Museo d’Orsay di Parigi: una guida completa

Non c’è che dire: visitare Parigi è una cosa che si può certamente fare più di una volta nella vita. Questo perché la capitale francese, con il suo grandioso patrimonio artistico, storico e culturale, ha tantissimo da offrire. E certo, la prima volta a Parigi si potrebbe essere risucchiati dalle attrazioni davvero imperdibili e più famose, e quindi dalla Torre Eiffel, dagli Champs Elysées, dall’Arco di Trionfo, dalla Senna, dal Moulin Rouge, da Montmartre e ovviamente dal Museo del Louvre.

Mete che, da sole, riescono a riempire una visita di Parigi di 2-3 giorni. Ma chi passa a Parigi qualche ora o giorno in più, o chi torna a Parigi per una seconda o una terza volta, può allargare lo sguardo ad altre magnifiche attrazioni. Pensiamo a Versailles, ai mercati, al cimitero di Montparnasse e ovviamente ai tanti altri musei di Parigi, dal Museo George Pompidou al Museo Picasso. Ma non ci sono dubbi: parlando d’arte, il museo più importante di Parigi dopo il Louvre è il celebre Museo d’Orsay.

Questo bellissimo museo si trova lungo la Senna, peraltro quasi di fronte al Louvre. Qui è possibile ammirare i capolavori dell’Impressionismo, certamente la corrente artistica che domina il Museo d’Orsay, nonché molti dei lavori più importanti del movimento post impressionista e dell’Art Nouveau. Va peraltro detto che questo museo di Parigi non espone solamente dipinti, ma anche lavori di architetti, di scultori, di fotografi. E ancora – come vedremo meglio qui sotto – bisogna sottolineare che il museo stesso, ovvero l’edificio, merita la nostra attenzione: il Museo d’Orsay è infatti stato ricavato in quella che un tempo era l’ex stazione ferroviaria Gare d’Orsay, magnificamente convertita in un edificio museale!

Vediamo quindi la storia di questo stupendo edificio, le opere principali da vedere al Museo d’Orsay, gli orari, i prezzi dei biglietti e come raggiungere il museo. Insomma, una guida completa al Musée d’Orsay!

Ingresso del Museo d'Orsary
Ingresso del Museo d’Orsay
Museo d’Orsay visto dalla Senna

Breve storia del Museo d’Orsay di Parigi

L’abbiamo anticipato: un tempo questo edificio era la stazione ferroviaria Gare d’Orsay. Progettata da Victor Laloux nel 1898, questa stazione fu costruita molto velocemente, così da poterla inaugurare in occasione dell‘Esposizione Universale del 1900 di Parigi. Questa moderna stazione restò pienamente in funzione fino al 1939, quando le linee ferroviarie principali vennero spostate altrove (verso la stazione di Austerlitz); rilegata al solo traffico pendolare locale, la stazione perse importanza, per cessare del tutto il servizio nel 1950. Ecco allora che nel 1961 ne venne sancita la prossima demolizione: l’idea a quanto pare era quella di radere al suolo la Gare d’Orsay per costruire una palazzo vetrato contenente una piscina. Furono però gli stessi cittadini di Parigi – in realtà la crème della società parigina – a far cambiare l’idea all’amministrazione, per arrivare alla classificazione della stazione come monumento nazionale.

Negli anni Settanta divenne prima sede di una compagnia teatrale, poi sede di una casa d’aste, per arrivare infine alla decisione di trasformare la stazione in un museo. Se il restauro dell’edificio fu affidato ad ACT-Architecture, la disposizione degli interni e del percorso espositivo fu affidata a Gae Aulenti, architetta italiana che anche grazie a questo incarico si impose a lungo sul piano internazionale. Fu così che, 86 anni dopo l’inaugurazione della stazione ferroviaria, lo stesso edificio vide l’inaugurazione di un museo dedicato all’Impressionismo e al post-Impressionismo (e quindi con opere di tanti artisti che si mossero come pendolari in quegli stessi spazi).

