivia più grande d’Europa. Quale linea ferroviaria scegliere per andare a sciare a Chiesa in Valmalenco in treno da Milano? La Milano Centrale-Monza-Lecco-Sondrio-Tirano, con fermata a Sondrio, dove la navetta sarà pronta a condurre gli sciatori a destinazione. Il viaggio da Milano a Sondrio dura circa due ore. I biglietti per un giorno a Chiesa in Valmalenco, comprensivi di viaggio e skipass, hanno un costo di 60 euro; per due giorni, la tariffa è invece di 88 euro.
C’è poi l’opzione Aprica, altra rinomata località sciistica valtellinese che si raggiunge utilizzando la linea Milano Centrale-Monza-Lecco-Sondrio-Tirano. Scendendo alla fermata Tresenda-Aprica-Teglio, che dista poco più di due ore da Milano si potranno prendere le navette per arrivare alle piste da sci. I biglietti per un giorno ad Aprica hanno un costo di 60 euro. È invece di 88 euro la tariffa per due giorni, comprensivi sempre di viaggio, navette e skipass.
Andare a sciare in treno da Milano verso le nuove mete Madesimo, Piani di Bobbio, Domobianca
Tra le nuove mete scelte da Trenord gli amanti della neve che vogliono andare a sciare da Milano troviamo Madesimo, Domobianca e i Piani di Bobbio. Madesimo epicentro della Skiarea Valchiavenna, è una meta affascinante grazie ai suoi 40 km di piste da discesa. Andare a sciare in treno da Milano a Madesimo è molto facile: basta prendere la linea Milano Centrale-Monza-Lecco-Sondrio-Tirano e scendere a Colico. Qui si cambia per Chiavenna dove le navette saranno pronte ad accogliere gli sciatori. I biglietti per un giorno sugli sci a Madesimo, utilizzabili la domenica, hanno un costo di 60 euro.
Domobianca, tra l’Alpe Lusentino e il Moncucco, offre 21 km di piste da sci per tutti i livelli di abilità. La si raggiunge con i treni della linea Milano Centrale-Arona-Domodossola scendendo proprio alla stazione capolinea. Anche per questa destinazione il costo del biglietto per un giorno varia a seconda che si scelga di viaggiare durante il weekend (49 euro) o nei giorni feriali (43 euro).
Un biglietto per un giorno ai Piani di Bobbio, in vendita da gennaio 2024, ha un prezzo che parte da 49 euro. Per raggiungere i Piani di Bobbio basta scegliere una delle seguenti linee ferroviarie: Milano Centrale-Lecco-Sondrio-Tirano, S7 Milano Porta Garibaldi-Molteno-Lecco, S8 Milano Porta Garibaldi-Carnate-Lecco e Lecco-Bergamo. Una volta scesi a Lecco le navette condurranno gli sciatori a destinazione.
Quali sono, quindi, i vantaggi di andare a sciare in treno con Trenord?
Il primo grande vantaggio per coloro che scelgono i Treni della Neve è quello di viaggiare in modo sostenibile, senza quindi il bisogno di prendere l’automobile. Il viaggio in treno, inoltre, eviterà lo stress delle code lungo il ritorno e del traffico. Con il giornaliero Trenord si evitano le code agli sportelli per lo skipass. Anche a livello economico si hanno importanti vantaggi: per fare un esempio pratico prendiamo una delle mete più gettonate dai turisti, Chiesa in Valmalenco. Il costo del biglietto per un giorno è pari a 60 euro (viaggio+navetta+skipass). Il costo del solo giornaliero in questa località sciistica per la prossima stagione, compiendo l’acquisto in Cassa, sarà invece di 52 euro. Questo esempio indica quanto sia conveniente da un punto di vista economico andare a sciare con i Treni della Neve di Trenord.
L’Egitto, un paese che incarna millenni di storia e cultura, rappresenta una destinazione di viaggio senza tempo. La sua attrattiva non si limita solo alle piramidi e ai templi ma si estende alla sua ricca cultura, paesaggi vari e la calda ospitalità del suo popolo. In questo contesto, i viaggi organizzati Egitto si rivelano un’opzione ideale per i viaggiatori che desiderano un’esperienza arricchente e senza stress. Approfondiremo quindi, attraverso una serie di aspetti chiave, i vantaggi che queste esperienze di viaggio pianificate offrono, esplorando come possano arricchire la tua visita in questo paese affascinante.
I viaggi organizzati in Egitto spiccano per la loro capacità di offrire un’esperienza di viaggio comoda e sicura, un aspetto fondamentale per molti turisti. Questa modalità di viaggio elimina le incertezze e le difficoltà logistiche che spesso accompagnano i viaggi autonomi, specialmente in un paese con una così ricca varietà di siti storici e culturali. Le agenzie di viaggio, con la loro profonda conoscenza del territorio, assicurano trasporti affidabili, sistemazioni confortevoli e sicure, e l’accesso a guide turistiche esperte. Queste guide, oltre a fornire informazioni dettagliate sui luoghi visitati, sono anche in grado di navigare con disinvoltura le complessità culturali e logistiche del paese. Inoltre, la prenotazione di un viaggio organizzato spesso include anche la gestione di eventuali imprevisti, garantendo così un’esperienza senza stress.
L’esperienza culturale approfondita
Optare per un viaggio organizzato in Egitto significa immergersi in un’esperienza culturale profonda e autentica. Le guide turistiche locali arricchiscono il viaggio con le loro profonde conoscenze storiche e culturali, offrendo insight e aneddoti che trascendono quelli disponibili nei libri o sulle guide turistiche tradizionali. Questo tipo di viaggio non si limita alla visita dei famosi siti come le Piramidi di Giza, la Sfinge, o la Valle dei Re, ma include anche gemme nascoste, meno conosciute ma non meno affascinanti. Questi siti meno battuti offrono uno sguardo più intimo e personale sulla storia e la cultura dell’Egitto, permettendo ai viaggiatori di connettersi con il paese in un modo più significativo. Inoltre, molte di queste esperienze includono interazioni con la comunità locale, offrendo uno scambio culturale genuino e arricchente.
La personalizzazione del viaggio
I viaggi organizzati in Egitto sorprendono per la loro versatilità e capacità di adattarsi alle esigenze individuali dei viaggiatori. Nonostante l’idea preconcetta che i tour organizzati siano rigidi e uniformi, molte agenzie offrono un alto grado di personalizzazione. Che tu sia affascinato dalla storia faraonica, dalla vita nel deserto, dalla cucina locale o dall’arte islamica, esiste un tour organizzato che può soddisfare le tue specifiche passioni e interessi. Questa personalizzazione consente ai viaggiatori di creare un’esperienza che rispecchia i loro desideri unici, rendendo ogni viaggio un’avventura personalizzata e indimenticabile.
