Messina: incantevole porta di Sicilia

Solo chi si imbarca verso la Sicilia può capire la meravigliosa suggestione di chi raggiunge Messina via mare, dopo aver sfidato Scilla e Cariddi, i due mitici mostri che, secondo la leggenda, risucchiavano continuamente l’acqua dello Stretto, ingoiando anche tutte le imbarcazioni che lo attraversavano. Messina accoglie i viaggiatori che giungono dal continente e per questo viene definita “Porta della Sicilia”, perché il suo porto è l’approdo di tutti i traghetti che giungono da Villa San Giovanni in Calabria. Per imbarcarsi qui e arrivare in Sicilia, basta solo consultare gli orari dei traghetti per Messina, perché la tratta prevede collegamenti molto frequenti, i quali richiedono una traversata che dura all’incirca 20 minuti.

Gioiello della Sicilia

La storia di Messina, come quella di tutta la Sicilia, è così ricca di miti e leggende che si mescolano tra loro, che oggi è quasi impossibile distinguerli uno dall’altro e dalla realtà. La sua storia è antica e risale al 700 a.C., quando i coloni Greci la fondarono, per poi proseguire con la dominazione dei Romani, dei i Bizantini, degli Arabi, dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi, sotto cui Messina diventò capitale del Regno di Sicilia e anche la città più ricca della Sicilia.

Nonostante sia stata colpita da terremoti molto distruttivi, Messina è sempre risorta dalle sue ceneri, pur perdendo purtroppo importanti testimonianze del suo ricco passato nella distruzione dei sismi. Messina, tuttavia, continua a racchiudere le numerose e incredibilmente belle testimonianze del suo ricco passato. Oggi a Messina si possono, infatti, ammirare il Duomo, la Fontana di Orione e l’Orologio Astronomico, tutti raggruppati nella splendida Piazza Duomo,tra questi i primi due risalgono al ‘500, mentre l’Orologio risale al 1930. C’è poi la bellissima Chiesa della Santissima Annunziata dei Catalani, edificata in epoca bizantina, che pare sia sorta sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Nettuno.

A cinque minuti di cammino a piedi, c’è la fantastica Chiesa di Santa Maria degli Alemanni, uno degli splendidi esempi di arte gotica presenti nel Mediterraneo. Sempre nel centro c’è Palazzo Calapaj – D’Alcontres, palazzo settecentesco, miracolosamente scampato alla distruzione del terremoto del 1908, e unica testimonianza rimasta di residenza abitata dall’aristocrazia locale. Il Sacrario Cristo Re, invece, situato in posizione elevata rispetto al livello del mare, conserva al suo interno i resti di 1.288 concittadini, caduti durante la seconda Guerra Mondiale. Da visitare anche la Galleria Vittorio Emanuele III e il Teatro Vittorio Emanuele II, di cui la prima, come la Galleria Umberto di Napoli, ha molti negozi al suo interno, risale al 1930 e si contraddistingue per uno squisito stile liberty, tutto da godere. La Fontana del Nettuno, realizzata dal Montorsoli, uno scultore vicino a Michelangelo, presenta al suo centro la statua del Dio Nettuno mentre impugna minacciosamente il tridente. Sulla sua posizione, che lo pone con le spalle al mare, ci sono due teorie, la prima interpreta la sua posizione come offerta del mare ai Messinesi, la seconda come beffarda posizione verso i Calabresi.

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