Dettaglio Statua presente al museo d'Orsay - Parigi
Van Gogh - Notte Stellata - Museo d'Orsay
Van Gogh – Notte Stellata – Museo d’Orsay

Cosa vedere al Museo d’Orsay

Il Museo d’Orsay vanta circa 3 milioni di visitatori all’anno. Chi entra in questo grande edificio lo fa per scoprire grandi capolavori di Manet, Pissarro, Renoir, Van Gogh, Degas, Monet. Ma occhio: vale certamente la pena guardare anche oltre queste opere, rendendo merito alla bellezza di questo spazio museale unico al mondo. Pensiamo alle vetrate della volta superiore, all‘orologio originale della stazione ferroviaria che campeggia ancora in alto nella sala principale, o alle pietre calcaree chiare scelte da Gae Aulenti per sfruttare al meglio la luce naturale che arriva dall’alto. Lì, mentre si cammina nella navata centrale del museo, si è effettivamente posizionati dove un tempo correvano i binari della stazione.

Le opere principali del Museo d’Orsay

Il Museo d’Orsay ha preso la decisione di esporre delle opere artistiche appartenenti a un periodo storico abbastanza preciso: si va dall’inizio della Seconda Repubblica, e quindi dal 1848, fino all’inizio della Prima Guerra Mondiale, e dunque fino al 1914 (anche se va detto che, per approfondire diverse tematiche e per dare unità ad alcune esposizioni, il limite talvolta non è così tassativo). In ogni caso, esponendo le opere della seconda metà dell’Ottocento e del primissimo Novecento, il Museo d’Orsay va colmare in modo mirabile la lacuna temporale altrimenti esistente tra il Louvre e il Museo Nazionale d’Arte Moderna del Centre Pompidou. Ecco allora che per formare la collezione del Museo d’Orsay sono arrivare le opere più recenti conservate al Louvre (che in molti casi non potevano essere esposte per mancanza di spazio); le opere precedenti al 1914 conservate precedentemente al Museo Nazionale d’Arte Moderna; infine dall’ex Museo del Jeu de Paume, con la sua mirabile collezione di capolavori impressionisti.

Vediamo ora quali sono le più famose opere d’arte del Museo d’Orsay di Parigi!

La Colazione sull’erba di Édouard Manet

Tra le opere più famose esposte al Museo d’Orsay c’è indubbiamente questo dipinto realizzato nel 1863 da Édouard Manet, universalmente riconosciuto come esponente principale del pre-Impressionismo. Come è noto, all’epoca della sua prima esposizione questo lavoro di Manet generò non poco scompiglio, per la presenza di una donna nuda (che guarda lo spettatore) durante un picnic insieme a due uomini vestiti. Ma probabilmente a creare un senso di sconvolgimento nel pubblico di metà Ottocento non fu solamente il soggetto audace: anche la nuova tecnica di Manet, con i suoi forti contrasti tra ombre e luce, contribuì probabilmente a creare scandalo. L’opera, realizzata a partire da uno studio profondo di dipinti rinascimentali, lascia maggiore spazio all’impressione che alla descrizione: è l’inizio di una nuova era artistica.

L’Autoritratto di Vincent Van Gogh

Il celebre pittore olandese è stato come noto estremamente prolifico, e ci ha lasciato anche molti ritratti. Questo esposto al Museo d’Orsay è probabilmente tra i più celebri, e sicuramente tra i più significativi. Datato 1899, è un dipinto di olio su tela realizzato all’interno de manicomio di Saint Remy, dove il pittore era stato ricoverato in seguito a un tentativo di suicidio. Cosa dobbiamo individuare in questo quadro? La nostra attenzione dovrebbe essere attirata dallo sguardo allucinato dell’artista, dalle pennellate che svelano il turbamento anteriore, nonché dallo sfondo che riprende le pieghe del vestito e crea delle spirali.

La Chiesa di Auvers-sur-Oise di Vincent Van Gogh

Uno dei lavori più famosi di Van Gogh: questo dipinto è stato realizzato nel 1890, e il pittore olandese si abbandona totalmente alla raffigurazione visionaria dell’architettura della bella abside della chiesa, usando colori forti e pennellate burrascose, preannunciando i lavori dei pittori espressionisti.