Il valore educativo
Viaggiare in Egitto è intrinsecamente un’esperienza educativa, e i viaggi organizzati amplificano questo aspetto. Le guide esperte e i programmi ben strutturati offrono un’immersione profonda nella storia, cultura e arte egiziana. Ogni sito visitato diventa una lezione vivente, che va oltre la semplice osservazione. I viaggiatori hanno l’opportunità di apprendere attraverso esperienze interattive, che possono includere visite a siti archeologici, musei, mercati locali e incontri con artigiani. Questo approccio educativo non solo arricchisce la comprensione del paese, ma offre anche una prospettiva più ampia sul significato storico e culturale dell’Egitto nel contesto mondiale.
L’importanza dell’impatto sociale
Scegliere un viaggio organizzato in Egitto va oltre la mera esperienza turistica; rappresenta anche un contributo al benessere economico e sociale del paese. Le agenzie di viaggio locali, radicate nelle comunità, promuovono un turismo responsabile e sostenibile. Questo approccio assicura che i benefici economici del turismo vengano distribuiti equamente, supportando le piccole imprese e le comunità locali. Inoltre, il turismo organizzato consente ai viaggiatori di interagire direttamente con la popolazione locale in un contesto rispettoso e autentico, offrendo una comprensione più profonda della vita quotidiana in Egitto e promuovendo scambi culturali significativi.
Dunque, i viaggi organizzati in Egitto offrono un’esperienza ricca e multiforme, che combina la comodità e la sicurezza di un viaggio ben pianificato con opportunità educative e culturali profonde. Che si tratti di esplorare le antiche meraviglie del paese, immergersi nella sua vibrante cultura contemporanea o contribuire positivamente alla sua economia locale, queste esperienze promettono di lasciare un’impressione duratura e una comprensione più profonda di una delle civiltà più antiche e affascinanti del mondo.
Tenerife, la più grande delle isole Canarie, si distingue come meta vacanziera per la sua affascinante combinazione di spiagge idilliache, panorami spettacolari e una cultura ricca. Con un clima gradevole per tutto l’anno, l’isola attira chi cerca sole, avventura e tranquillità. Diventa, dunque, essenziale esplorare e guardare tra diverse opzioni di vacanze a Tenerife per pianificare un soggiorno indimenticabile.
La scelta del periodo migliore per visitare Tenerife dipende da vari fattori, come il clima e gli eventi locali. L’isola gode di un clima subtropicale, garantendo temperature piacevoli durante tutto l’anno. I mesi estivi, da giugno ad agosto, sono caratterizzati da caldo e siccità, ideali per chi desidera immergersi nelle attività balneari e godere delle numerose spiagge. Questo periodo è anche l’ideale per gli appassionati di sport acquatici, offrendo condizioni ottimali per surf, windsurf e immersioni.
Tuttavia, per chi preferisce un clima più mite e desidera esplorare l’isola oltre le sue spiagge, i mesi invernali offrono temperature più fresche, ideali per escursioni e visite culturali. Inoltre, l’inverno a Tenerife coincide con alcuni eventi culturali significativi, come il famoso Carnevale di Santa Cruz, uno spettacolo di colori e festeggiamenti che attira visitatori da tutto il mondo.
Le spiagge di Tenerife: un mosaico di colori e sensazioni
Le spiagge di Tenerife sono un mosaico di diverse texture e ambienti. Nel sud, spiagge come Playa de las Américas e Los Cristianos sono famose per la loro atmosfera vivace e le acque azzurre, offrendo servizi completi e una varietà di attività acquatiche. Sono il luogo ideale per chi cerca divertimento e relax, con un’ampia scelta di bar, ristoranti e club sulla spiaggia.
Al contrario, il nord dell’isola offre un’esperienza più tranquilla e autentica. Spiagge come Playa de las Teresitas a San Andrés sfoggiano sabbia dorata importata dal Sahara, creando un contrasto straordinario con le montagne verdi che le sovrastano. Queste spiagge sono spesso meno affollate e offrono un’atmosfera più rilassata, ideale per coloro che cercano una fuga dalla frenesia della vita quotidiana.
Esplorare il Parco Nazionale del Teide
Il Parco Nazionale del Teide non è solo una delle principali attrazioni di Tenerife, ma è anche un sito del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questo parco ospita il Monte Teide, il vulcano più alto di Spagna e uno dei vulcani più alti d’Europa. L’area circostante è caratterizzata da un paesaggio lunare, con formazioni rocciose sorprendenti e una flora unica.
Per gli escursionisti, il parco offre una varietà di sentieri che si snodano attraverso questo paesaggio straordinario. Il sentiero verso la cima del Teide è una sfida che ripaga con viste panoramiche sull’intero arcipelago delle Canarie. Per coloro che preferiscono una passeggiata meno impegnativa, ci sono numerosi altri percorsi che offrono altrettanto incanto e meraviglia.
Cultura e tradizioni: l’anima di Tenerife
Oltre alle sue bellezze naturali, Tenerife è profondamente radicata nelle sue tradizioni culturali. La città di La Laguna, patrimonio dell’UNESCO, è un esempio di architettura storica e conservazione urbana. Questa città universitaria è un crogiolo di storia, arte e vita culturale. Passeggiare per le sue strade acciottolate è come fare un viaggio indietro nel tempo, con splendide chiese, conventi e palazzi storici.
Santa Cruz, la capitale dell’isola, è un altro centro culturale importante. Oltre al Carnevale, la città ospita musei, gallerie d’arte e teatri che offrono una vasta gamma di esperienze culturali. Il Teatro Guimerá, ad esempio, è un punto di riferimento architettonico e culturale, ospitando regolarmente spettacoli teatrali e concerti.
Gastronomia locale: un viaggio di sapori
La gastronomia di Tenerife è tanto diversa quanto la sua geografia. La cucina locale fonde influenze spagnole, africane e latinoamericane, creando una varietà di sapori unici. Piatti tipici come le “papas arrugadas” (patate bollite in acqua salata) servite con “mojo verde” o “mojo rojo” (salse a base di peperoncino, aglio e altre spezie) sono un must per ogni visitatore.
Il pesce fresco è un’altra componente essenziale della cucina isolana, con ristoranti e baracchini che offrono una vasta scelta di pesci e frutti di mare locali. I mercati locali, come il Mercato di Nuestra Señora de África a Santa Cruz, offrono un’esperienza culinaria autentica, dove i visitatori possono assaggiare vari prodotti locali e interagire con i produttori locali.
Situata nell’Africa del Sud, la Namibia è un paese sicuro, che consente di gestire con una certa autonomia il proprio itinerario senza ricorrere obbligatoriamente a tour operator, ma rivolgendosi eventualmente a guide locali. E’ uno dei luoghi più affascinanti del continente africano, che attira numerosi visitatori grazie ai suoi splendidi paesaggi, alla ricchezza di vegetazione e fauna e alla possibilità di muoversi e alloggiare con facilità, oltre che di fare il classico Safari in Namibia. La bellezza della Namibia rappresenta un vero paradiso per gli appassionati della fotografia, liberi di lasciarsi catturare dallo splendore dei tramonti, dalla vastità delle savane, e dalla presenza, spesso ravvicinata, degli animali.
Un’esperienza imperdibile è quella offerta dal parco nazionale Etosha: uno scenario naturale incomparabile dove è possibile incontrare ogni specie animale locale: giraffe, zebre, rinoceronti, elefanti, leoni, leopardi, iene, rettili… L’enorme ampiezza del parco permette di organizzare tour di più giorni, di pernottare nei villaggi turistici e nelle strutture alberghiere, ma anche di trascorrere la notte in tenda o in bungalow nelle aree attrezzate. Il parco Etosha è uno dei luoghi più organizzati di tutta l’Africa per osservare gli animali, ideale anche per i viaggiatori meno esperti, con la possibilità di partecipare a safari in Namibia organizzati o di muoversi in autonomia. I punti di sosta sono forniti di pozze d’acqua illuminate dove, durante la notte, è possibile ammirare e fotografare gli animali da vicino, in totale sicurezza.
Giraffe nel Parco Nazionale Etosha
La Skeleton Coast
Rivolta verso l’oceano Atlantico, la Skeleton Coast è famosa per la presenza di scheletri di imbarcazioni rimaste arenate sulla spiaggia. Spostandosi lungo la costa, si incontrano piacevoli cittadine dall’atmosfera europea, con l’ulteriore possibilità di partecipare alle crociere che attraversano Walvis Bay e di ammirare pellicani, fenicotteri, gabbiani, cormorani, otarie, delfini e altre specie caratteristiche delle regioni costiere.
Il Fish River Canyon
Scavato in passato dal fiume Fish, attualmente in secca per gran parte dell’anno, il Fish River Canyon è il secondo canyon del mondo per grandezza: ha una profondità di circa 500 metri e si estende per 160 chilometri. Tutta l’area del canyon è ricca di piante succulente e della tipica vegetazione desertica, ed ospita numerose specie di rettili, tra cui cobra e vipere, oltre ad aquile e uccelli acquatici, locuste e farfalle. La bellezza del paesaggio viene esaltata particolarmente dalla luce del tramonto, con gli splendidi effetti di luce tra rocce e specchi d’acqua.
Panoramica del tramonto sul Fish River Canyon nel sud della Namibia
Il Sossusvlei
Il Sossusvlei è una regione del deserto del Namib, e costituisce una delle principali mete turistiche dell’intera Namibia. La caratteristica che rende affascinante questo luogo è la presenza delle altissime dune di sabbia, colorate da sfumature tra il rosa e il rosso aranciato dovute all’elevata presenza di ferro nella sabbia stessa che, ossidando, assume questa colorazione. Alcune dune arrivano a superare i 200 metri di altezza, e si sono coperte, nel corso del tempo, di erba e piccoli alberi. L’area è attraversata da corsi d’acqua a carattere temporaneo, che creano acquitrini dal fondale bianco, causato dalla presenza di sale. Tutta la regione è ricca di rettili, piccoli mammiferi, struzzi e altri uccelli.
Duna di sabbia nel deserto del Namib
La Namibia offre ai turisti infinite possibilità, e il periodo migliore per visitarla è la stagione invernale, quando il clima è più asciutto e non troppo caldo. Non mancano le città moderne e dotate di ogni attrattiva, mentre chi desidera proseguire il tour, al confine con l’Angola trova la Kokoland, con le splendide cascate Epupa e i villaggi degli Himba, un popolo di pastori seminomadi dalle antiche tradizioni e dal fascino intenso.
Ogni anno migliaia e migliaia di persone si riversano in una città toscana, per un evento speciale e assolutamente unico nel suo genere. Non stiamo parlando del Palio di Siena, non del Calcio Storico Fiorentino, e nemmeno del Carnevale di Viareggio: oggi la nostra attenzione è totalmente assorbita dal Lucca Comics & Games, una manifestazione assolutamente inimitabile che ormai da anni è entrata nel cuore degli appassionati. Ma come spiegare questa grande fiera a chi non ci è mai stato? In effetti è tutt’altro che facile, visto che ogni anno Lucca, in occasione di questo evento, si trasforma completamente. Lucca Comics & Games è infatti la più grande rassegna italiana del settore, la seconda in Europa e la terza a livello mondiale, piazzandosi cioè subito dietro al Comiket di Tokyo e al Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême in Francia. Ma nel concreto cos’è il Lucca Comics & Games, come è diventato quello che è oggi? E come organizzare al meglio la visita della fiera, a partire dall’acquisto del biglietto per arrivare ai mezzi di trasporto e ai pernottamenti? Ecco una guida completa al Lucca Comics & Games, per vivere al meglio questo stupendo evento dedicato al fumetto, all’animazione e ai giochi.
Iniziamo quindi con il cercare di spiegare cos’è il Lucca Comics & Games. Si tratta di un festival che prende luogo ogni anno in questa bellissima città toscana, contraddistinta da un impianto medievale e rinascimentale che ancora oggi risulta ben chiaro, a partire dall’imponente cinta muraria. Le date del Lucca Comics & Games non sono sempre le stesse: in linea di massima però è possibile dire che questa fiera si tiene ogni anno nel periodo di Halloween. La fiera è dedicata ai fumetti, all’animazione, ai giochi di ruolo, ai giochi da tavolo, ai videgames e più in generale all’immaginario fantascientifico e fantasy. Insomma, una vera e propria cuccagna per i nerd! A rendere unico il Lucca Comics & Games è il fatto di avere un’intera città che diventa spazio espositivo: non si tratta quindi di un palazzetto, né di una singola location. Gli stand, le bancarelle, i punti di incontro sono sparpagliati per tutta la città, che viene divisa in aree tematiche. Ecco che allora ogni area tematica rappresenta un piccolo mondo a sé stante e allo stesso tempo connesso con gli altri, dall’area dedicata ai fumetti a quella dedicata ai videogioghi, e via dicendo.
Ogni edizione del Lucca Comics & Games presenta poi un programma molto ricco di incontri e di eventi, richiamando ospiti di primissimo piano all’interno del settore. Ecco, in estrema sintesi, cos’è il Lucca Comics: vediamo ora in breve anche la sua storia, per capire come si è arrivati a questa mitica e imperdibile fiera del fumetto.