Olympia di Édouard Manet

Sono diversi i dipinti di grande rilievo di Manet conservati al Museo d’Orsay. Anche questo merita la nostra attenzione. Anche qui viene presentato un nudo di donna, seppure un in contesto differente. Dipinto sempre nel 1863, il lavoro si ispira direttamente alla Venere di Urbino di Tiziano: qui – sono tanti i dettagli che ce lo dicono e che soprattutto che lo confermavano al pubblico dell’epoca – la protagonista è una prostituta. Anche qui la donna fissa lo spettatore, con un’aria di sfida: inutile dire che anche questa opera di Manet fu giudicata da molti come scandalosa.

La lezione di danza di Edgar Degas

Il dipinto ci porta in una scuola di danza, in un momento di pausa: le giovane ballerine sono tutte intorno a un famoso coreografo del tempo, Jules Perrot, e Degas riporta la scena con l’immediatezza della fotografia. Si tratta del frutto di un lavoro durato almeno 3 anni, con una moltitudine di schizzi preparatori e di bozzetti: Degas del resto ebbe a spiegare che la sua arte aveva ben poco di spontaneo, ma tantissimo studio. Proprio come la danza, che sembra leggera e facile, ma che richiede invece anni di impegno e di esercizi.

Il Ballo al moulin de la Galette di Pierre-Auguste Renoir 

Tra le opere simbolo dell’Impressionismo, questo dipinto di Renoir è datato 1876: qui la scena riportata è quella di un ristorante danzante parigino, inaugurato pochi anni prima a Montmartre, all’interno di un vecchio mulino. L’obiettivo del pittore, che ritrae qui alcuni amici, è quello di riportare l’atmosfera serena e bohémienne di quel momento, attraverso pennellate veloci e fitte, accostando piccoli tocchi di colore puro.

Due donne tahitiane di Paul Gauguin

Qui Gauguin porta di fronte allo spettatore due ritratti della medesima modella tahitiana, una volta raffigurata di spalle e un’altra volta ritratta di fronte. Questa opera del post-Impressionismo è il primo dipinto di Gauguin realizzato in Polinesia.

Natura morta con mele e arance di Paul Cézanne

Con il suo stile, Paul Cézanne si situa a metà tra gli impressionisti e le prime avanguardie pittoriche del secolo successivo. Cézanne si misurò tante volte con le nature morte, anche nella fase più matura della sua produzione artistica: questo dipinto per l’appunto fa parte di una serie di 6 nature morte realizzate nella sua bottega di Parigi, ed è considerato come la più importante natura morta del pittore.

I papaveri di Claude Monet

Tra i capolavori che non possono essere trascurati all’interno del Museo d’Orsay di Parigi c’è ovviamente questa opera di Monet, tra i simboli dell’Impressionismo. Dipinto en plein air nel 1873, è senz’altro tra i lavori più famosi di Manet, concentrando in sé stesso tutte le caratteristiche chiave di questa corrente artistica: si parla della prospettiva, dei colori brillanti e delle pennellate veloci, nonché per l’appunto della tecnica di pittura en plein air.

L’origine del mondo di Gustave Courbet

Tra le opere più famose del Museo d’Orsay c’è un altro dipinto che fece scandalo, ovvero questa rappresentazione profondamente realistica del nudo femminile, e in particolare della zona pubica, realizzata da Gustave Courbet. Qui non c’è nessun artificio stilistico, e la descrizione del corpo femminile è praticamente anatomica, giocando in modo esperto con i toni dell’incarnato.

Il Circo di Georges Seurat

Il tema è quello indicato dal titolo, assolutamente esplicativo: ad attirare però è lo stile dell’opera, la quale peraltro è rimasta incompiuta, rappresentando l’ultimo lavoro di Georges Seurat. Fu proprio per descrivere i suoi lavori che venne coniato il termine Neoimpressionismo, e questo dipinto ci aiuta a capire il perché. Lo scopo non è quello di riportare una scena realistica, quanto invece di trasmettere le emozioni del circo attraverso i colori caldi e i giochi di linee, con una scena altamente dinamica, che crea un contrasto con l’immobilismo degli spettatori sugli spalti, immortalati in una geometria estremamente rigida.