La storia del Lucca Comics & Games
La storia del Lucca Comics & Games inizia non a Lucca, ma a Bordighera: qui infatti si svolse la primissima edizione del Salone Internazionale dei Comics, nel 1965. La seconda edizione avrà luogo però a Lucca, dando il via a una a lunghissima e – infine – fortunata tradizione. Parliamo di un mondo diversissimo da quello che conosciamo oggi, anche a livello di consumo culturale; l’obiettivo era quindi quello di creare un salone “parallelo” a quello del libro, dedicato per l’appunto ai fumetti. Proprio in quegli anni si iniziava infatti a studiare e a considerare il fumetto come fenomeno di sottocultura popolare.
Negli anni successivi la fiera continuò a essere ospitata a Lucca; prima in una tensostruttura situata in Piazza Napoleone, poi, negli anni Ottanta, nel Palazzetto dello Sport, fuori dalle mura lucchesi. Nel 1988 non ci fu nessuna fiera, per via di problemi di fondi, mentre nel 1990 venne introdotto il biglietto per i visitatori; parallelamente, negli stessi anni venne proposto anche un appuntamento primaverile, quello che poi, in anni più vicini a noi, divenne di fatto “Collezionando”. Nel 1993, accanto a quella che al tempo veniva chiamata “Mostra Mercato Internazionale e Fiera del Fumetto di Antiquariato” veniva lanciata anche la manifestazione “Lucca Games”, per arrivare poi alla completa fusione e alla denominazione moderna all’alba del terzo Millennio. Per arrivare al Lucca Comics & Games che conosciamo oggi è però necessario aspettare fino al 2006, anno in cui la location venne riportata all’interno della città, tra le diverse piazze cittadine.
Organizzare la visita di Lucca Comics & Games: quanti giorni?
Ecco una delle domande più tipiche di chi si appresta a organizzare la propria visita a Lucca Comics: quanti giorni assegnare alla fiera? Dunque, prima di tutto va detto che solitamente questa fiera si estende su 4-5 giorni: nel 2023 per esempio la fiera ha avuto luogo tra mercoledì 1 novembre e domenica 5 novembre, mentre l’anno prima il programma di eventi era iniziato venerdì 28 ottobre per terminare martedì 1 novembre. Detto questo, quanti giorni dedicare alla fiera? Ebbene, tutto dipende dalla propria disponibilità, sapendo che di fatto gli espositori, gli eventi e le attività sono talmente tanti che si potrebbe benissimo pensare di coprire tutti e 5 i giorni senza annoiarsi. In linea di massima il consiglio è quello di dedicare a Lucca Comics & Games almeno 2 giorni, sapendo che un solo giorno può essere troppo poco anche solo per poter visitare tutti i padiglioni. Tutto dipende peraltro anche da quelli che sono gli obiettivi con cui si parte alla volta di Lucca. Si desidera partecipare a degli eventi specifici del programma? Si vuole incontrare un autore, e mettersi in fila per una firma o per un “disegnetto”? Si desidera anche visitare Lucca, al di fuori degli stand? E ancora, quanto si è a propria agio nel muoversi per tutto il giorno, senza soste, in mezzo a una folla tutt’altro che ridotta e silenziosa? Quanto tempo si vorrà dedicare a muoversi per la città senza meta, godendosi lo spettacolo dei cosplayers? In base a questi fattori, il tempo necessario da assegnare a Lucca Comics può ridursi o allungarsi!
Una via di Lucca durante il Lucca Comics
Come comprare il biglietto per Lucca Comics
Veniamo al tema biglietto, e partiamo dai dati dell’edizione più recente, ovvero del 2023, per capire come sarà la situazione del 2024, nel 2025 e via dicendo. Quindi: nel 2023 il tetto massimo era stato fissato a 80.000 biglietti al giorno, e la prevendita era stata aperta il 5 settembre. Inutile dire che i ritardatari rischiano di restare senza ticket (vedremo tra poco cosa è possibile fare al Lucca Comics senza avere il biglietto). Per quanto riguarda il prezzo dei biglietti, si partiva dal prezzo di 25,60 euro per il biglietto della prima giornata, quella inaugurale (che di solito è la meno affollata) per arrivare ai 30,60 euro della giornata clou, quella di sabato 4 novembre. Ci sono poi degli abbonamenti su più giorni, per arrivare tipicamente a dei prezzi complessivi tra i 70 e gli 80 euro.
Chi ha in mente di andare al Lucca Comics dovrebbe sempre segnarsi sul calendario il giorno di aperture delle prevendite e impegnarsi per acquistare il biglietto in quei giorni; ritardare potrebbe voler dire sbattere contro la barriera del tutto esaurito.
A Lucca Comics & Games senza biglietto
E chi non fa in tempo, per sbadataggine o semplicemente per una decisione tardiva, ad acquistare i biglietti per il Lucca Comics & Games? Le opzioni sono due. La prima è quella di cercare su forum e social network delle persone disposte a rivendere dei biglietti: non mancano mai infatti persone che hanno acquistato un ticket per poi rendersi conto di non poterlo usare. Il rischio però qui è quello di andare incontro a rincari o a vere e proprie truffe, ed è quindi necessario muoversi con grande attenzione. La seconda opzione è quella di andare a Lucca senza ticket, sapendo che non si potrà vivere davvero il Lucca Comics & Games, ma che ci si potrà immergere nella stupenda atmosfera della città toscana in questi giorni di festa. Ovviamente non si potrà accedere ai padiglioni dell’evento (eccezion fatta di solito per il Padiglione Junior, accessibile senza ticket) ma si potranno visitare le bancarelle, si potranno ammirare i cosplayer, e via dicendo.
Come arrivare a Lucca
Lucca, vista la sua posizione tra Firenze e Pisa, è di per sé molto facilmente raggiungibile in auto, percorrendo la A11 Firenze – Mare. Il problema però è semplice: nei giorni del Lucca Comics & Games, la città risulta sotto assedio. Considerando che il centro storico è interdetto al traffico, e che quindi è necessario parcheggiare fuori dalle mura, il rischio concreto è quello di dover girare tantissimo prima di trovare un posto in cui posteggiare, eccezion fatta per chi è disposto a delle alzatacce all’alba. Chi non vuole rinunciare assolutamente all’auto e non vuole rischiare, va detto, può pur sempre prenotare il proprio parcheggio, muovendosi con un discreto anticipo.
Detto questo, risulta molto più comodo in genere raggiungere Lucca con i mezzi pubblici. Ci sono infatti bus appositi che partono dalle principali città italiane alla volta di Lucca, sui quali peraltro viene consegnato direttamente anche il braccialetto per entrare poi nei padiglioni. E ancora, un’altra ottima idea per raggiungere Lucca senza troppi fastidi è il treno, sapendo che la stazione ferroviaria è situata poco fuori dalle mura, e che da lì bastano pochi passi per essere circondati dalla fiera.
Consigli pratici per sopravvivere al Lucca Comics
Cominciamo ora con il dare alcuni consigli pratici per organizzare la propria visita al Lucca Comics, sapendo che chi si approccia per la prima volta a questo evento potrebbe sbagliare tutto a livello di programmazione, finendo magari per rovinarsi la fiera. Ecco dunque qualche dritta preziosa:
Scegliere con cura i giorni di visita: al di là della scelta del numero di giorni da assegnare alla visita del Lucca Comics & Games, è necessario capire quali giorni sfruttare. Considerando le proprie possibilità circa permessi di lavoro e assenze in famiglia, è bene sapere che il sabato è tipicamente il giorno che raggiunge i picchi più alti di affollamento, con la piccola città di Lucca che risulta quindi straripante di gente; chi desidera maggiore tranquillità dovrebbe quindi prendere in considerazione i primissimi giorni.
Autunno, qualsiasi temperatura: a Lucca Comics, che si svolge come è noto sempre d’autunno e sempre tra fine ottobre e inizio novembre, si sono visti i più differenti climi. Talvolta è caldo, talvolta è freddo; talvolta fa bello per 5 giorni, altre volte le piogge continuano a minacciare la fiera. Sapendo che buona parte dell’evento è all’aperto, consultare le previsioni meteorologiche per i giorni di visita è di fondamentale importanza per farsi trovare preparati!
Programmare tutto in anticipo: a quali eventi vuoi assolutamente partecipare? Quali sono i padiglioni che, in base ai tuoi interessi, hanno assolutamente la precedenza sugli altri? Quali sono invece le aree che eventualmente puoi saltare? Il consiglio, soprattutto quando si ha disposizione meno di 2 giorni interi, è avere una scaletta abbastanza precisa degli spostamenti da fare, calcolando sempre un po’ di margine: per mangiare, per i piccoli incidenti di percorso, per riposare, perché le file purtroppo non mancano quasi mai.
Pianificare gli spostamenti: l’abbiamo già detto che la città di Lucca durante questo evento può essere affollata o affollatissima? Probabilmente sì, ma è meglio sottolinearlo, e consigliare di non spostarsi casualmente nella città quando si ha fretta di seguire il proprio programma: il trucco in questi casi è utilizzare la mappa ufficiale dell’evento (da scaricare online, eventualmente da stampare) ed evitare le vie principali per muoversi in modo più agile.
Viaggiare leggeri: a Lucca Comics ci si muove meglio con uno zainetto di piccole dimensioni, in cui avere acqua e piccoli snack per la sopravvivenza, nonché eventualmente un piccolo ombrello. E nient’altro: in questo modo si potrà avere spazio per riporre eventualmente la giacca o per fare degli acquisti, senza portarsi dietro uno zaino troppo ingombrante o persino pesante.
Programmare i pasti: chi ha poco tempo a disposizione dovrebbe sempre decidere in anticipo cosa, dove e quando mangiare. Se non si vuole perdere nemmeno un minuto, l’opzione più veloce è lo snack portato da casa; chi invece vuole gustarsi l’ottima cucina lucchese dovrebbe prenotare un posto al ristorante con un certo anticipo, oppure scegliere di pranzare presto, già alle 12, così da evitare le code che si creano inevitabilmente a partire dalle 12.30 e 13.
Vestirsi comodi: a meno che non si voglia affrontare Lucca Comics da cosplayer, la visita della fiera deve essere sicuramente fatta con abiti comodi, a partire dalla scarpe. La regola è sempre quella di vestirsi a cipolla, per affrontare ogni cambio di temperatura.
Sapere in anticipo che non ci sarà Internet: potrebbe succedere diversamente, ma è un dato di fatto: spesso nei giorni più affollati del Lucca Comics & Games la rete a Lucca dà dei problemi. Diventa così difficile consultare contenuti online relativi al festival, comunicare con amici dispersi nei vari padiglioni, e via dicendo. Meglio saperlo in anticipo, fissando per esempio dei punti chiari per il ritrovo. Un consiglio per ritrovare la rete? Di solito la connettività ritorna una volta raggiunte le mura cittadine.
Dove dormire a Lucca
Ecco l’ultimo tema chiave da affrontare per organizzare la propria visita al Lucca Comics & Games: dove dormire? La risposta non è semplicissima. Certo, dormire direttamente a Lucca, magari in centro, sarebbe bellissimo e comodissimo, per essere in mezzo alla fiera subito dopo la colazione, e per poter magari raggiungere velocemente la propria camera d’albergo per prendere l’ombrello o per depositare i fumetti acquistati. Ma una cosa è certa: i prezzi degli alloggi a Lucca nei giorni della fiera aumentano in modo iperbolico. Chi vuole soggiornare in città dovrebbe quindi partire alla ricerca di una stanza con tanto anticipo, così da poter trovare dei prezzi se non bassi, almeno ragionevoli. Per tutti gli altri il consiglio è quello di dormire in un borgo o in una cittadina poco distante da Lucca, per poi raggiungere la fiera muovendosi con i mezzi pubblici. L’intera area che si estende intorno a Lucca può essere definita “turistica”, e quindi hotel e appartamenti in affitto non mancano di certo.
Visitare la Toscana vuol dire avere il vero imbarazzo della scelta. Le possibilità non mancano, tra Firenze e Pisa, tra Siena e la Val d’Orcia, tra il Chianti e sì, ovviamente anche Lucca, la quale anzi merita da sola una visita su più giorni.
Città a misura d’uomo da girare a piedi oppure in bicicletta, ricca di monumenti e di aree di grande interesse: Lucca si può visitare molto velocemente in un giorno, ma riesce a dare il meglio in un fine settimana. Anche perché questa città della Toscana nord occidentale stupisce sempre il visitatore, che una volta varcate le sue imponenti mura rinascimentali si rende conto di essere in una città che va ben oltre la classica definizione di “città medievale per eccellenza”. Perché qui sono in realtà tante le epoche che hanno lasciato un segno ben deciso, creando un mix senza contrasti di architetture, di stili e di forme. Tra le Alpi Apuane e la Garfagnana si trova infatti una città che ha saputo mantenere il proprio impianto medievale arricchendolo oculatamente nelle epoche successive, con i ricchi palazzi settecenteschi dei mercanti di seta e con i grandi spazi imperiali di sapore ottocentesco, per arrivare al contesto urbano della Lucca moderna.
Quindi sì, certo, Lucca è ben rappresentata dalle sue famose chiese medievali e rinascimentali in marmo bianco istoriato; ma non si possono scordare i palazzi successivi, né peraltro le costruzioni precedenti, come per esempio la grande piazza ovale che conserva ancora oggi la forma dell’Anfiteatro romano. Anche perché la storia di Lucca va parecchio indietro nel tempo: il suo nome arriverebbe per esempio dal termine di origine celto-ligure “luk”, a indicare “palude” ma anche “luce”, e la sua fondazione sarebbe persino d’epoca etrusca. Vediamo quindi cosa vedere a Lucca in un fine settimana!