Come arrivare al museo

Guardando una mappa di Parigi non è difficile scorgere il Museo d’Orsay lungo la Senna, sulla riva sinistra, di fronte al Giardino delle Tuileries e al vicino Louvre. Chi si trova in zona può quindi raggiungere comodamente il museo a piedi, chi invece si trova lontano – pensiamo per esempio alla zona della Torre Eiffel – può optare per il trasporto pubblico. La metropolitana di Parigi in tal senso è molto comoda, con la linea C che presenta una stazione denominata per l’appunto Museo d’Orsay e con la linea 12 che ferma a Solferino. È possibile inoltre raggiungere il museo in bus, sapendo che la fermata Solferino è a pochi passi dal museo: tantissimi autobus passano in questa zona!

Orari e biglietti

Il Museo d’Orsay di Parigi è aperto tutti i giorni eccezion fatta per il lunedì. Ecco gli orari di apertura:

  • Il martedì, il mercoledì, il venerdì, il sabato e la domenica: dalle 9.30 alle 18.
  • Il giovedì: dalle 9.30 alle 21.45

Il giovedì è quindi un giorno prezioso per chi vuole sfruttare davvero tutto il tempo a disposizione per scoprire le bellezze di Parigi.

Per quanto riguarda le tariffe dei biglietti d’ingresso, va detto che i ticket possono essere acquistati sia online che sul posto. L’acquisto del biglietto online, che senz’altro può essere vantaggioso per evitare la fila, comporta però un costo leggermente superiore

  • Biglietto intero: 14 euro sul posto, 16 euro online
  • Biglietto ridotto: 13 euro
  • Tariffa per il giovedì sera, dalle 18 in poi: 10 euro sul posto, 12 euro online

L’ingresso al Museo d’Orsay è sempre gratuito per i ragazzi sotto i 18 anni, per i residenti UE tra i 18 e i 25 anni, per i visitatori diversamente abili con un accompagnatore e, la prima domenica del mese, per tutti (ma la prenotazione è in questo caso obbligatoria).

Parigi pass: le carte turistiche per visitare il Museo d’Orsay

Chi sta programmando una visita a Parigi e desidera inserire nel proprio tour della capitale francese diversi musei e mostre può avere grandi vantaggi nello scegliere una card turistica che preveda ingressi gratuiti, sconti e via dicendo. Ecco, il problema qui è la scelta! Sì, perché esistono diverse card turistiche per Parigi tra le quali scegliere. C’è per esempio il Paris Museum Pass, che comprende l’ingresso a 60 attrazioni e monumenti, tra i quali il Louvre, il Museo d’ORsay, il Centro Georges Pompidou, e via dicendo. Queste le tariffe della card:

  • 2 giorni: 55 euro
  • 4 giorni: 70 euro
  • 6 giorni: 85 euro.

C’è poi il Paris Pass, che somma alle attrazioni della Paris Museum Pass anche l’ingresso alla torre Eiffel, le crociere sulla Senna e via dicendo. E ancora, c’è il Go City Pass Paris All Inclusive, con ancora maggiori attrazioni comprese. E ce ne sono altre ancora! In nessun caso, va detto, le card turistiche attuali comprendono anche l’uso gratuito dei mezzi pubblici parigini.

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Dove dormire a Parigi

Dove dormire nella capitale francese? Quali sono i migliori hotel di Parigi? Di certo se la vacanza a Parigi è in nome dell’arte, sarà una bella idea cercare un hotel o una stanza negli arrondissement centrali, così da essere a pochi passi dal Louvre, da Notre Dame, dal Museo d’Orsay e dal Centro Georges Pompidou. Ma va detto che nessun albergo può essere vicino a tutto: la Torre Eiffel, l’Arco di Trionfo, Montmartre e altre attrazioni di primo piano sono infatti defilate rispetto alla Île de la Cité. Per questo motivo l’essenziale non è tanto dormire in centro, quanto invece se possibile dormire non troppo lontani da una stazione della metropolitana, così da avere la possibilità di lasciare la camera e tornarvi poi la sera con i mezzi pubblici.

Per dire, il Quartiere Latino si trova nel 5° arrondissement, Montparnasse si trova nel 14° arrondissement, Montmartre nel 18°, e via dicendo.

Escursioni e tour a Parigi

Lo staff del Museo d’Orsay mette a disposizione dei visitatori delle audioguide a 6 euro l’una. Esiste anche la possibilità di prenotare delle visite guidate in piccoli gruppi, rivolgendosi a delle guide professioniste esterne, sapendo che di solito il percorso guidato dura circa 2 ore.  


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