Duomo di Lucca visto dalle mura.
Cosa vedere a Lucca: le attrazioni principali
Le mura medievali: per visitare Lucca ci possono essere molti punti di partenza; è possibile partire da una delle sue piazze centrali, così come è possibile partire dall’esterno per poi portarsi verso il suo epicentro. In questo secondo caso tra le primissime cose da vedere ci sono naturalmente le mura medievali della città, tra i monumenti più grandi dell’intera Toscana. Grandi, possenti, imponenti, eppure talmente ben inserite nel paesaggio da poter persino passare inosservate agli occhi del distratto. Queste grandi mura, che circondano la città correndo per ben 4 chilometri, sono state costruite in oltre 1 secolo e mezzo, tra il 1513 e il 1645. Oggi le mura sono diventate un piacevolissimo viale alberato, frequentato da lucchesi e dai turisti in ogni stagione; furono costruite con ovvia funzione difensiva, senza però venire mai attaccate. Forse la loro sola presenza è stata sufficiente per tenere i nemici lontani da questa città toscana? Sta di fatto che ci sono arrivate del tutto intatte, con tanto di sotterranei, porte di ingresso monumentali, aree per i cannoni e via dicendo. Non stupisce quindi che questa grande costruzione del passato ospiti oggi i più diversi eventi, dalle rievocazioni storiche ai concerti, per arrivare allo sport e agli eventi dedicati al mondo della botanica e del giardinaggio.
La piazza dell’Anfiteatro: da Porta Santa Maria, oltrepassate le mura medievale, ci si trova dopo pochi passi in Piazza dell’Anfiteatro, una grande piazza dalla forma ellittica che riprende per l’appunto la forma dell’anfiteatro romano che qui prendeva luogo. A nobilitare la piazza e a dargli l’aspetto attuale fu, nel 1800, l’architetto Lorenzo Nottolini. Qui non si svolgono più né gli spettacoli né i giochi dei romani, qui non si svolge più il mercato cittadino, e questa non è nemmeno la piazza più grande della città, essendo superata da Piazza Napoleone. Eppure, per la sua bellezza, questa è la piazza più importante di Lucca, il cuore della movida e il luogo più conosciuto e, spesso, più amato dai turisti.
Il Duomo di San Martino: altro luogo simbolo di Lucca, semplicemente imperdibile durante una visita di questa città toscana, è il famoso Duomo di San Martino. Fulgido esempio di architettura romanica rinascimentale, si rende unico e memorabile al primo sguardo per la mancata simmetria della facciata, la quale si è dovuta adattare alla già presente torre campanaria. La facciata policroma merita senz’altro l’attenzione del visitatore: lo sguardo viene attirato prima di tutto dalla statua di San Martino, ben riconoscibile mentre offre il proprio mantello a un bisognoso; oppure, proprio nei pressi del campanile, il labirinto mitologico che richiama la storia di Arianna e di Teseo, così da portare su queste mirabile facciata anche dei riferimenti tipicamente pagani. Anche l’interno presenta punti di grande interesse, come per esempio La Madonna in trono del Ghirlandaio oppure il sarcofago in marmo chiaro scolpito da Jacopo della Quercia per Ilaria del Carretto, moglie di Paolo Guinigi.
Piazza Napoleone: la già nominata piazza più grande di Lucca non si chiama così per il famoso generale e imperatore francese, quanto invece per Elisa Bonaparte, sorella minore del politico. Ella infatti governò dal 1806 il Principato di Lucca, e fu lei a commissionare la creazione di questo spazio all’architetto Lazzarini: ecco allora che per creare Piazza Napoleone vennero demoliti parecchi edifici, tra cui i magazzini del sale e una chiesa, chiamata di San Pietro Maggiore. Qui ogni estate ha luogo il Lucca Summer Festival, tra gli eventi più famosi di questa città.
Chiesa di San Michele: c’è chi chiama Lucca “la città delle 100 chiese”. E in effetti gli edifici ecclesiastici non mancano, molti dei quali assolutamente da vedere. Oltre al già citato Duomo di San Martino vale per esempio la pena inserire tra le tappe di una gita a Lucca anche la chiesa di San Michele, questa volta capolavoro dell’architettura gotica romanica. Realizzata tra l’11° e il 14° secolo lì dove un tempo sorgeva il foro romano – tanto che il suo nome completo è San Michele in Foro – rapisce lo sguardo con l’alta facciata, sormontata al di sopra delle logge dalla statua dell’arcangelo Michele, ritratto nel momento in cui trafigge il drago. Una leggenda lucchese racconta che, in particolari situazioni meteorologiche e di illuminazione, questa statua emetterebbe un bagliore verde, creato da uno smeraldo incastonato nella pietra.
La torre Guinigi: leggenda vuole che a Lucca un tempo ci fossero ben 250 torri. Difficile dire se fosse realmente così: certamente ce n’erano più di quante se ne contano oggi! Una delle più famose è Torre Guinigi – nome che non a caso abbiamo già sentito in questa guida alla visita di Lucca. Questa torre, eretta per volere dei questa potente famiglia di mercanti, si innalza per ben 45 metri. A renderla assolutamente inconfondibile e particolarmente simpatica è il fatto di avere in sommità un piccolo boschetto. Proprio così, i cima a questa torre di Lucca c’è un giardino in cui crescono dei verdissimi lecci. La visione del boschetto in alta quota, così come del panorama offerto dalla cima, vale sicuramente la salita dei 230 scalini.
La Torre delle Ore: un’altra delle torri visitabili di Lucca è la Torre delle Ore. Come suggerisce il suo nome, a renderla famosa è la presenza di un grandioso orologio meccanico. Realizzato nel 17° secolo, questo enorme orologio è ancora oggi perfettamente funzionante, a carica manuale.
La Basilica di San Frediano: terza e ultima chiesa che nomineremo in questa lista di cose da vedere a Lucca, la Basilica di San Frediano si presenta in modo più austero. Il nucleo originale di questa chiesa risale al 6° secolo, così come fu voluto da San Frediano stesso, eremita irlandese nonché vescovo di Lucca. Ad attirare l’attenzione del visitatore è prima d’ogni altra cosa il grande mosaico che si trova sulla facciata, che ritrae l’ascensione di Gesù.
Il Museo Nazionale di Palazzo Mansi: tra le cose da vedere a Lucca non possono mancare ovviamente i suoi musei, a partire da quello che porta il visitatore a scoprire il fasto di questa cittadina toscana all’epoca dei ricchissimi mercanti che l’hanno resa grande e famosa. Parliamo del Museo Nazionale ospitato nel palazzo seicentesco della famiglia Mansi, che ospita al proprio interno una ricca pinacoteca. Va detto che, ancor prima dei quadri, a rendere valevole di visita il Museo è il palazzo stesso, il quale per esempio mostra un affresco di Van Dick, degli arredi del Settecento e via dicendo. La pinacoteca in sé e per sé ospita circa un centinaio di opere, a partire da una collezione di 83 quadri donati alla città nel 1847 dal granduca Pietro Leopoldo II, nel momento in cui Lucca venne annessa al Granducato di Toscana. Qui si possono ammirare lavori di Tintoretto, di Pontormo, di Beccafumi e via dicendo, disposti in 3 sale – una delle quali dedicata quasi esclusivamente ai ritratti della famiglia dei Medici.
La Casa Museo di Giacomo Puccini: chiudiamo questa lista di cose da vedere a Lucca con un altro museo, o meglio, con una Casa Museo: parliamo infatti della casa natale del celebre compositore Giacomo Puccini, che nacque proprio qui il 22 dicembre 1858, e che fu peraltro a lungo ossessionato dall’idea di riacquistare l’edificio stesso, ceduto in un momento di difficoltà dai genitori. Fu grazie al successo dell’opera Manon Lescault che Puccini riuscì nell’intento, ed è in virtù di questo suo impegno che oggi possiamo visitare questo elegante palazzo ricco di foto, di bozzetti, di manifesti dell’epoca e così via, per rivivere l’epoca in cui il compositore creò opere immortali come Madama Butterfly, Tosca e Turandot.
Passeggiata sulle mura di Lucca.
Gli eventi più importanti a Lucca
Abbiamo visto le cose più importanti da vedere a Lucca, sapendo però che chi ha più tempo a disposizione può inserire tante altre attrazioni interessanti: pensiamo per esempio a Palazzo Pfanner, al Ponte del Diavolo, alla Domus Romana e a tanti altri luoghi da scoprire. Non si tratta però solamente di visitare Lucca: è bene anche arricchire l’esperienza approcciando la ricca tradizione gastronomica locale, assaggiando zuppe, farinate, castagnacci e via dicendo. E soprattutto è bene tenere in considerazione che in questa vivace città toscana ci sono tanti eventi che possono rendere ancora più ricca la visita della città. Alcuni sono piccoli e destinati per lo più ai lucchesi e ai toscani, mentre altri sono grandi e famosi, e richiamano ogni anno a Lucca migliaia e migliaia di persone da ogni parte d’Italia.
Via di Lucca durante il Lucca Comics & Games
Pensiamo prima di tutto ovviamente al Lucca Comics & Games, il più famoso tra gli eventi di Lucca, che si tiene ogni anno d’autunno, richiamando appassionati di fumetti, di giochi da tavolo, di giochi di carte di videogames, di cartoni animati e via dicendo. In questi giorni la città viene invasa dagli stand, dal centro storico fino alle mura, mentre tra le strade si aggirano migliaia di cosplayers. Non è certo il periodo più tranquillo dell’anno per visitare Lucca, ma di sicuro un evento da non perdere per gli appassionati di fumetti e giochi! Altro evento di grido di questa città è il Lucca Summer Festival, che prende luogo tipicamente a luglio: in passato questo evento ha ospitato star del calibro di Bob Dylan, di Lenny Kravits, di Snoop Dog, di Billy Idol, di Elton John e di Francesco De Gregori; i concerti si tengono tipicamente in Piazza Napoleone, con eventi speciali in Piazza Anfiteatro. A fare da contraltatare e da prolungamento a questo festival estivo è il Winter Festival, che si svolge da ottobre a dicembre nel Teatro del Giglio, ospitando artisti italiani.
Altri eventi lucchesi da tenere in considerazione sono il Lucca Blues Festival, ad aprile, al Foro Boario; il Festival Internazionale della Carta, biennale, popolato da studenti di tuto il mondo; e ancora, altri eventi come le Cartoline Pucciniane, il Piuccin Opera Festival, il Wom Fest, Collezionando, Photolux e via dicendo.
Come arrivare a Lucca
Lucca si raggiunge facilmente in auto percorrendo l’autostrada che connette Firenze e Pisa, uscendo a Lucca est e ovest; chi arriva dalla costa può invece prendere la Bretella a Viareggio, una diramazione autostradale che collega la A12 alla cittadina toscana. Ci sono però da dire due cose: nel centro storico non si circola in auto, e quindi è necessario parcheggiare tipicamente all’esterno delle mura; in coincidenza con i grandi eventi lucchesi, i dintorni risultano parecchio trafficati. Può quindi essere un’ottima idea optare per i mezzi pubblici, a partire dal treno, sapendo che la stazione ferroviaria di Lucca è a pochi passi da Porta San Pietro. Trovandosi sulla linea ferroviaria che unisce Firenze, Viareggio e Pisa, Lucca risulta ben servita. Va peraltro detto che a Lucca ci sono diverse opzioni per noleggiare delle biciclette, approfittando del fatto che questa città sembra fatta apposta per essere scoperta su due ruote!
Viaggiare in traghetto è una scelta molto frequente, soprattutto per le persone che hanno in programma una vacanza sulle isole italiane e del Mediterraneo. Nonostante sia una pratica ormai diffusa, riserva ancora tutta una serie di domande e dubbi a cui, in questo articolo, vogliamo provare a dare una risposta.
Partiamo subito dalla domanda per eccellenza: “come prenotare i biglietti dei traghetti?”.
Esistono 4 differenti possibilità: si possono prenotare biglietti dei traghetti nelle Agenzie di Viaggio, presso le biglietterie del porto di partenza o direttamente online. Quest’ultima opzione non solo permette di risparmiare tempo e di programmare l’intero viaggio facilmente e in totale autonomia, ma è anche la più vantaggiosa. Sul Web esistono infatti tantissimi motori di ricerca dedicati ai biglietti dei traghetti che permettono di confrontare migliaia di offerte e scegliere il prezzo più basso; a tal proposito, se hai intenzione di programmare la tua prossima vacanza e sei alla ricerca della soluzione più vantaggiosa, confronta biglietti traghetti, prezzi e orari con Ferryfinder.com.
Questa, tuttavia non è la sola domanda che si pongono i viaggiatori. Di seguito affrontiamo gli altri quesiti più frequenti su questo tema.
Prenotare i biglietti dei traghetti online è molto comodo, ma richiede grande attenzione per evitare di commettere errori nella prenotazione. Se questo dovesse succedere (ad esempio se avete inserito la data sbagliata o le dimensioni dell’auto da imbarcare non corrispondono al vero) sarà necessario contattare immediatamente la Compagnia di navigazione che avete scelto e comunicare l’errore, così da risolvere prontamente la situazione e poter partire senza problemi.
Biglietti traghetti: annullamento o modifica della prenotazione
Può capitare che, dopo aver prenotato i biglietti del traghetto, la partenza debba essere annullata o modificata. Se si vuole cambiare la propria prenotazione, bisognerà contattare la Compagnia navale per richiedere la variazione. L’unica modifica che non sempre è possibile attuare è il cambio dell’intestatario del biglietto, mentre tutte le altre sono generalmente fattibili, in alcuni casi con “penali di variazione”. In caso di annullamento del viaggio sarà possibile ottenere il rimborso totale solo nel caso si fosse stipulata un’assicurazione in precedenza. Ovviamente, sia la modifica che l’annullamento sono generalmente accettate entro un limite di tempo antecedente la partenza.
Biglietti traghetti: scelta della sistemazione
In caso di tratte lunghe e traversate notturne, al momento della prenotazione dei biglietti dei traghetti è necessario indicare il tipo di sistemazione che si preferisce, scegliendo tra cabina (camera privata), poltrona (in apposite sale) o passaggio ponte (libera sistemazione nelle aree comuni della nave e del ponte).
Biglietti traghetti: auto a bordo
Se si vuole viaggiare con la propria auto al seguito, è obbligatorio indicare i dati del veicolo imbarcato al momento della partenza: marca, modello, targa, dimensioni (lunghezza, larghezza e altezza, da considerarsi “fuori tutto”, cioè comprensive di ganci traino, bauli, portabici, ecc.) e se il mezzo è alimentato a GPL. I dati devono sempre corrispondere a quanto indicato sul libretto di circolazione e sul documento di identità, pena la non partenza.
Roma, la città eterna, sorge maestosa lungo le rive del Tevere, e nel corso dei suoi quasi tre millenni di storia, ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della cultura, dell’arte e della politica a livello mondiale.
Capitale dell’Italia, questa città affascinante è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove ogni angolo, ogni strada, ogni piazza sembra raccontare una storia, un aneddoto, un pezzo del passato che ha contribuito a plasmare il presente.
L’Impero Romano, uno dei più grandi e influenti della storia, ha lasciato a Roma un patrimonio archeologico senza eguali. Il Colosseo, il Foro Romano e il Pantheon sono solo alcune delle meraviglie architettoniche che continuano ad attrarre visitatori da tutto il mondo, affascinati dalla grandezza e dalla maestosità di queste strutture che hanno resistito al passare del tempo.
Per visitare le bellezze di Roma in totale tranquillità prima di effettuare il check-in o dopo aver effettuato il check out in hotel, si consiglia di lasciare le proprie valigie in un luogo sicuro.
Per esempio, chi arriva con il treno può depositare la valigia a Roma Termini presso i partner verificati di Bounce, una piattaforma specializzata che aiuta gli utenti a trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità.
I parchi più belli di Roma
Roma, conosciuta in tutto il mondo per il suo patrimonio storico e culturale, offre anche una grande varietà di spazi verdi dove cittadini e turisti possono trovare rifugio dalla frenesia della vita cittadina. I parchi di Roma sono luoghi di bellezza e tranquillità, ognuno con la sua storia unica e le sue caratteristiche particolari.
Uno dei parchi più grandi e conosciuti di Roma è Villa Borghese. Originariamente concepito come giardino privato della famiglia Borghese nel XVII secolo, è stato trasformato in parco pubblico alla fine del XIX secolo. Villa Borghese è un luogo dove arte e natura si fondono armoniosamente, con viali alberati, laghetti, statue e diversi musei, tra cui la celebre Galleria Borghese. I visitatori possono passeggiare tra le fronde, noleggiare una barca per una gita sul lago o semplicemente rilassarsi sull’erba.
Il Parco degli Acquedotti è un altro spazio verde unico di Roma, situato nella periferia sud-est della città. Come suggerisce il nome, il parco è famoso per i suoi imponenti acquedotti romani, che un tempo portavano acqua fresca in città da sorgenti lontane. Oggi, i visitatori possono ammirare questi antichi capolavori dell’ingegneria e godersi la vasta area verde, ideale per picnic, jogging e passeggiate.
Il Parco di Villa Doria Pamphilj, il più grande parco pubblico di Roma, offre ai visitatori un’oasi di pace e tranquillità. Situato a ovest del centro città, il parco è una miscela di boschi, prati e laghetti, con magnifiche vedute di Roma da diversi punti panoramici. La villa seicentesca che dà il nome al parco è circondata da giardini all’italiana e boschetti all’inglese, creando un ambiente vario e suggestivo.
Il Parco Savello, noto anche come Giardino degli Aranci, è un piccolo ma incantevole parco situato sul colle Aventino. Questo giardino è famoso per i suoi alberi di arancio e per la spettacolare vista panoramica sulla città, che abbraccia dal Vaticano fino ai Castelli Romani. Il Parco Savello è un luogo molto amato sia dai romani che dai turisti, un angolo di quiete e bellezza nel cuore pulsante della città.
Infine, il Parco Regionale dell’Appia Antica è una vera e propria meraviglia naturale e storica. Estendendosi lungo l’antica Via Appia, questo parco protegge un’area di grande valore archeologico e naturalistico, con rovine romane, catacombe e paesaggi bucolici. I visitatori possono esplorare il parco a piedi, in bicicletta o a cavallo, immergendosi nella storia e nella natura.
Una visita alla Roma Sotterranea
La città di Roma, con la sua storia millenaria, cela sotto il suo suolo strati su strati di passato, una vera e propria città sotterranea che aspetta solo di essere esplorata. Questo mondo nascosto offre un fascino particolare e un senso di mistero che attira studiosi, archeologi e curiosi da tutto il mondo.
Le catacombe di Roma sono forse l’esempio più noto di questa città sotterranea. Si tratta di cimiteri sotterranei utilizzati principalmente dai cristiani nei primi secoli dopo Cristo. Le catacombe si estendono per chilometri sotto terra e sono composte da intricate reti di gallerie e tombe.
Ma le catacombe non sono l’unico tesoro nascosto sotto le strade di Roma. La città è costellata di resti di edifici antichi, tunnel, acquedotti e altri manufatti archeologici. Un esempio è la Domus Aurea, la sontuosa residenza costruita dall’imperatore Nerone dopo il grande incendio di Roma del 64 d.C. Oggi, parte di questo incredibile palazzo sotterraneo è aperta al pubblico, permettendo ai visitatori di ammirare gli affreschi e le decorazioni che un tempo adornavano le pareti.
Anche il sistema di acquedotti romani, che un tempo portava acqua fresca in città da sorgenti lontane, è in gran parte sotterraneo. Alcune sezioni di questi antichi acquedotti sono ancora visibili e possono essere esplorate, offrendo una testimonianza impressionante dell’ingegneria e dell’abilità costruttiva degli antichi romani.